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Anna Maria Cherchi
Le 1179 poesie di Anna Maria Cherchi
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Silenzio
dal sapore antico
ti sveglia
nel giardino,
la rosa non dice:
fatti da parte
sei una pratolina!
La superbia
è dell’uomo
da cui l’amore
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I pensieri
come foglie sugli alberi,
piangono
quando il maestrale
le scuote tra i nidi.
Tu dormi,
le
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L’onda finisce,
sui granelli
che al tramonto
accarezzano il mare,
i pensieri diventano
una manciata di stelle,
che l’onda agroviglia...
Per amare,
basta il cuore,
al resto pensa la vita
per stupirti al tramonto
quando il sole
sembra
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Portale in dono
un piccolo bacio
che dal viso
scivoli sul seno,
brucerà l’anima
ma Tu sarai
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Catene forgiate
tra acri profumi,
bambini scalzi
per strada
con gli occhi color di cristallo,
nessun gabbiano
né striscianti serpi,
le madri preparano il pane
e tessono lana.
Al tramonto
tra canti d’uccelli
il fiume scorreva
tra i sassi
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Sui fiori in giardino,
le parole
tra gli alberi,
son maschere
di solitudine,
come fiori
che ornano
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Il rosa del cielo
al tramonto svanisce
col brulicar delle stelle,
prima si tinge di rosso
e con l’ultimo raggio
accarezza ogni albero
e i pensieri volano.
Torna
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A fine viaggio
ammorba la noia
col fischio del treno
l’attimo prima è già morto.
Un tempo cantavi,
oggi vedi solo dolore,
è vecchio anche l’amico
di un tempo...
La gioventù ha preso già il treno,
come
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Il silenzio delle stelle
profuma
come brina sulle viole,
sul corpo
lieve come neve,
sveglia i sensi,
è lava che scorre.
Il
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Il tuo profumo,
dava sapore al miele
non chiedevi il nome
a nessuna farfalla
tutto sembrava un gioco...
i petali
che il vento portava via,
era la fine,
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Piazza dei Carrubi
il nome privo di riferimenti,
all'orizzonte i Sette Fratelli
appaiono velati,
seduta in una vecchia pietra
la brezza impregna l'anima,
dalla finestra
ammiri l'azzurro
nel cielo,
al sorger della luna
sembra
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Quelle rose
come in una lapide
ricordo di gioiosi momenti,
madri coi bimbi
cantavano
perché si avverassero i sogni.
Profuma
di un bacio furtivo
il riposo di un vecchio,
del ristoro di un padre
con mani sudate
di ginocchia
diventate
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Quercia dalle radici profonde,
quanto tempo ci vorrà
prima che ti spezzi il vento?
Passano le stagioni
come cavalli in corsa
verso un orizzonte
sempre più vicino.
I capelli bianco crine
pelle avvizzita come arancia
sul ramo
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Vecchia pianta
che nessun ruscello nutre,
priva di gemme
senza foglie,
gusci vuoti sulle radici,
altare sconsacrato
un tempo nei tuoi nidi
cinguettavano uccellini
in attesa di prendere il volo.
Senza fiori
neanche un ape
ti fa
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Nel cuore gli anni
segnati dal tempo
in silenzio trasformano
il canto in dolore,
veleno che spegne
ogni desiderio
con l'usignolo che canta
per un giorno alla fine;
Il crine colorato d'argento
confonde la polvere
con la scia delle
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I ladri di angeli,
rubano i primi vagiti
che sull’asfalto
giacciono muti.
Pregiudizi,
maternità priva d’onore,
l’ indifferenza
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
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Indirizzo personale di Anna Maria Cherchi: annamariacherchi.scrivere.info
Nel suo andare lento
tra albe e tramonti
gioia e dolori
germogliano
sotto un candido crine
i segni del tempo.
La luna che non vedi,
grotta
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Nelle notti di luna
la incontri,
terrai la sua mano
non penserai
cosa avverrà dopo.
Binario
dove il tempo,
profuma
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Polvere
che nessuno vede
trasformi i pensieri in versi,
vecchia fontana
che più non zampilla
ascolti il vento che sibila
quando per strada
non si
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Fiumi silenti
accarezzano sassi
con urla innocenti.
Chi delle stragi
ha fatto il suo credo
si nutre con latte
misto a veleno.
Innocenti
sepolti in deserti
nei lager e sacri recinti.
I vigliacchi
hanno un padre e una madre
non si
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Il vento possiede,
bacia,
scompone i capelli,
è impertinente,
circonda
attraversa le labbra,
entra nel corpo.
I fiori che offre
son petali strappati ai rami,
lascia il vuoto...
Il presuntuoso
lo imita,
è simile al vento
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Il silenzio delle stelle
sovrasta la battigia,
canta il mare
rigetta conchiglie
sollevando le vesti,
la tramontana sibila
con suono di flauti
che sembrano grida
lungo un cammino
che mai vedrà l’alba.
Coperta di rose
tenute da
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Albero
accarezzato dal vento
la tua corteccia
popolata d’insetti,
la chioma
tetto per greggi
sotto un cielo color zaffiro
diventa manto.
All'alba
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Non si va da nessuna parte!
Perché,
dove volevi andare?
Dove mi porta il vento,
della finestra
una pietra
il vetro mandò in frantumi,
entrò la polvere
e tutto reso opaco.
in mano
restò una profumata rosa
con
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Sentiero
adorno di rose
cembali
come paletti
dove scorre il fiume
tra i giunchi
popolato di uccelli;
Adagiati
sopra una vecchia barca
i sogni di bimba
prendono il volo,
ascoltano
i sussurri dell’acqua
col frullo d’ali
di un fenicottero
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Tenuti per mano
sembravano bimbi
in angusti sentieri
tra fili d’erba
e stormi d’uccelli,
Il vento increspata l’acqua
con la prima carezza
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Basta un po’ di vento
per dissolvere
una nuvola,
figlia dell’acqua
evapori
col sole,
piangi sui tetti
senza odio né amore
gli attimi
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Sentire il profumo
senza vedere sembianze,
dolce come succo d’arance
ma forte come una quercia,
tra le tue mani
divento una pratolina.
Il tempo non
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Quando la luna
il sole adombra
l’alba s’immerge
nel tuo azzurro sguardo,
cacciatore di sogni
audace e pur pauroso
la stringi e lei
come cervo in fuga
si nasconde nella tua vigna
tra le foglie di pampino.
Grappoli di baci
da gustare ad uno ad
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Il silenzio
è un pensiero
che si affaccia negli occhi,
profuma di rose...
E
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1179 poesie trovate. In questa pagina dal n° 391 al n° 420.
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