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Gentiana Marika
Le 287 poesie di Gentiana Marika
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| Tra scoscese scogliere
d’un intimo sentire
sciolsi lacrime di sale,
affogai sorrisi di miele,
ruppi parole e rime catartiche
Camminai
lungo ripe ignote
d’un vagabondo destino
verso la mia astratta essenza
Riconobbi Me
ripartorita,
nella
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Cosmopoliti scrutatori
di dolcezza e mistero
tra i fondali della tua anima,
i miei occhi,
si arrendono al vuotopieno,
in quel passo d’ineffabile magia
d’un tuo lento desiderare
le mie terre gitane su radici di cristallo.
Poi, in un cielo di
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Tu, che hai disegnato un colore in più
al mio arcobaleno
Tu, che hai scritto una nota in più
al mio pentagramma
Tu, che hai dato un senso in più
alla parola mancanza
Tu, che hai dipinto di leggerezza
la mia nuvola bianca
Tu,
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Una pagina bianca
e la vita potrà scrivere nuove fragranze...
I cinguettii degli uccellini giocosi
cattureranno il tuo cuore che, meravigliato,
emanerà vibrazioni
di un suono arcaico senza tempo,
qui,
in questo eterno
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Furono le stelle
di una fredda notte d’inverno
a soffiarmi il caldo del tuo cuore,
in un lungo amplesso di respiri
La luna avrebbe narrato
una nostalgica leggenda,
la malinconia avrebbe versato
una dolce lacrima
sul corpo inerme della tua
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Come una danza di respiri
in questo eterno presente,
abbandonarsi alla fragranza
di nuova primavera,
specchiarsi nel profondo dei sorrisi
con la leggerezza
del pensiero fluttuante
che affonda radici
nel cielo infinito del
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Io ho bisogno delle parole
delle parole disperse negli antri ignorati dell’anima
delle parole taciute nel silenzio delle notti senza luna
delle parole sepolte nel trambusto del giorno che non mi appartiene
delle parole che sanno cantarmi il cielo e la
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C'è un senso di gioia
insito in ogni presenza
Laddove l'innocenza della vita
riveste ogni battito del cuore
Laddove la comprensione
ti sorprende senza preavviso
Laddove la parola
resta sospesa nella gola,
mentre gli occhi
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Sono onda,
vado e ritorno
Sono mare,
resto e mi faccio attraversare
Sono onda e sono mare
fuggo, mi perdo, poi mi ritrovo
Muoio tempesta, rinasco arcobaleno
nell'Oceano di questa vita
ebbra della mia stessa essenza,
Amore che travolgi e
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È come un parto,
dolore muto silente
disancorando
da uno strato sottostante
in agitato travaglio
all'invocare della luce,
rompendo avvolgenti acque
d’intimo sentire
in una catarsi d’essenza
tra gelidi e febbrili
sorsi di
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Ho cercato di redimermi
dal pericolo alla libertà,
e così ti ho inserito
in zona “quarantena”
Nessuna facoltà
di eliminarti risolutivamente;
Tra le opzioni possibili
ho scelto di voler attingere
alla tua intangibile
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| Tu lasciami ubriacare
dell'amore che porto dentro
poiché
la presenza della tua assenza
non è che un brivido latitante
che mi attraversa il cuore
per raggiungerti l'anima
in quella dimensione,
dove le nostre essenze,
si
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Lascia ch’io muoia
come un tramonto inghiottito
dalla calma del mare
Mentre le stelle
mi s’accampano
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[Inarrestabile bisogno
per dirti che]
...
