Corre il vento
che adulto canta l'estate
tra cromatici azzurri,
costumi colorati
si tuffano su creste lattee
d'un mare allegro estivo,
al fianco ti scorgo,
timido cane randagio,
io, stesa su bianca sabbia,
occhi socchiusi
a fabbricar
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Farfalle delicate, noi donne,
nell'aspetto belle,
dal creato pennellate,
di fantasie e colori,
svegliamo intenzioni
di giovinezza e d'amore,
pronte a vivere
la nostra stagione,
seguire l'intento,
tra desideri e sogni,
poggiare su quel fiore
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Giaccio sullo stesso arenile
in una ritrovata estate,
il rossore delle gote dell'alba
m'annuncia il buon mattino del sole,
Orange Beach,
gioiello d'acqua marina,
io, come irridescente conchiglia,
su bianchi granelli marini,
m'illudo d'essere
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Sulla bronzea sabbia
mi offro a te e
ai raggi di sole in festa,
dispettoso il vento
spettina capelli e pensieri
da troppo sistemati,
tra baci, girandole di colori,
mi ubriaco di sole e sorrido,
respiri la mia pelle,
tra essenze aromatiche e
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Mentre dalla nave scendiamo,
s'apre con l'aurora un cielo rosa,
timido il sole all'orizzonte
s'intravvede.
L'antica via Egnatia ci accoglie,
falange che il mare costeggia,
all'incalzare dei nascenti bagliori,
timoroso svanisce
degli alberi
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Con te, vuole il cuor volare,
gabbiano di scogliera
che il volo reggi
elevato nel cielo,
con l'ali mie bizzarre
l'esigenza sento
d'angustie liberarmi,
come polvere che offusca,
nel vento sperderle come pappi,
da troppo nella mente ostaggi,
in
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Un accosto interno che
ad una anonima stanza
mi conduce,
impercettibile attraverso
tra facce di presenti
di un'altra realtà abitatori,
in mano un mazzo di narcisi
di speranza profumati,
i tuoi preferiti...
oltrepasso e tu sei
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Mattino abituale,
scuote certezze
l'improvviso movimento
di correre via l'impulso,
cuore di terra
in sussulti inaspettati,
tra macerie sbanda
traballante la morte,
non per tutti ali
a sollevar la fuggita,
tante d'anime colmo
il cesto
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Nel verde giardino
nostalgie mi rapiscono,
l'ombra m'avvolge
d'alberi a nuovo vestiti,
braccia vissute
al seno ti cullano,
soffice corpicino.
Guardi serena il volto,
piccola quella manina
sfiora le mie labbra
appena,
pare mi dica...
parlami
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Nella penombra serale
d'una fioca luna,
sto in attesa,
un tocco leggero,
come di farfalla
che si posa,
la tua mano sulla mia,
un improvviso sussulto
negli occhi sveliamo
l'inevitabile scambio
d'un fervore represso,
e ci apriamo
come un
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E' tutto così semplice,
come lo sei tu,
CON TE voglio vivere,
attenta,
il volto sollevarti,
quando amare lacrime
lo faranno abbassare,
DI TE, vivere,
orientamento dei giorni miei,
scoprire nell'affezione
un cammino pago,
IN TE,
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In un vuoto letto,
notte silente,
solo pensieri metto dentro,
riaffermo ciò che non vorrei,
buio che non copri
la realtà d'un dolore,
luna danzante
nel notturno cielo,
tra prati di stelle,
macchi di luce
una notte che
vorrei
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Come gemma in me,
la smania di riveder
quelle amate terre,
s'è destata.
Devo proprio ripartir,
scoprir ancora
altri d'intorni,
capitar là, dove
diverso mi pare
il levar del sole,
tra vie, casolari,
retroterra e
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Notarti e stregarmi
in un istante di te...
ciglia lunghe
ombra creata
su uno sguardo ironico
conscio di bellezza,
capelli neri dall'aria
scomposti,
ritto, assorto
sulla sponda del mare,
velo sui miei occhi
l'inattesa
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All'improvviso
mani affamate di trasgressione
su di lui, su di lei,
in un ascensore,
sudore e adrenalina
evapora sulla pelle,
brividi d'amore in anteprima,
in un contatto quasi ribelle.
