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Gentiana Marika
Le 287 poesie di Gentiana Marika
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Fu
un’istantanea
di fermo respiro
sulla clessidra
che vide
lo scivolar lesto
della sabbia
verso un destino
incognito
scalfito
nel riflesso d’un tempo
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Quel bisogno di "te"
che altro non è
che il bisogno di me,
d’un mio lembo deceduto,
ora riesumato
per respirare nel dolore
di una lacrima calda
sganciata sul volto
di un ricordo che sarà,
ma oggi qui, vissuto
per farmi
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Fu l’ennesimo inganno
di un lembo di cielo
che imitava
il destino inciso nell’oracolo
di stelle senza nome,
(soli lontani dalla Via Lattea)
o forse
fu la verità capovolta
di Andromeda
quando il mito s’incatenò
ad un cielo
di speranze
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| Cosa sono io
se non una forma mendace
di altrui fuggitivo pensiero,
un residuo di vento
ad accarezzare solitudine,
un silenzio consunto
tra parentesi di dolore muto,
un sorriso fulgido
a celar virtù e desiderio,
un rivolo di pioggia
a disegnar
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Io,
stelo reciso
in equilibrio sull’orlo
della mia innocenza,
profumo selvatico
di sogno d’amore,
libidine segreta
tra le pieghe eclettiche
dell’anima,
limbo controverso
di liquido desiderio,
lama fredda
d’ermetico silenzio,
travaglio
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Ore soffuse
in semioscurità
l’alba è un preludio
di risveglio
partecipo fluttuante
nel silenzio
che precede
il caos del mondo
residui di pensieri
galleggiano sconnessi
in liquido contrastante
il mio bisogno vitale
di libertà
le
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Nell’obliquità del mio essere
dove i pensieri scivolano
e s’innalza il silenzio
lungo la diagonale invisibile
che unisce due angoli retti
da linee di pudore e voluttà
dove il mondo svanisce
nella morbidezza del tuo caldo respiro
dove notte e
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È un antico tremore
l’emozione che assale
in bilico tra due lembi di me
quando un pungente fruscio
di vento sconosciuto
mi sfiora e come fossi
limpida trasparenza
valica cellule astratte
di questa mia forma silenziosa
invano cerco di
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Che ne è
di questa viola malinconia
di questo cielo nero che va scrutando il mondo
di questo mio senso di appartenenza illusoria
che ne è
di questo cuore affamato di vita
di quest'idea di felicità fugace
di quest'amore che
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| Malgrado questo cielo velato
nel torpore della sera
malgrado la malinconia delle stelle nascoste
e la solitudine che, in passaggi inosservati,
consuma morsi di vita
malgrado questo non saper spiegare
una visione piuttosto allusiva
malgrado
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Vivimi
in unici istanti
ritagliati all’eternità
senza promessa,
solo di pienezza
in ogni sguardo incrociato
d’infinito
in ogni respiro inalato
così l’intero mondo
potrà vivere
dentro alla nostra follia
mentre
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Respirarti
sorgente di luce
in un intimo sentire
di questa mia spaziosità
dove le parole svaniscono
nell'oceano dell'emozione
che mi trafigge l'essere
mi rapisce l'anima
e d'ineffabile mi dimora
nell'antro più segreto di
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Giungerò sul ciglio dell'aurora
e fermerò il tempo
per dissetarmi
con la magia del tuo mistero
amore che di bellezza
mi avvolgi sogno e pensiero
poi, come un refolo inafferrabile
volerò via felice
in cieli sconosciuti
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C'è un principio d'alba in ogni notte
laddove ti amo in un perdermi perpetuo
con la lucentezza dell'aurora,
ove le trasparenze vitree delle mie radici
racchiudono fragili gemme di quest'anima errante
in una terra di lucciole e
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Stringerti
nei frammenti di sogno
che il mattino dissolve
tra evanescenze di memorie ovattate
e nel antro più segreto di me
preservarti inebriante essenza
di un effluvio
che evoca e consuma nell'ora
l'immortale senso dell'amore,
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Offuscata nudità la mia,
da sottile velo,
d’un intimo sentire,
che all'occhio inganna,
come separé concesso,
tra me e il mondo brulicante.
