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stefania giacarelli
Le 218 poesie di stefania giacarelli
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Affondo le mani nel cielo
che si scioglie in lacrime
gelide
più del gelo che incrosta i miei giorni.
Piange
questo cielo freddo
distante
che avvolge la terra
e l'annega.
Nel grembo del mondo
si schianta la notte
che non mi da pace
e
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Il giorno ruzzola
fino ai limiti del mondo
e altro non odo
che grida scomposte,
altro non c'è
che strade senza
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Nel cielo
s'allunga la luna
come languida lingua d'argento.
Sulle guance fredde
della notte
scorrono calde
le
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La notte scartoccia lenta
la nebbia d'ovatta
dentro uno scirocco di foglie:
brusio leggero
come il fruscio del cuore che rimbalza
nel pensiero di altre notti.
Solo una sbiadita luna
m'ascolta
mentre scarto i ricordi grevi
seppure leggeri
nel
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Io lo so perché piangi
tu,
per sempre inchiodato
a questa cometa.
Non conoscevi il freddo
non sapevi la fame
e succhi tremando
da un seno magro.
La notte è accesa dai traccianti
e non è tuono il rombo.
Io lo so perché
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Una goccia di luna
mi bagna le dita.
Non so
come io sia finita
nell'intrigo smerlato dei rami.
Una foglia ormai
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Coriandoli di pioggia
agli angoli della notte
che si scioglie in fondo all'alba.
Tra le mani solo nebbia
e ghiaccio che non scioglie,
solo foglie
spazzate di scirocco.
E le ore che straripano
cadono dall'altalena
come lacrime di tempo.
Era
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E piove oggi
d'angoscia senza nome
e d'ogni nome piena
il cielo.
Rami come mani
livide e nude
tagliano l'orizzonte smarginato,
tra mare e terra senza più limite.
Al limitare del mondo
sosto
e tendo l'orecchio
in attesa d'un
leggi
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| La notte
strappa le maschere
straccia le vesti.
Nel buio
l'eco d'un cuore.
E perde senso il tempo,
non contano più le ore.
Il mondo rimava amore
dentro il tuo respiro.
Poi è arrivata la notte
con le sue guance fredde,
la
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| Forse il fuoco scioglierà
i nostri cuori di gomma,
il mare cancellerà
le orme distratte
e abbatterà i castelli
orbi di finestre.
Forse il sole darà colore
ai nostri pensieri leggeri,
la pioggia crescerà le
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| Saltella
rimbalza
una goccia.
Poi lo scroscio
il diluvio.
La pioggia travolge
cadaveri secchi di foglie,
picchia forte sui vetri.
L'orizzonte è fusione di piombo
tra cielo e terra,
le nuvole
sono carta scartocciata d'argento.
E
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| Bruciano
gli inganni svelati,
cadono i veli
dalle facce dei pupazzi.
Per ogni vicolo
per ogni piazza
cola il fumo
come pioggia dorata.
L'ira del buono
è come il mare
e non s'arresta,
l'onda è miele
che
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| Sbattono forte
le porte della notte
percosse dal maestrale.
Mi trascino
fin sulla soglia dell'alba
coi miei fantasmi
aggrappati ai fianchi,
un sogno d'inchiostro
che sporca l'ultimo lume
ancora acceso.
L'alba livida
d'un giorno
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| Ho perso la matassa
e anche il bandolo
e ho perso i ferri
con cui tesso
la notte
ciò che disfo
il giorno,
nel mio andirivieni:
un passo avanti
due indietro.
Un passo avanti
nell'ignoto possibile,
due passi indietro
nel quotidiano
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| Arriva il sole
e la luce si sbuccia
su una casa bianca,
le braccia rosse aperte.
Piccole mani
fiori bambini.
Il vento ha soffiato
forte come burrasca
ma le colline immote sono là,
incastonate da un dio cieco.
E la rocca
dalle mura
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| L'aria densa è strinata
nella notte muta di stelle
arroventata.
E piove sangue.
Il cielo si contorce,
un urlo squarcia di morte il colle.
Tra le chiome distorte
e rosse
un vibrare d'ali in fuga.
