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Willy Zini
Le 277 poesie di Willy Zini
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Affrancamento bipolare e lunga vita all'Imperatore - fuori
tambureggiano tempestosi gli sguardi come onde
fionde che tartassano l'essenzialità del pensiero luce
che tutto abbraccia e poco stringe, relativamente conscio
di una realtà
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Ti sento come non ho sentito mai, vieni -
è qui l'ampiezza delle mie braccia
pronte ad abbracciare il vuoto,
con te.
Questo mondo è "contenuto
senza uomo", ormai.
Barattolo di latta rotolante
e stritolato dai
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Voi forse non avrete orecchie
per ascoltare i languidi lamenti
di una bocca sguainata dall'oscurità
dell'al di là, dove nelle scintille
brune dell'alba risorgono i vecchi
consigli di anime trapasse.
Ma io sorrido
perché la
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| Il mio dono ho donato a te -
perché germogli domani
l'amore di oggi
perché oggi curi
i dolori di domani
perché ricordi oggi
aspirando (sempre) al domani.
- Vetusto il panorama per noi,
anime pie
(catapultate
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Il sole mescola antiche
e più antiche espressioni,
la parola sola prende forma,
la montagna si fonde
e sfonde in un brusìo di forme.
Forme diverse, astratte, scroscianti
come il fiume che lentamente scava
gridando la sua presenza, e
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È qui, è qui
non sentite?
Sibila negli antri
dei nostri respiri,
riecheggia nel caos
silenzioso -
musiche incomprensibili
scivolano da orecchie a orecchie
vocali diluite in suoni martellanti
distorti il giusto, spazianti a
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Fiuto l'odore denso, acre e voluttuosamente fatuo
della scia raccapricciante della melma germinosa
suddivisa ordinatamente in ranghi -
politici, ciarlatani, web- mostri, hipster -
chi più ne ha più ne metta.
Cucù, chi
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Non fermare il flusso narcotico della musica
che sale dalle narici con il fiume vaporoso del fumo
STONE FREE!
la danza psichedelica delle furie gitane
donne qui là scuotono il globo
sferzandolo con le frange delle gonne
terremoti nel
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Rieccomi galleggiare
in preda a chissà quale furore
mentale, galleggiare leggero
su di un manto di piume bianche
pure, immacolate.
Galleggiare riflettendo la maestosa
mia icona riflessa nello specchio
di questo stagno, sporco e puzzolente,
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La vita amplificata
come in cuffia
e le mascelle vorticolano scalze
in preda a chissà quali ormoni
daimon silenziosi
nel cigolare di ciabatte stanche,
nelle case di provincia
il cervello ribolle spento
il cielo va ammuffendosi
(quando
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Ti amo nello sguardo della luna
bianco pallido, perlaceamente
incatenato alla bomba ad orologeria,
palla di cemento risucchiante.
Anche se poi si nascondono
nel fiotto della tua luce michelangiolesca
delle infiltrazioni violacee di
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Sono un sombrero stanco
siestoso al punto giusto,
calamitante sproporzioni cosmiche
burle evaporanti sospiri
sospesi sorrisi lievi
sospesi i fili del domani
e chi li tesse suggerisce
parole all'ascoltatore
dalle orecchie d'oro,
pregno d'un
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Preziosa e sincera
come i battiti del cuore,
come sorrisi di giocondi
bambini, fantini
in preda al galoppo
selvaggio.
Come perle di neve
nascoste nella rugiada
dei fiocchi che cascano
lenti, eterni.
Tra le crepe incastonate
nelle rughe
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Superattività verbale e parole
parole da collante
a situazioni spente
lente, stagnanti.
Ma suoni rumori
piangenti piagnoni
i tecno- bambini
i cretini i cretini
tutti al Tg
(al Tiggì se volete)
e comete comete:
"Ma il
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Scusate Lor signori,
il bicchiere piange:
il fondo non si trova
mai, in fondo.
Mi ubriacano di più
le vostre sghembe espressioni
delle tossine che m'infliggo.
Non avrebbe senso il cinema,
altrimenti, perché l'attore
è
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| Incondizionatamente tutti -
misere fibre di lana sperse
(aggrovigliatamente incoscienti)
nell'immenso gomitolo cosmico,
marasma di fibre di fibre.
