Va il pensiero fra percorsi
d'aromi caramellati d'infanzia,
bancarelle colorate,
confuse con attese,
tra luci truccate come stelle.
Giovane ancora l'Inverno,
il suo fresco alito in festa
alla natività conduce.
Confusi tra adornati
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L'alba stamane si sveglia
su di un bianco lenzuolo,
arbusti tetti e campagne
riflettono cristalli di neve.
In un niveo cielo disegnano
scheletri d'alberi, ricoperti da bianca fiorita,
di qua e di là ondeggiano,
toccati da un vento che
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Sta entrando nel mio silenzio
l'armonia della Festa...
cresce ogni notte e s'innalzerà
nel giubilo delle campane.
Quanta mestizia lenta avanza,
nel tempo sospendo il dolore
costretta a rimodulare l'esistenza.
Suoni assorbiti dal rosso
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Sento nell'aria il sapore d'inverno
che ormai sussurra la malinconia,
braccia aperte d'alberi arresi,
toccate dal suo respiro, attendono...
al riverbero di luna ballano fantasmi di vita,
ma nel cielo terso sta la stella
che guiderà il mio
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Il mio percorso, un viaggio,
accidentato e dolce,
sorretto, come corda, dall'amore.
Priva non sono, se tutt'in giro bado,
il raggiare della primaria stella
mi rende chiara l'orma.
Fardelli d'insicurezza m'assolvono
a seguitar con spirito
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Di primavera sentivo la speranza,
mentre le finestre del quartiere
sbadigliavano a rilento.
In un acerbo corpo di bimba, io,
sotto il consueto albero, tra l'erba,
il fiato del mattino carezzava
in alto portava i desideri,
aquiloni vincoli
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Bussa alla finestra la pioggia,
come lunghe unghie il vetro graffia,
desolazione d'una sera invernale
fuori e dentro nell'anima.
Ascolto avvolta da un gradevole tepore,
niente mi manca all'apparenza, ma
di nostalgia si può morire,
ed io
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Ci abbandonammo
come petali al vento,
in un'aura di celeste impulso,
come fanciulli sorpresi,
rincorremmo la tenerezza,
fermando nelle pupille, la fiducia.
Noi, che vittime d'altri amori,
vulnerabili, sapemmo piangere,
spettatori di noi
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Diffidando di virtù apparenti,
vivo del mio pensiero
dandogli il tratto di ciò
che nell'animo porto.
Certa della fragilità dell'essere,
irrilevante come ho vissuto,
se alla fine un senso ho trovato.
La meandrica perfidia,
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Come eravamo io e te...
glume di un'unica spiga,
nell'armonia dell'anima,
forti nel pensiero
d'un sollevarsi leale.
Ora, tra i percorsi del cuore, ti cedo,
cade l'infida tua maschera
su di un prato di neri fiori.
Nell'aria lo spasimo quasi
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Affanni del consueto vivere
intesa trovano nel tuo sguardo
che la luna cattura
nel riflesso della sera.
Col bruno manto,
nell'ombra ti confondi,
piccola Lilly,
così affabile, così briosa.
Tu che forse sai d'esser una
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Per noi, nell'arco buio,
ho poggiato una tovaglia di stelle
alla luna ho sussurrato che ci amiamo,
ed ora, in un dolce spicchio dorato,
sorride.
In un gravitante amplesso,
tra astri trattenuti arderemo,
e poi, ravvisati,
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Stretto ti va addosso quest'abito d'ossa,
presto lo spirito smetterà d'alitarvi dentro,
non più figlia del giorno,
ma d'una notte nera.
Si perde nell'aura come cipria
soffiata via da un piumino
la tua giovane vita,
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Novembre, un velo di nebbia
su terra e croci stende,
mettono l'accenno lumi
a rischiarar anime amate,
ora essenza di Dio,
di suffragio ognor in
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Lieta t'ammiro,
una ragazzina di novant'anni sei,
ti desti ogni mattina e
ascolti se la vita ti danza accanto,
pieno di speranza il tuo sorriso che
lo specchio ti rimanda.