Un sole malato
opaco
abbraccia
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a stefania giacarelli.
| L'onda s'increspa
e si spuma
sulla riva che l'accoglie.
Poi si ferma.
E tutto è immoto:
muto il mare
sotto l'ombra d'un uccello
senza piume e senza ali.
Spalancate braccia d'amore,
vividi gli occhi
di lucente libertà.
Plana
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| Ho spinto i passi
fin sulla fronte dell'alba,
schiacciando l'erba di rugiada.
Il cielo s'è inchiostrato di colori
il sole è colato
dalle colline scure,
s'è specchiato nel mare
e il nuovo giorno
è salito dai calcagni
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| Occhi sbarrati,
lampi e fuoco.
Ombre s'accasciano,
l'angoscia è vortice
di nero e blu.
Strisce di sangue
s'inseguono,
s'accartocciano.
Sottosopra
di cielo e mare,
e male.
Figure amorfe e cieche,
sorde e senza volto
vanno.
E
leggi
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| Il tuono ruggiva
sempre più vicino.
Io ricucivo l'orlo dei giorni
che il tempo ci strappava
e nel buio mordevo rabbia e sale.
Aprile s'era tinto di novembre,
gli steli percossi
piegavano le braccia e il capo
sotto la pioggia.
La vita
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| C'è odore d'estate,
nell'aria note stonate
cori di grilli e raganelle.
Io fuori tempo
e senza
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| Mi cerco
nel silenzio chiazzato da gocce di luna,
nell'ombra
stranita da note confuse
di grilli e civette.
Mi cerco tra i fogli neri
di un giorno nato già morto,
colato tra le dita come sangue,
rosso come una ferita.
Nei cerchi
che
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| Ecco la notte
di unghie spezzate,
di graffi sul muro.
La notte che suda
confusa sul viso,
di ombre nel cielo
dove luna comanche
irride la mia faccia segnata.
In questa notte
strinata di caldo
i grilli frignano stanchi,
un gallo ha scambiato le
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| Un vento leggero
spezza la notte.
Io schiaccio i minuti
imprecando alla luna
codarda,
nascosta.
Col cuore di piombo,
col fiato in riserva,
striscio in silenzio
dentro il recinto.
Intanto i muri si crepano
e dalle porte già rotte
entrano
leggi
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| Ore come petali
bruciati dal sole,
come chiodi
nella pelle del giorno.
La falce mi ha tagliato il tempo.
Tra gli oggetti smarriti
cerco qualcosa di me
che non trovo.
Il rigo d'un ricordo
taglia questo foglio,
e le foglie impazzite
dal vento
leggi
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| Lascia alla notte
la veste del sorriso
che liscia le labbra.
Lascia
che siano le ombre in agguato
ad agguantare l'orlo d'un sogno.
Lascia all'aria
densa di grilli
ridondante d'umori,
il muto grido
nella gola del giorno.
Lascia
alle
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| Stupido fiocco di luce
sputato dal sole morente
già alla deriva,
sei un istante bastardo
di sogni disperati,
dispersi.
Un sasso
nello stagno mascherato di blu,
uno schizzo di tempo
nel giorno che chiamano vita.
E mentre raccolgo stille di
leggi
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| Io so il tormento delle parole
che premono,
fremono senza speranza.
Conosco lo strazio del pensiero
che lacera la notte,
vivo la disperazione delle frasi
che mi strappano al sonno,
urlano al cielo
il diritto d'esistere.
Ma inerte è la mia
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| Io sono la notte
che divora il giorno,
che come amante
con le mille sue braccia
avvolge la terra,
confonde le chiome degli alberi.
Sono la notte fasulla
dei sogni bugiardi
lanciati alla luna beffarda.
Sono la notte
di chi chiuso in un cerchio di
leggi
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| Una scheggia
sulla pelle del cielo.
Lo schizzo d'un istante
dentro un lungo giorno.
Una foglia che dondola
e aspetta l'ultima tempesta.
L'imperfetto
coniugato al presente.
Un neo
sul labbro dell'infinito.
Una lacrima
sulla guancia
leggi
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218 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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