Vorrei planare con ali invisibili
sulla malinconia della tua anima,
per poterti soffiare sul viso
l'inspiegabile vento dell’amore,
e sfiorare la tua nostalgia
con l'intimo tocco dei miei
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E sarà rugiada di carezze,
cristallizzata
su petali di dolore
quando
nell'attesa dell'Aurora
udirò
un canto lontano,
che, come nostalgico
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Vibrami notte,
tra pelle e cuore
con il fremente luccichio delle stelle
Lascia che nel tuo respiro
il mio si dissolve
In
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E sarà nell'impronta della notte più lunga,
che accarezzerò la mia sospetta ombra,
lì nel ventre della tenebra
che sa disincantare il mendace luccichio
dei giorni senza sole,
lì nella fredda verità che
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Mi chiamerai Amore,
quando nel vento,
ala mi sentirai
e in quell'arcaico sfiorare
ti porterò lo sbuffo
di una stagione eterna
che di me racconterà i lassi
non vissuti,
(per sempre obliati
nella perfezione
del mio inutile
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Aldilà della finestra
rami spogli di una pianta
raccontano la sorte delle foglie
attraverso la stagione in corso
Mentre qui, una folta malinconia
racconta di amori sbiaditi
ai bordi di albe spoglie di rugiada
E brandelli di memorie
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Laddove il Divino sentire
apre tutte le porte
che convogliano all'unico sentiero
quello assoluto dell’Amore
Laddove il Respiro
abbatte ogni barriera
e diventa melodia celeste
che l’anima ha sempre conosciuto
ed ora il dono trabocca nel
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| Mi suonerai
IniziaticoVerbo
nell'istante in cui
i miei occhi
saranno bellezza
Anima
E come un lampo
mi penetrerai il cuore
Mentre, ti riconoscerò
Amore
nella visione più ampia
quando in me
avrò accolto per
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Nostalgiche carezze
lambiscono i pensieri
che indifesi si abbandonano
nel grembo taciturno
d’una notte in cui le stelle
respirano lentamente
tutta la fierezza del cielo
Il desiderio scivola
nell'oblio dei giorni
che consumano ore vuote
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Sussurrami nel cuore l'amore
e getta via
ogni superbia, ogni congettura
Accarezzami con l'emozione
che accende questo mio silenzio
nell'oblio della parola adulatrice
Poiché il fiume riconosce il suo mare
cosi come l'anima il sacro
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Scivola la vita
tra giorni indefinibili
e notti incomprensibili
in cui l'anima rincorre
le tracce di questo destino
Mentre il cuore cinguetta
malinconiche note
di assonanze e dissonanze
in nenie già terminate
che non avranno un
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Si frantumano i riverberi
in questo mondo di illusioni
in cui il cuore innocente
si lascia sedurre da contorti riflessi
che ammaliano anche la mente
L’amore si auto esplora
tra gli specchi di questo labirinto,
trovandosi proiettato
nel gioco
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A volte la Vita
è come un tamburo
che suona echeggiando
uno spogliato vuoto,
è un timbro sordo
che implora la cessazione
di qualunque brusio
e nella sua nudità
rivela la vera essenza
dell’essere nulla
di quel
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Note dissonanti
segnano questo passaggio
e l’amore s’imbatte nella tempesta
in giorni anonimi
e notti in cui,
anche la luna si nasconde al cielo,
glissando e giocando
sulle parole,
che il vento ora
ha portato altrove
là, dove
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Anima mia,
non abbandonarmi qui
tra le spoglie inermi
di questa ingannevole nostalgia
Restami accanto, prendimi la mano
e mostrami sempre la via della luce
quando gli occhi saranno annebbiati dalle paure
Non deludermi anima,
obliata, in
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| Rovistare
tra le ombre
dell’intimo sentire
poiché un fragile tumulto
chiede e implora voce
Specchiare il cuore
negli abissi sconosciuti
E scorgere
la rosa dell’amore,
graffiare e scalfire
con le sue spine,
le paure
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Cinguettano gli uccellini,
una cicala frinisce ancora
in ricordo dell'estate
che oggi ha rallentato il passo
in un migrando altrove
Si sente leggero
il rumore di una lucertola nell'erba
Mentre più in là, un cane
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287 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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