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Francesco Rossi
Le 1045 poesie di Francesco Rossi
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un cuore rosso di passione
su una spiga di frumento
e, il tormento dell’indomabile inverno
della morale consunta
rompe il fuoco e, la vampa
traccia il suo percorso.
ho ancora un vessillo antico
ove soffio il sogno,
una stoffa d’un rosso
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mi sono riunito allo spirito
rimettendomi al tenue bagliore del crepuscolo,
una strada tutta mia
e, un astro lucente per amante
per giungere verso l’oltre,
forse, solitariamente,
sempre e comunque gaudente
alla scoperta di quel segreto
che sta
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Incombente la notte
viene a cercarti
tra spire di stelle
cadute dal firmamento.
Nell'acqua limpida
si specchia il tuo volto
e, dove si spaccano le nuvole dell'inquietudine
per abboccamenti d'amore
si sfogliano i pensieri del cuore
e, il tempo
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Osservo le tue manine che sguazzano impertinenti
nei mari azzurri, mossi e divertenti.
Dal tuo viso sorridente
gli effluvi d’amor per chi ti sta intorno
sono il regalo più bello
che può ricevere il mondo.
Nel profumo dei tuoi capelli
dormirei,
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Discuteremo sempre
perché confido nella tua lealtà
che ai miei occhi appare
una beltà.
Fraternamente, per non essere estranei
nel momento della verità
e forse, della ragione.
Per non essere analfabeti
del pensare.
Per
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I nostri ciottoli sui sagrati
infranti dai passi,
consumati dai tempi,
coperti dall’abbandono
di cui ci
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Mi apparve in sogno
un’ostile ombra
con un sorriso maligno
sussurrando disse:
sono la sciagura.
Tra profumi, aurore, tramonti
ti inseguirò per mare e monti.
Via. Urlai.
Essa rimase a me vicino
in un sognar di trepida attesa
lungo la
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Piove da un’ora soltanto
ma il bambino pensa
che già piova da tanto.
Piove sui tetti e sui muri,
piove sul lungo viale
piove sugli alberi oscuri
con ritmo triste e uguale.
Piove e lo scrocio si frange
sulle vetrate
che versano lacrime
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Il sole sosta.
Sosta l’aurora
di corpuscoli dorati cosparsa.
Indolente la piana è fissa
e, tutta d’oro e polvere
pesantemente al suolo piomba
estenuante per chi lavora
pare agli occhi miei
una chiara luce del sole che non si nasconde.
E,
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Quel tuo ghigno
ha l’aspetto della mia caduta
e, desidero che tu, anima pura
mi scruti quando il frastuono
opprime i sensi
e, poi quando il silenzio
mi accompagna nel soffio vitale del vento
e garbatamente il dolore
per il tuo aspetto mi resta
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Sono al bivio
che non è un crocevia
e, senza pentirmi
ho lasciato vagare il mio corpo
affidandomi al crepuscolo
e, cacciatore di una sensazione
osservo la luce.
Oltre la follia,
io viaggiatore solitario
senza alcun segreto
vago verso la
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In coro ridiamo
siam divertenti,
con fare beffardo
mostriamogli i denti
fin quando saranno
sconfitti e perdenti.
Agli infingardi
rivolgiamoci in coro
gridando a gran tono
il nostro disprezzo
per le bugie
che van tolte di mezzo.
Ai
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Del ciel si ravviva intorno
il sorgere del giorno
e, di questo, ci ciberemo
insieme con gli altri, tutt’intorno.
Il nostro parlare sarà il vento.
Il nostro vedere sarà il passaggio delle stelle.
Il nostro sentire sarà
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Sul tuo bocciolo mi soffermo,
con la lingua lo tormento,
non è atto disdicevole
dissetarsi con il tuo miele.
Lente e ardite le carezze
sul tuo lato posteriore
al qual dedico con passione
ogni mia attenzione.
Mi soffermo sul tuo
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Si scansano e non guardano
quello che intorno gira
e, come funambolici fantasmi
sono pieni d’ira.
Non sanno che la vita
è solo accoglienza,
questione di cuore
e, pur di testa.
