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Cristiano De Marchi
Le 280 poesie di Cristiano De Marchi
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Mi chiedo dove siete,
quando serve vi distraete,
mentre crollano certezze guardate altrove
qui i sogni diventano polvere.
Forse al buio non vedete,
siete strani,
Ein sof, Ehad, El Chai, Eloah, Shadday
ci siete?
Ora devo solo scendere e
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Abbandonato
all'ultimo abbraccio immortalato
nel sostener la croce,
qui giacete in sintesi
tu orizzonte e lui l'eterno
tenendovi in apnea.
Ho bisogno del mio tempo
quello perso tra occhi stanchi
quello reso e dissacrato.
Cerco spazio per
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Rallentare il cielo
per disegnare nubi in attesa,
pareidolia al cuore.
Dirigere lo sguardo fiero
verso i tordi fermi a mezz'aria,
quasi all'imbrunire
il pensiero esala.
Udir suoni di un vento in pausa
celare i battiti del mondo
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Astruso come il frutto
d'un melograno pregno di chicchi
aspri e docili al palato,
come il tuo passo schivo
e le notti d'ombre
rinchiuse nell'unico pensiero,
quello d'averti.
Ma come far se tu sei
troppo in alto, là
dove non arrivo
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Ho scoperto che le ortiche si possono mangiare
come i tuoi silenzi e le tue inutili paure,
ho libero l'arbitrio dell'amore
che adesso tace.
Sei sfera che ruota
quadrato incompreso
triangolo equilatero di
un sentimento atteso.
Sei geometria
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Un filo d'aria inconsueto folleggia
dove lontani gli spiriti lampeggiano
dove gli occhi della paura sorseggiano
sbiancati nel presagir solo tempesta.
Profuma l'aria d'ogni raro unguento
mischiata nel girovago simil vento,
s'alza
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I sogni cadono nel vuoto
e non solo,
e non soli.
Che sia il mio ultimo destino
lo so, è certo.
È misero l'assurdo stato che lieve giunge
come un treno alla stazione,
e lì mi trova pronto
abbellito da un vestito nero,
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Mia dolce preziosa amante,
impavida statica e regale
dall'esercito di pedine protetta,
ai lati cinta da possenti torri
dove tuoi sono i cavalli in gloria.
Mai fu così imperterrito
e determinato l'amor mio
ivi celatamente
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All'imbrunir dei sassi
fossero le sette o le otto, non importa,
si contano i miei passi
spinti dal fragor dell'esperienza,
ringraziando l'emisfero destro
per tanta fantastica discesa.
Se poi ben ascolti... l'acqua in fondo muore
e da
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Non ho ali
e dal nettare d'un fiore non attingo,
ma in bellezza sogno
ammirando quella vita
che da lui fin qui prosegue.
Se tutto è coincidenza
il mio volo non avrà mai fine,
se tutto per il caso non accade
allora
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Lentamente impariamo a respirare
seguendo l'orme della terra
attenti allo scandir del tempo,
così tra quel secondo e l'altro
impariamo il ritmo naturale.
L'amore è tra il sospiro tenue
e il soffio ancora antico
voluto dal
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Disgregati fluenti e d'acqua
in forza scivolando al mare
preziosi possenti d'eterno
disegnando di sacro l'alveo.
Sciogliti uomo materno
segui il
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Siedi accanto al salice
fatto d'api e profumi forti
gli occhi chiusi
nel travaso del vento
tra sussulti di destinate foglie.
Siedi lasciando il tempo
d'una clessidra fatta di sabbia
che giri e volti
attratta dal consumato andare.
Così
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Sullo spartito trascritto nei cuori
danzano come semplici note
sparse nel rigo d'un foglio
anime di passione vestite.
Condivisi amici e sorrisi
tra versi sentiti e sofferti,
poeti che cercan l'ignoto
risolti nell'aurea del canto.
