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♦ Anna Di Principe | |
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sebina pintaldi
Le 295 poesie di sebina pintaldi
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Libero il petto
dall'infelice macigno,
spiego l'anima
sulla quiete brama.
Scivolano lacrime di perle
sul filo del ritorno
che si srotola
lungo la danza
impregnata di tempesta.
Non scappo più...
ora mi dissolvo
lentamente
nella
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Nuda eleganza
solleva il mento
vestita di posa naturale.
Essa fruga
negli occhi
di chi l'ammira
e oltrepassa la soglia
senza tanto
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Fauci di desiderio inesaudito
si inabissano nell'oceano dell'emozioni .
Mi allontano...
mi tiro in disparte...
cerco fondali
neri come inchiostro.
Qui i desideri
si tramutano in cantilena,
commuovono il cielo,
quasi fossero
mistica
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Negli aloni delle mie imperfezioni
ho ritrovato lo splendore
dell'impensabile legamento alla gioia...
Nei miei limiti,
l'efficienza dell'accettazione.
L'unico pregio che possiedo
è quello di saper scindere
la mia individualità
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Libera dal tempo colgo sfumature
agli angoli dell'esistenza.
Osservo la realtà storpiata ed illusa
dall'allegra speranza.
Sorrido al mio estro:
folle seguace di tutto il caos del mondo!
E avviluppo tra le righe foderate di malinconia
il
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Ruvida luce infrange la mia pelle,
il silenzio urla e intaglia la parola...
mi porto all'orecchio conchiglie di sudore
per lasciarmi trafiggere dai sussurri del cuore.
Gli occhi ricamano nodi di nostalgia
e il respiro diviene l'eco che
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Intingo il mio tempo nel succo della memoria,
percorrendo sentieri solitari,
abbracciando alberi perché affamata d'amore.
Sono allo scoperto!
Il vento mi deflora sfogliando la mia natura
oltre l'interno dell'"IO"
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Il gelo mi buca l'anima
e raschia le ossa
sino a snudare l'alluce
ai bordi del cammino.
Non ho più freddo
e da un pezzo
ho smesso di tremare...
così mi sfilo la corazza
con uno sputo
per addormentarmi
nella solitudine di velluto!
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Inerme petto aggrovigliato nelle catene
allarga fondali antichi come il sole!
Raduna il pianto del fiume duro
vinto dalla piaga più nera dello scuro.
Fugge via abbracciato ai suoi affanni
con le zanne tra le scapole tiranno dei suoi anni.
Ora
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Percepiva quel vuoto,
gremire le pause dei suoi sentimenti,
sventolando un grido d'aiuto
quasi a volerne scovare
un briciolo d'amore!
I suoi spazi tergiversavano
nella corrente espulsa
dai deliri cocenti
e aggrappata con le unghie
ad un'ala
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Mi vesto di poetica vaghezza
e trattengo tra le dita
il patrimonio del nulla.
I miei capelli fili di madreperla,
intrecciano il pallido fiore
che nel vuoto si trastulla.
Ho nell'anima un talento speciale:
"vivo da uomo e amo come un
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Ho strappato la luna all'inverno
per affliggermi nell'argento
degli incantevoli suoi silenzi.
Ho perduto le onde del mare
che venivano a me
pur non volendo rimanere.
Assorbita dall'intervallo interiore,
semino fiori nel deserto...
e qui innesto
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Mi son trovata...
e così mi basto,
in quel moto di libertà eufonica
sguinzagliata nella foresta
di nozioni infuocate.
Il pugno serra l'alone dell'Io...
narratore di pagine perdute
nei pressi della memoria,
archiviata dalla
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S'innalzano rumori interiori,
capaci di tacere
nel panorama musicale
del risveglio elevato.
Qui ho imparato ad evolvere...
ad abbandonarmi per poi poter
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Ritmi fugaci risuonano
nel rimpianto di scorci nostalgici,
delineando forme di motivi sparsi ed esiliati
negli interstizi del mio dolore...
Travolgente presagio
esalta lo scorrere del dominio temporale.
Ed io mi incateno alla compostezza
di un
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Mi ha colto di sorpresa la tempesta!
Battuta è la stella che illumina l'albero nella notte.