Lungimirante è
chi non si fa contagiare
da questa
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E’ una necessità poter sorridere
per un momento di felicità.
E’ una necessità condividere
incontrarsi, amarsi.
E’ una necessità ascoltare il lamento
così come necessario è
rinfrancare, accogliere,
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Francesco Rossi.
Indirizzo personale di Francesco Rossi: francescorossi.scrivere.info
Divinità di chi è senza nome
elargisci l’anormalità
affinché la normalità
non sia una formalità.
Lasciamo le impronte
sulle cementificazioni degli innocenti
e, ascoltiamo i gemiti
che dalle schegge son
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Tra scaglie di nuvole
lo spiraglio s’intravede
in quel cielo che nulla pretende
che accondiscendente
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Confusi tra frammenti di luce
come stravaganze antiche
nascondete le insidie
sulle mappe smarrite
dei nostri occhi.
La ricerca è il percorso
tra confusi enigmi
e, barbagli di chiarore
per non perdersi,
per non arrendersi
solo per
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Ho un manto, dove cullo il sorriso
che esce allo scoperto dal mio viso
e, senza un lamento
spande lucente nel cielo terso.
Non esiste scappatoia,
il sorriso non è noia,
allargato e gratuito
dona grazia al tondo viso
e, se scarno a volte
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Non aver timore di amare
lo dice il cuore
ad alta voce!
Urla pure contro il silenzio contorto del giorno.
Strilla pure contro la lontananza
che non ci accomuna
al contrario, ci distanzia.
Viva l’ingordigia di tenerezza
e, dona sempre una
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Cercare l’intesa
per ritrovare la strada maestra;
l’itinerario della vita
opposto alla teatralità dell’apparenza
dove ogni sguardo
non si disperda nell’indifferenza.
Con passione affrontare
e, con riguardo comunicare.
Un linguaggio chiaro,
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Alla cavità dalle fiancate innocenti
ho affidato il cuore rosso
e, quando l’arteria martella
il battito diventa fremente;
l’ardore si accende,
la fiamma viva
traccia l’approvazione
per un pretesto d’amore,
per una parola
che non sia
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Questo pensiero
lo abbandono nel riposo
della sabbia grezza del levante
e come d’incanto
il desiderio nella fortezza del mio tempo
ritrovo.
La voce è il sasso lanciato
nell’azzurro del mare
e quel mistico sentore di pace
mi assale
sulla
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In tua compagnia
nel borgo di ponente
dove ogni nostro sospiro
solleva il vento di mare
che con forza urla:
non vi farò mai male!
Una sera tra la folla vociante
che sulla rena attrezzata
in festa giocosa canta e balla
e, il mugugno da
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si propaga il sentimento
nel profondo
e, come siero vitale
scandisce la forza interiore.
l’esaltazione forse e’
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fuochi incrociati
riassociati da tentazioni.
e voi, orgogliosi e un poco ambiziosi,
forse ansimanti, per desideri segreti siete?
o sono le sfide, le priorita’?
alternando il colpo
o, assestando la mira
trasformando l’amico in nemico
l’alleato in
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Così roseo
per nostra sfortuna,
di soffio piacevole
diventi scurrile;
assai sconveniente
nel tempo presente.
Allentato ogni freno
sproloqui parole
a tutte le ore.
Nemmeno pranzando
fai come i frati
che in silenzio
mangiano beati.
I
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Quanto è bello il diletto canonico
le cui grazie fan lungo corteo
in un giorno di festa accorato.
E’ l’immagine di un giovane divino
che appare agli sguardi incantati
di devoti commensali
alla mensa del nostro Signor.
Allo sguardo che si
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D’alto ove tu stai
il tuo nome suona chiaro
nell’animo umano;
la ghirlanda che il tuo volto mi dona
è di rosa rossa profumata d’aurora.
L’arte d’amor mai sdegna
e, nel mutar l’apparenza
quel dono primiero d’amor
ditelo voi,
chi ce lo
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1045 poesie trovate. In questa pagina dal n° 481 al n° 510.
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