Evasi
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Tu scrittor poeta,
tu che l'anima destini al vento,
e il tuo pensier ardito e puro
in solitudine aneli al canto.
Tu che fai dei sogni un sol respiro
rinnova in versi l'estro estremo
così che ogni lettor esalti il vanto
d'un cuore
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Consunto è il cappotto avvolto
appeso con i sogni al contrario,
avverso alla sadica luce
per lui il giorno non nasce.
Rammenda due ali distrutte
evirate dal morto silenzio,
vampiro di tempo blasfemo
annegato nel sangue di Giuda.
La
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Cristiano De Marchi.
Con lei imparo a volare
tra leggere spirali di vento,
fino all'estremo
dove poi mi lascio andare...
E cado verso il blu cobalto
in picchiata, ad occhi chiusi
ascoltando i battiti del cuore,
senza paure.
Tocco con la mente ogni colore
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Non so cosa ci sarà
al di là
domani,
forse la tua anima ad aspettare
o forse un nuovo cielo da navigare.
No, proprio non
riesco ad immaginare,
ma il ricordo del tuo sorriso
mi fa credere
che tu sia lì,
meravigliosa
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Il rosso che si dimena tra carboni ardenti
ipnotizza il desiderio
agitandomi come s'agita il fuoco,
ed io vorrei tuffarmi dentro.
Fuori
tutto assomiglia a se stesso
rispettando la legge della mela
che... ahimè, cade sempre nel punto
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Tra il tuo sorriso
e il mio fervore
non serve alcun profumo
se non pungo dritto al cuore.
Ti prego sii come un
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Guardano e osservano
"I bambini dagli occhi di luna",
sanno d'Eterno in versi di pace
ospiti ignari nel mondo di luce.
Ruvidi, fragili, ebbri d'ignoto
coprono i vuoti d'un mondo isolato,
negli occhi di mezzo vivon lo stato
puri
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Sapor di sera e di notturno
ove scivola imperterrito un sole,
laggiù genero sogni
stringendo il tuo calor
fuggito e spento.
Sapor di sera, immensa notte,
dell'impavido serraglio d'austere anime
sei tu il solo mesto custode?
Vivo
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S'ispira passione estatica
assolta d'ogni pudore
come spiga nata all'ombra
ove batte
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Il sole destò i semi dal greve sonno
là dove crebbero vite nuove
inebriate e semplici.
Così gli amori cerei
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T'ho chiesto forse d'illuminar il mio viso?
Dimmi Sole,
rispondi a questa banal domanda!
Tu immobile
e noi tutti a girare intorno...
Maledetto vanitoso!
Guarda i miei fratelli
ruotano, altezzosi, oziano.
Osserva Venere,
imbevuta
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Quel concetto prezioso d'eterno
mancante al pensiero umano
procreatore solo d’immaginazione,
- perché noi già siamo
e ancor più diventeremo -
Figli di un salto generazionale
archiviato nel vocabolo
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Correvano ad una ad una,
frenetiche e assetate dal tempo,
seguivano segugie e in silenzio
quella via per noi sempre uguale.
Scandivano ritmando il passato
ciclo dell'eterno presente,
in fila veloci e in affanno
nel futuro disperso del
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Sprofondo nell'eterno
per ritrovare il tempo perso
e se l'estremo palpito
diverrà alibi per l'anima,
che il vento porti ogni
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Calibro il vento
spostando le nuvole,
ergo indolente prego.
Dirigo il desiderio effimero
perché arrivi al chiaro di luna,
c'è una cometa nel cielo di Maggio!
E le rose nascoste ascoltano
mentre l'alba evira il mantello...
-La
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Poi non c'è notte
lei non inizia con il buio,
tu la crei e la distruggi.
Poi cerchi ovunque,
tra il sapere e il non sapere
ti alleni a creare... fai magie!
Poi sei nel posto giusto
ma non ci vuoi stare,
vivi muto tra sorde e cieche
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280 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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