Ma non vi è tempio più pregiato
di questo mio spazio ermetico,
in cui evoco
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Invia un messaggio privato a Gentiana Marika.
Respirami vita
in cerchi perpetui
cosicché in ogni anfratto
mi possa tu espirare
alito di dolore
e nel vuoto assoluto
di te,
possa tu inalarmi
ancora, e poi ancora
bellezza e compassione
mentre una lacrima
ingemma il mio sguardo
a
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Sono
impronta latente
di desiderio reciso
sul bordo
del mio stesso abisso
Sono
il nome sconosciuto
dell’eterno mistero
che mi abita
silenzioso
Sono
scintilla di coraggio
in un mondo scalmanato
di scellerate distrazioni
Sono
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| Vi è una luce insita nelle non parole,
un silenzio che ascolta ogni minima vibrazione,
l'esterno riflette un senso ovattato di quiete interiore,
c'è una sorta di allineamento con sé stessi al mattino,
sembra di essere quasi
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Poesia,
denominatore comune
di frazioni notturne
in un'equazione
dove l’incognita è espressione di
totale astrazione
tra gli interrogativi della mente,
contrapposto il silenzio dell’anima,
preludio di eternità
-Soluzione:
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Rime assenti riposano sul mio spazio bianco
le vocali navigano sui vascelli della solitudine
le consonanti s'arrotolano con le malinconie della sera
ma resta il sapore libero della mia poesia
che testarda, silente s'imprime
su ali invisibili
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Ti vivo contro ogni ragione
nel limbo inventato
tra i due lembi di questo verso
Intimamente ti respiro
alito immortale
della passione che mi arde dentro
Amore e mistero
linfa lucente d'un improbabile realtà
nutrisci ed
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Amo il silenzio della sera,
quando la luce del crepuscolo
accarezza gli ultimi accenni del giorno
e le stelle cominciano ad accendere
le misteriose costellazioni,
quando inizio a cullarmi
tra malinconie danzanti
e le visioni compaiono
come
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Ti aspetterò sempre
dove il mandorlo fiorirà
e di gioia ubriacherà ogni atomo di vita
perché
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Sono carezza di vento
su pelle alabastro
e sono pensiero muto
su ciglia di sogno,
sono profumo d’amore
che avvolge l’offusco dolore
e sono la pura luce
che tradisce l’illusione,
-sono Te, anima-
fedele faro nella quiete
o nel flagello della
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Io,
sordo frastuono di parole cadute nell'abisso del silenzio,
specchio smarrito di verità taciuta,
cono d'ombra in vicoli schiariti da insolita luna,
fragranza speziata d'oriente che lenta brucia e si consuma
nel sacro tempio
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Oltre là, vi è un’isola,
s’erige inflessibile, audace
come un sacro eremo
accoglie tutti i segreti della vita,
tutti i misteri della morte,
nel suo solitario abbandono
dove maschile e femminile
si intrecciano in amplessi di intima
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Sedutami accanto
mi guardo
osservo me e il mondo
domando ai pensieri:
da dove venite?
nascono parole per poi svanire
non si sa dove né come
mi conosco?
fingo di sì ma mi inganno
chi sei, chi sono?
il tutto si dissolve tra io e
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Ti accolgo nel silenzio del vuoto
dove le parole si son’ dissolte,
non di mancanza né di deserto,
ma quando di sguardi ci si bagna d’immenso
e l’amore, per beffa, ride a qualsiasi illusione
perché al di là d’ogni apparenza
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Ti amo bellezza
in ogni tuo intimo frammento,
nell'interezza di ogni amplesso
che m'inebria,
che dissolve ogni attimo
nell'eterno infinito,
dove il mare, di nobile presenza,
inghiottisce gli ultimi raggi del sole
e la brezza salmastra
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287 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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