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Cristiano De Marchi
Le 280 poesie di Cristiano De Marchi
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Tardivo e lento
è l'arrivo di un gemito
del nuovo inventato
per finire un tempo.
Noi custodi ma non angeli
ebbri d'ignoto esultiamo
nei vuoti calici avvelenati
da un lasso sprecato d'auguri.
L'ultimo è un primo travestito di
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Nel piccolo fiore reciso
s'apre il mio cuore afoso
distratto dal pianto ormai liso
d'un sogno irto e insinuoso.
E mi ripeto io uomo infinito
l'ombra mia infausta è leale
dipingo un desiderio fiorito
che sa d'aria finita e
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| Auguri a te Uomo brutto
perso nel buio assoluto,
giustificato dalle stelle
e di giorno dimenticato.
Auguri a te Uomo cattivo
annegato nei laghi del pianto,
che uccidi sperando
e speri morendo.
Auguri ai tuoi amici veri e finti
agli amici che son
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Varca la soglia il pensiero
di quel che l'arte ispira
straripanti e dirette al cuore
son le grida al tuo viso studiato.
Penetrano i tratti leggeri
alterni sublimi e sfumati
e t’osservo con l’anima vuota
tratteggiando a parole la
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| Manca sempre una mezz'ora
per rifar la camera
e cogliere sul fatto
il letto sfatto
distrutto dal sopir quotidiano
che non è sesso
nemmeno amore estremo.
Manca quell'infima mezz'ora
per mantenere il tempo
come un metronomo
e giunger
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L'Uomo cerca nell’amore
e talvolta questo trova,
un miliardo di parole
e un miliardo di paure.
Tanti baci ad occhi chiusi
e poi mille tanti e confusi.
Trova il silenzio
l’eremo e il vanto
ma sapiente cerca,
tra il fremito del sogno
e i
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Profondamente mia terra amata
da sempre sei lodata
col ciel che timoroso si colora
e copre la tua splendida vallata
d’azzurro incorniciata
con l’animo che ardendo si ristora.
E in alto dal tuo vento accompagnata
intima trasvolata
di
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| Il porfido si sveglia sempre disinvolto
la gente sale e lo sguardo scende
tra i binari e il chiasso dell'asfalto.
S'imbrigliano sensazioni
d'infiniti caldi baci abbracciati
sui navigli lenti e navigati.
Milano non ha l'interruttore
un
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| E' inutile, ancora è Natale
nell'arabesco senso dei desideri
nel fulgido segreto delle strenne.
Ancora si vive
al bordo del pino addobbato
illuminato e solo,
restringendo il portale inanimato
distinto e perfetto.
Ancora la neve
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| Si dura una stagione
poi si muore,
si dura il tempo
per imparare a respirare,
si dura un volo
che non riesci a finire.
E scopri il limo
del tuo sacro fiume
che inonda fertile
che porta vita e desolazione
disperdendo spirali e concetti
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Con sguardo propenso all'anima
assorto in divina memoria,
seguo l'istinto che preme
armato da fervida gloria.
Come astro riflesso nel mare
riscrivo la mia traiettoria,
dove empio il destino rimpiange
il ricordo d'una splendida storia.
Sono
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| Maledetto bastardo,
inetto candido impuro
semplice inutile e sicuro
grido nel vuoto... parlami!
Leggimi se ancora vedi
abbandonami,
dimenticami sull'isola dei sensi.
Sei maledettamente infingardo
per ciò che limitatamente credo
e per
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| Dimmi cos'ha senso
il povero sul bordo
o il bordo del lamento
un bambino che sa di fame
oppure è solo immagine
la fame di un momento?
Forse è la mano della speranza
gli occhi vitrei abbandonati
quelli con l'anima e quelli
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| Talvolta manca un pezzo al cielo
e le nuvole
rammendano il danno
talvolta ho la stessa forma
di quello stralcio celeste
assente
talvolta ciò che non tocco
vorrei sentire
vivendo
così meditabondo
mi disegno d'azzurro
e
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| poi
intravedi i tuoi occhi in riflesso
e ti accorgi d'essere al mondo
e ti accorgi dell'ombra
che ripercorre la strada
il sonno sveglio e profondo
il respiro che scorre
il malefico freddo
la gente in silenzio
le sirene a singhiozzo
e il
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Posso darti un passaggio verso la scogliera
a sei isolati prima del ponte laggiù lontano
il prezzo è stabilito costo poco son sincera
senza lasciarti andare tenendoti per mano.