Sorrisi e baci avidi
tra viaggiatori erranti
in desolate
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Quel nudo colle
d'un tratto divien fiorito
da odorose gialle ginestre,
così,virtuose intenzioni,
all'improvviso spiccano,
forte e rivaleggiante
l'aroma intenso
vincente sullo smog
che su, sale
dalla inferiore strada.
Di quella
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Oscilla il pensiero
sul filo della speranza,
Goccie di pianto,
come pioggia,
'illudono di lavare
l'anima dell'uomo,
che spoglio cammina.
Tra ruderi e straziati corpi,
un cuore in mano
che forte batte.
Nenie di dolore s'alzano
verso un
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Fugaci sguardi dal mondo,
su occhi smarriti
di bambini, come d'antilopi,
intensi
quanto l'atavica fame,
d'un mondo ciarlatano
ignari,
inconsapevoli fiori,
tra miseria sbocciati,
costretti in un'attesa
che pochi cambiamenti
arreca,
mentre,
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Sorrisi su di me,
a illuminarmi il giorno,
non percepire
il gelo dell'asprezza,
cogliere
parole di sostegno,
non dell'inedia esser preda,
scorgere nei passi
un onesto incedere,
non avvertire
dell'inutilità il tarlo.
Mirarmi nei
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T'aspettavo da tanto, e
in questo istante,
in me, t'incontri,
impetuoso amore.
Temevo vedermi sfiorire
tra ansimi confusi,
intorno sopite fragranze,
con lo sguardo chiedevo...
la mente aspettava...
il cuore sperava...
d'aver dell'anima
lo
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Nuova Eva,
in un Eden ritrovato,
nuoto lentamente
nella baia di Antony Qeen,
mare di seta,
echi di canti d'uccelli
solcano l'aria
che caldo rimanda.
Dolce far nulla,
baia di smeraldo,
anello naturale, Ladko,
illuminato
da un sole
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Come donna, qual io sono,
celo nei meandri dell'animo,
un forte sentimento,
che tenace il cuor mi nutre,
di verde lo rivesto,
perché speranza
è il suo concetto.
Capisco che sorregge,
completa la mia vita,
fautrice in giovinezza,
a
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Cadono le mie note
dal cielo,
sospese restano
.tremolano vivide stelle,
come le mie finzioni
accese
su di un arco nero.
Timida io, come esile luna,
appena nata,
occhieggio
al chiarore di Venere,
il mio sole gia lontano,
lascia
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Coi miei pensieri
vago senza meta,
per irti e stretti vicoli
che il paesetto intersecano,
dove bianche,
come spuma di mare,
spiccano le case,
incartate in un cobalto drappo.
Un inquieto alito ardente
il volto mi tocca,
bussa il calore del
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In questo giorno,
caldo di sole,
ti allontani,
per prenderti cura
d'un'altra esistenza.
Là,tra effluvi di fiori
della chiesa, l'altare,
tu e lei nella parola
d'una vitalità
che t'appella.
Battiti sull'anima mia,
mascherati
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Confusi ricordi
di gente ormai lontana,
continuo col senno
a figurar,
voci domestiche e suoni
come rintocchi di campana...
d'una chiesa fulcro
della nostra comunità
che ormai perduta
mi chiama.
Quel desiderio di ritorno,
accalorato da
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In un viottolo,
tra fioriti peschi,
coi miei passi tu,
tra le mani
nell'amore abbandonati.
D'un tratto da me ti scosti,
occhi nuovi per ammirar
quel volto
tra quei colori.
Oh, il viso tuo dolce,
di corolle in fiore cinto,
puntali tra i
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Malinconia velata
muove
l'umano mio carattere,
intuisco che di dolce oblio
dovrò sempre vivere.
Colmo l'animo
d'interiore esame
bramando intesa e grazia,
mentre austera
la vita m'accompagna.
Tu mi scorti,
infusa mestizia
in mie
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Dove guardavi, mio Signore,
in quel quotidiano dì...
in quella scuola
di una parte del mondo
dove il gioco all'avvenire
s'univa.
Nell'attimo,
quell'umana mano
che dimentica di carezze,
forte d'un fanatismo
di fede e
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Lascio, passi veloci,
tra polvere e morte,
come gazzella
un incavo di marcio legno
raggiungo.
Tra sconosciuti seguaci
pigiata mi trovo,
poco il respiro che a stento,
riesco a praticare.
Va, lo sguardo ingordo
di salvezza oltre
quel nero
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