Sradicato nido dondola nel buio
come figlio dei venti affollato dalle ombre.
Il "Tutto" divampa nei miei occhi!
Il canto ora è un
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Invia un messaggio privato a sebina pintaldi.
Ho scavato sino ai precipizi dell'ignoto
per trovare la porta che si spalanca sulla luce.
Fuggo dal pozzo nero
che ingoia i miei sorrisi,
che ha maciullato il mio petto
e annegato i miei respiri.
Buchi come voragini
mi la lasciato tra le mani
il
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L'eco di una vecchia canzone
ciba le distanze appese al sole
e l'aria odorosa di sale
stende sulla pelle la nostalgia,
intrappolata nel rigore...
A piedi liberi, accedo nella danza dell'oggi,
recatosi nei vicoli del passato...
appoggio le labbra
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Ho svuotato la mia fetta di cielo
dalla tristezza e dalla perplessità.
Ho bevuto un infuso di fiori disciolti
e stroncati da guerre senza nome.
Libera e snella mi accompagno nel riposo
che risveglia dal torpore!
E tutta nuda e traforata dalla
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Non posso tornare.
Non sono mai andata via!
Ancorata al tuo petto
poggio i piedi nell'interezza del vento...
E sicura della tua forte presa
non mi spaventa poter essere aquilone!
L'universo mi investe con la sua autentica bellezza.
Ed io mi dono
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Mi sono recata alla corte dell'oblio
in una notte nera orfana di luna...
mi sono confusa e mescolata,
come l'ordine di tutto ciò che m'appartiene.
Il riverbero dell'ignoto
mi sconcerta l'anima
dispensatrice di musica!
Per un attimo ho
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Chino la testa,
quasi a voler tirare fuori dall'asfalto
l'oscura malinconia dei sensi...
Incontro la mia identità inesplorata
tra pozzanghere contestate da nudi lampioni...
Parlo d'allegra solitudine con l'altra me stessa
e ne assaporo la
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Ora so che sono sul punto di non poter più scorgere le stelle,
quindi cercherò riparo sull'Isola delle Farfalle!
Qui tutto è intriso di un antico dolore,
il sapore ricorda il sangue e le lacrime amare...
La chiave è
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Scivolo lungo i corridoi di nostalgia abusiva,
sedotta dall'equilibrio clandestino che penetra la paura.
Fuggo.
Mi arrampico ai lembi della mia scrittura,
che denuncia indiscussi sospiri,
alle tante notti affamate di luna .
Ritorna vago un
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Squartata dalla calma di muta colpa
frantumo i quesiti nello specchio dei miei dolori ...
Legata all'esistenza come il sale nel mare,
sono priva di pretese e non vi chiedo amore .
Lasciatemi fluire superba nella notte
con le gambe fasciate
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Seducente è il veleno!
Scivola e paralizza i miei sospiri!
Trattenuti nell'avida spugna
di un folle e sommesso movimento.
Risale al ventre
come scheggia brusca e schiava...
innaffiando germogli di placida lussuria.
Ubriaca i pori!
Si miscela a
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Madre antica e gelosa della notte
raccontami il potere dell'amore che guarisce...
che illumina di blu
là dove l'armonia si è smarrita.
Parlami con il tuo silenzio
che riconduce alla calma
conservando le mie lotte
tra le fauci della
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Afferrami...
Attraversa le pieghe di vetro
delle mie infinite malinconie
con i tuoi baci che fanno rumore...
affinché io possa trovarti
in fondo alla voragine
intessuta nelle viscere
di questa tormentata essenza.
Siediti ...
sulle sponde
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Spesso cerchiamo in un riflesso,
la nostra dimensione più oscura,
celata al mondo, perché inconfessabile!
Poi arriva la pioggia con la sua folle goccia temeraria,
che snuda l'arcana patria...
e a noi non rimane che danzare sotto
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Negli occhi umidi e ardenti come il carbone
districo il gomitolo dell'indignata emozione.
Avvolgo sulla pelle gli scarcerati domani,
ridipingo di sogni celesti: " l'offesa"...
che ancora ansima tra le mani.
L'essenza è divenuta
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295 poesie trovate. In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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