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massimo turbi
Le 1162 poesie di massimo turbi
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essenza radiosa
profumata di silenzi
ti vengo a cercare
lungo i corsi delle stelle
che nascesti
in un giorno di plenilunio celeste
ah tu sei donna
del destino mio
invadi la fertile terra
del perenne amor
e lascia che il fiume scorra
in
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vidi una stella volteggiare
nella chiusa di una lirica riversa
nei bianchi fogli dell'aurora
ebbe paura di svelarsi
ai miei occhi innocenti
cercandoti in ogni dove
conquistando le cime più alte
per sentirti sui miei passi
sempre
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i rintocchi di lapilli di pioggia
sull'asfalto lucido di gocce
mi riflessi fra le lingue di fuoco
inversi ricordi
nei rumore dei tuoi passi
mi parve di sognarti
vestita di pittorica poesia
che sfogliai con dedizione
lasciandoti nuda
nella
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respirai le stelle
cavalcando le tempeste
ad un palmo dal silenzio
ed in lontananza
sprazzi di luce
nascevano
nelle mani grandi
apici di delicatezze inestricabili
respirai gli assenti sguardi
che sorgevano
lungo la strada
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dove corre il vento
nelle lusinghe di anime gentili
nei fiori appassiti del cuore?
dove corre il vento mercenario
sensazioni che ingabbiano
la voglia di riscoprirsi
nei tuoi gesti infantili
dove corre il vento
nelle langhe dei fatui
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ti accarezzai come il grande fiume
con le sue sponde alate
levigando le sofferenze del passato
dai grevi pensieri
che assilavano le dolci armonie
del corpo tuo simile a daphne
divenuta colomba dal candor vergineo
sulla pelle viva ti amai
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dimenticar non vorrei il volto tuo
distesa sul fremente petto
parlando di noi alla brezza all'imbrunire
e tatuata sui palmi delle mani
mi innamorai perdutamente
di quando ti incontrai vestita di rose
le urla silenziose si fermarono in gola
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mi nascosi fra le ombre del mare
lungo i corsi della solitudine
vagando lontano da me stesso
per ritrovare la coscienza dell'essere
il vero di oggi
mi nascosi nella polvere
sotto ai tuoi piedi
perdendomi nella confusione
che divoró
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riconosco le fragilità dell'animo umano
quando divengono l'ossatura
di nuove linfe che si esaltaltano
nella poesia nata fra le pagine
di un libro sfogliato nel vento
dalla passione immane
riconosco il tormento e
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mi avvolse una goccia di rugiada
fra le foglie odorose
di essenze fruttate di bosco
lungo i sentieri poco illuminati
dalle ciglia di luna sonnecchiosa
incantato dalle magie crepuscolari
mentre tutto scorreva senza di me
le
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parole mormorate
a fil di voce
nell'alba grandiosa
mille fuochi accesi
sono il respiro tribale
di una dolce melodia
indigenti i raggi del sole
conquistano gli occhi
gaudenti del mondo
le fiamme avvolgono
la luce
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bevvi il sangue tuo
dalle gonfie vene che zampillarono
sino alla coppa di oro zecchino
fulgido nero cigno
che dimorata negli stagni
ammantata di ninfee
uccidesti lo spirito mio
e ammaliandomi segretamente
fino alle viscere del cosmo
mi
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sentii l'odore della tempesta
sfuggirmi fra gli sguardi del silenzio
inondando di parole
gettate poi nell'ancestrale vento
in cui dimorai da mill'anni or sono
aspettando il volto tuo nelle mani frementi
ti rubai quell'espressione
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così all'orizzonte scorsi
l'orlo azzurro del mare
adagiato in solatia avvenenza
discorrere delle fluttuante onde
con la luna ammainata lassu
dove l 'iride turchino del mare
si specchia nel silenzio in divenire
ove la magia si rinnova in
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lacrime di luci
intorno al nostro cielo
presagi momenti
nel silenzio assordante
di palpebre socchiuse
ai baci odorosi di pioggia
le intime magie amorose
ci presero per mano
perdendoci nei vortici elittici
che vibrarono
come
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sei venuta a trovarmi
fra ali di vento e l'albeggio imminente
ti cercai con la mano
mentre abbracciavo
il cuscino fanciullesco
tra le lenzuola odorose di stelle
chiusi gli occhi per un momento
ridestato dal fragore
che emanavi quando mi
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a massimo turbi.