Qualche lacrima ben celata
in uno sguardo sereno e chiaro,
le rughe sul
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Come appare difficile, mio Signore,
dare in dono agli umili,
benevole promesse,
spontanee non sorgono sulle labbra,
solo nel profondo del nostro essere,
si possono creare, e
inspiegabilmente trasmettere,
troppa difficoltà per molti...
tanto
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Rosacea l'aurora
mi presenta il giorno
fra mille sfumature di colori,
ancora a te intrecciata
come ramo di glicine,
nell'emozione dell'amore
in un silenzio incantato.
M'accarezzi, mi respiri,
nelle tue labbra mi confondo,
il tuo bene, in
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Con la bruma autunnale,
s'adagia il pensiero
nell'umida anima
intrisa da lacrime del ricordo.
Agli addii, alla fine riportano
quelle prosciugate foglie
del vento in balia,
sottolinea l'afflizione
la grigia centellinata pioggia,
nulla possono
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Un cielo inarcato
come cupola di fosco vetro,
racchiude la città d'autunno pervasa,
dove un paglierino sole
fa l'umidità delle strade scintillare,
nei viali d'alberi, custodi di vita,
fruscianti tappeti
i marciapiedi
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Avesti mai un amorevole carezza
da coloro che il tuo destino crearono,
grazioso cane, ostaggio d'una catena,
tra lamiere e ruderi trattenuto
dall'annusar dell'erba i profumi.
Osservo quel velato sguardo sofferente,
la ciotola d'acqua
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Naturale incanto, TU,
al paradiso e inferno, l'animo esorti,
irrompe in me, la tua figura fragile,
che tenerezza suscita,
risveglio d'un amore
rimasto troppo addormentato,
con te vivere, non solo esistere,
ritrovare un cuore disperso, e
coprirmi
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Del sole non sei soggetta,
di lui ne avvinci solo il destro,
del giorno non sei sorella,
ma solo dimora del vegetar,
nelle stellate notti s'aprono
di bianco viola screziati
i tuoi soggioganti ornamenti,
tra verdi grandi picciolate
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Sospiro greve del tempo,
alita su un impasto di pensieri,
sogni, speranze, delusioni,
impossibile del tutto allontanarlo,
difficile carattere, il volto segna,
lasciando indelebili cicatrici.
Soffrire, invecchiare,
restare sospesi in un limbo
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Cadono frammenti dorati
tra foglie secchite degli alberi,
dove s'adagiano raggi d'un sole
che sempre più con l'orizzonte si ricrea.
Autunno, metamorfosi
d'un tutto che si traveste,
cremisi foglie urlano
le ferite del caldo
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Innumerevoli albe chiare
annunci, Marta,
nell'azzurro del tuo cielo,
effige carezzevole
tra accennati riccioli
marrone candito
un lampo d'occhi curioso
a volte velano,
tenerezza effondi
nell'abbracciare la pupa
abbozzando tiritere,
come
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Animi fanciulli
nella prima età della scuola,
colmi d'entusiasmo
s'avviano per vie
d'autunno screziate,
passi in allegria
mentre in lontananza
un sacro bronzo
mette l'accento al mattino,
sguardi curiosi su ogni dettaglio,
impronte e
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In questo destino
caduto addosso, non scelto,
raccolgo detriti di ricordi,
non trovo nessuno accanto,
dentro di me ho i nemici,
sputato come nocciolo,
sconfitta e umiliazione
come carnefici nel cuore
si ingrandiscono,
nuvole di scetticismo
per
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Racchiusa da maestose vette,
l'arancio dei tetti spicca
come su tavolozza d'un pittore,
sorridono le piccole finestre
con labbra di rossi gerani,
come dita di mani
t'attirano ombrosi sentieri,
in silenzio entro nel riposto
di secolari
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Brezza tiepida
le braccia m'accarezza,
al suo sfiorarle s'inchinano
lunghe spighe dorate
in uno specchio di sole,
e tu, mi torni in mente...
piccolo, con i capelli color
zucchero caramellato,
un brioso sorriso come
di bollicine di
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Notte blu che piombi addosso,
in un nulla pieno di stelle,
l'ombra troppo grande
nasconde ogni ruga che pesa,
domande come formiche escono,
ma la vita spesso non dà risposte,
porta dolore il cambiamento, ma
come regalo mi coglie il tuo
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