La terra non ti è lieve lo vedo dal sorriso
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Invia un messaggio privato a Cristiano De Marchi.
Si ritrovarono
a danze iniziate
abete, amapola e stella
insieme
sul lago ghiacciato
e s'intrecciarono i rami
con movenze apatiche e nude
i petali sospesi quasi a mezz'aria.
Erano saturi i pennelli d'autunno
tra gelidi eleganti
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Bea viveva al civico ventotto
un luogo malridotto dimenticato e sciatto,
viveva seduta qui all'ingresso
con il viso sempre triste
ma rideva spesso.
Triste, non poteva fare altro,
il suo destino l'aveva cancellata
su due ruote dimenticata.
Bea
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All'ora del fuoco,
quando il cielo stanco s'adagia
sull'ultima linea d'orizzonte,
immergo le mie note
tra i lustri del mare,
lasciandole danzare
come lucciole ispirate.
Il vento le porterà
tra gli sguardi di chi s'ama,
tra i
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Di che segno sei?
Di quello che porto tra le mie unghie
spezzate, ma curate
di quello che porto sul viso
nascosto dai lunghi capelli
di quello che ho nel cuore
livido e silenzioso
di quello che vedo tra le mie stelle
ogni notte fino
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Dietro ad ogni cosa trovo una vita
che a ritroso nel silenzio ripercorro,
la respiro nella troppa sua bellezza
come pagina d'un libro malridotto.
Non trovo spazio nemmeno per un punto
non c'è posto se non per un respiro
le lettere si
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Di madre in madre
di terra in terra
violento come acqua
possente come fuoco,
leggero simil neve
triste cullar di pioggia.
T'osservo e ti calpesto
t'ammiro nei colori
io figlio di un abbraccio
nell'universo sperso.
E poi chi
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Costretto nel limbo tra il dire e il fare
scelgo impavido d'esser fabbro,
magari ebbro,
forgiando mille spade all'infinito.
La fabbrica apre all'ora inconsueta
e il batter tra l'incudine e il martello
richiama impavidi
centomila corvi
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Vestiti con sottili piume
e lanciati dall'alto delle cime
trapassa grevi nuvole
riflesse sull'imperioso fiume
respira l'esausto mondo
allieta il suo strano istinto
estrai i lembi di sole
dai spazio al glorioso vento
immenso è il volo
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Amatevi fino all'ultimo istante
guardatevi negli occhi in silenzio
cercatevi al buio e baciatevi,
scoprite i confini del corpo
stringetevi nell'intimo dei vostri sensi
respiratevi fino a sentire il battito di un cuore.
Non raccontatevi mai
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Arrivo quasi alla fine
ma il numero è sempre diverso
i cubi di porfido antico
sono forse duecentosettanta?
Ora riconto
e ancora una volta conto.
Le scarpe slacciate annegano
nelle pozze futili e grigie
ma quando arrivo veloce alla
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Si spacciano per sogni lievi
ma sono incubi
ritagliati in fratture asmatiche
nell'attesa di chiavi armoniche
Si spacciano per orchi grassi
ma sono sogni
iniziati altalenanti e muti
seguaci del male atavico
Si spacciano per veri santi
ma sono
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Ascolta gli alberi parlare
e le cime dei monti pregare
ascolta la voce in pioggia
immensa genera natura
e poi il sibilo del vento
al seminar di nuova vita
ya ai eyo
è il mio grido al sole morente
è luce per il cammino
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Ah si... l'amore,
quell'opera interpretata egregiamente
dove partecipano mille emozioni
ubriache danzanti e folli,
alle quali
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Stele di plasma versato e perso
dedicato e offerto
purpureo e sciolto
attinto il pensiero
gravido e muto
del cuor fermo che stride un battito.
E pulsano idee irte alla gola
fino al petto tagliato al netto
di chi nel vuoto in pace
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280 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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