Forse dio è un felino
e le sue zampe pelose
giochicchiano con il groviglio
di ricordi e
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Willy Zini.
Indirizzo personale di Willy Zini: willyzini.scrivere.info
Come sarebbe possibile
un mondo d'uomini puri?
Costoro non sopporterebbero
di vivere nudi
profondamente nudi,
irrimediabilmente nudi.
Assolutamente impossibile
esser come vermi lombrichi camole
straparlanti odoranti deliranti.
Un uomo solo
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Si dipanano ovunque
come serpi sibilline
sentenze mistificate
e apparenti vittorie.
Popoli schiacciati
da debiti pilotati.
Orgogliosi perdenti
penzolanti a testa in giù
sopra la distesa
di macerie scintillanti.
Apparentemente i
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Siamo investiti di troppa vita
e la vastità della scelta
restringe la prospettiva.
Caprette impomatate
il gregge va componendosi,
e risate risate risate:
non si può cogliere
la prospettiva già delineata!
Non siete
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Confini lontani confini vicini
confini di confini di confini
argini e limiti
limitazioni e leggi
forme e tratti, profili!
Ma ancora paesaggi, prospettive
linee di confini di confini!
Ecco- là qui nella punta
infinitesimale delle mie
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I timpani impossessati
dal chiarore ceruleo di una notte
straziante, ora.
Le gracili membra del mio
bambino tremano terrorizzate
alla prepotenza della Tua voce
Notte dell'Immensità
Infinito miracolosamente condensato
in uno stralcio di
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| Terribile rumore
l'universo - questa notte.
Ho toccato il punto
in cui il respiro
toccava la pelle
ed il Buio ha
magicamente parlato.
Brividi assordanti
Silenzi esorbitanti
Quand'è che l'Urlo del vento
spazzerà tutto via?
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Perché poi soffrire?
Meglio non esser nate -
disse il Sileno.
Light- boom!
Spettatrici ininfluenti
luce buio luce buio
buio buio buio.
Light- boom!
Vi ostinate a trangugiare
pezzetti d'ossigeno
a che pro?
Light- boom!
Domani mattina
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Uccellino dimenticato da Dio
osi sfidare in glorioso volo
la perturbazione astrale
- terra tumefatta -
di gocce infuriate che tagliano
l'atmosfera in gracili frammenti!
Un giorno mi piombasti dentro
la trachea e scavasti scavasti
nel
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Quali quanti
e ancora molti
sghiribizzi à pois -
pupazzoli starnazzanti
(vomitate vomitate!)
grammatiche sfolgoranti
in blu a pezzettini di sguardi
digrignando i cappelli
dei lor signori assurti
al trono spazzacamino
le narici
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| Quantificai le stelle in cielo,
e i capelli e i fili d'erba,
udii ogni suono del creato,
vidi lo spettro dei colori tutto
e le mie papille gustarono
il sapore della terra,
lo giuro!
Vissi la perfezione
e fui il bene incarnato,
il paradiso
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O Nulla!
Or nulla sei
che io rifarei.
In un declino atmosferico
di menti sfatte
sfatto è il mondo
soggettivo nell'oggettività
d'uno sguardo vitreo...
E perché Tu sei
quando non Ti vorrei
la Tua essenza
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S'accalcano suicide speranze
in deserti d'amicizie smarrite
impigliate nella rete che soffoca
ogni cybernetico abbraccio:
mani stringono onde magnetiche
dita s'intrecciano in squallidi SMS
e la lingua che fu sì dolce e
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Focosi inferni di stelle
al ritmo d'una fisarmonica
incuorata
riscaldano la tenebra
che macigno di ferite
minaccia il cuore nuovo
Carezzo scintille nell'aria
mi nutro dell'energia nostra
seguo con gli occhi
il flusso permeante
che
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Poeti!
Quale spartito Sofocle impartì
nel lontano splendore
perché voi varcaste le soglie
dell'elettricità nociva?
In tutte le ere ci dissetammo
di sudore
ora Coca- Cola a liofilizzare
le nostre menti!
Come?
Ci
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277 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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