Indirizzo personale di massimo turbi: massimoturbi.scrivere.info
amplessi gemmati di poesia
s'intrecciavano nel brusio della pioggia
profumata d'intensi piaceri
e la luna nascosta
dalle nuvole promiscue
urlavamo sopraffatti dai gemiti
di coiti mai provati
nei chiaroscuri del disfatto letto
ascoltavo la
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mi sciolsi nel vento
come trame d'incanto
seguendo con lo sguardo gli aquiloni
che perpendono sull'onda degli oceani
-come Chagall fece per l'amata perduta -
innamorandomi della follia
nei meriggi settembrini
le armonie delle meccaniche
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e ti vengo a cercare
fra i profumi di baci in fiore
sbocciati fra le vie del centro
ove gli occhi indiscreti
lanciavano sguardi languidi
avvolti come eravamo
all'ombra dello sicomoro
amoreggiando in solatia beatitudine
come se il mondo
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sentii l 'odore della poesia
simile ai frutti di bosco
vestiti di magie autunnale
ed intorno non v'era nessuno
a tenermi stretta la mano
ti vidi al primo momento
distesa sulle foglie accartociate
lungo i sentieri ricoperti
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vibranti amplessi echeggiano
nella brezza perduta
dietro alle minacciose nuvole
cariche di sortilegi che incantano
gli spasmi di coiti frementi
sulle ali della passione senza respiro
intrecciati corpi sinuosi
scivolano negli angoli dei
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Parlai con il silenzio della sera
con le frasi sussurranti
uscite dallo spirito combattuto
per far si che emergano
dal mare flutuante di emozioni
percepite dalla voce degli angeli
Mi addormentai respirando
il silenzio sulla sabbia
bagnata
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l’ho amata. al di là del mio respiro
accarezzandola nella quiete
della tempesta passionale
navigando a lungo
sulle onde dei tuoi
brillanti occhi del mistero
con seduzione
mi ha portato alle stelle
dell’immaginazione senza fine
per amarmi
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ed intanto sorseggiai gl'irti colli
innanzi al'impetuoso maestrale
ed illuminato dall'albeggio
appena rifiorito
dietro al sorriso di linfa amorosa
mi librai come lucciole a primavera
fra i campi di grano
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sprazzi
d'intense vibrazioni
attraversano il mio pensiero
a te
nel vento le visioni
mi parlano
di tramonti mai nati
e di albe nebulose
di foschie dense
nel freddo pungente
del mattino greve
ascolto le sirene
dagli occhi
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ti guardai svestita di silenzi
oltre le colline
mangiate dall 'ingordigia dell'uomo
nella fonde notte apice di stille lucenti
rimasi solo ad aspettare
stretto sulla banchine scheggiate
della finestra disadorna
fui come un gattino
che
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stretti stretti in un batter
di cieli stellati
respiri il sapor della pelle
che preme sui tuoi seni gonfi
di bagnati immensi piaceri
le lingue si sciolgono come le onde
frastagliate sui bianchi scogli
mentre il vento
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il fragore dei silenzi
mi avvolsero i pensieri
lungo i sentieri ciottolati
inerpicati lassù sulla collina
ove la brezza frondosa
mi spettinó i dubbi sollevati
dal sentirmi perduto
-dopo l 'emozionale diluvio -
prese la mia
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le stelle
magnifiche iperbole lucenti
divorano questo mio cuore
pazzo d'amore
l'intensità dell'oblio sale a te
come dea sublime dell'universo
la notte amica della luce
inneggiano alla santità dell'eros
primordiali
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un'alba perpetua ci avvolse
come miele al chiaror della luna
non ancora adagiata sulle rive
dei monti sonnecchiosi
che ci sorrisero amabilmente
tutto intorno non v'era nessuno
solo aghi di pino profumati di pioggia
e il frinire di
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1162 poesie trovate. In questa pagina dal n° 361 al n° 390.
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