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Salvo Scamporrino
Le 858 poesie di Salvo Scamporrino
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Spiddiu u focu:
si manciò tuttu u carbuni,
a fiamma a pocu a pocu
svaniu nto cufuni.
Ristò sulu a ciniri
e
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In cos'altro si può credere
se non nella misericordia
del quotidiano vivere
nella pietà dei gesti consueti
che si ripetono stantii
cos'altro resta se non il presente
che rinnova se stesso
nei continui sguardi
che muti si
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Sono entrato in punta di piedi
in una fresca notte d’autunno
per conoscere tutti i segreti
celati tra le pieghe d’un sogno
nel chiaror d’una bianca luna
tra foglie ed arbusti di spine
è apparsa una figura strana
fatta d’aria leggera e
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Luce infinita
abbagliante
tutta la vita
in un istante
flash duraturo
bianco e chiaro
limpido e puro
come uno sparo
beatitudine
mi pervade
in solitudine
lungo strade
oltre il tangibile
al di là dei sensi
impareggiabile
attimi
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L’ultimo sogno interruppe la tristezza,
la sbriciolò, senza timore alcuno,
le legò un laccio al collo, con
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“Calamu che casci, rumani, carusi”
ricevunu i capigghiumma o paisi,
quannu travagghiu assai ci n’era
e s’ancuntravunu a chiazza a sira.
L’indomani, ca zappa supra i spaddi
E cu tutti i manu chini ri caddi,
pattevunu a ghittari sangu e
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Indagare l’attimo
presente al momento
giudicarlo ottimo
o non esser contento
questo ho imparato
vivendo su Madre Terra
da quando sono nato
immerso in questa serra
il corpo è lo scafandro
che ti permette la vita
in questo nostro mondo
ti
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Un filo sottile,
Legato a terra ti tiene,
Crudele.
Pensi di volare
Libero:
Decidi tu dove andare.
Ma d’una mano
Sei in balia
E del vento tuo sovrano.
Il girovagare elegante,
Tra le nubi,
Da altri dipende.
Spezza l’ombelico
E, per
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Vedo una foglia ondeggiare indecisa
Traccia lieve una linea imprecisa
La segue il capo con moto ondulante
Finché si posa s’un fiore tremante
Un sospiro di Eolo a ripartir l’invita
Fuggendo agli occhi di chi l’ha seguita
Ridisegna ancor
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Piovvero coltelli appuntiti
squarciarono il cielo e l’asfalto
acqua fango e detriti
inghiottiron la terra dall’alto
il fiume divenne lamiera
ammasso di vita distrutta
prima che arrivasse sera
annientò la città tutta
piovvero coltelli
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Candida schiuma di acqueo vapore
Che libera ten vai tra lo stupore
Di bimbi che s’inventano le forme
Da Eolo mutate e dall’enorme
Fantasia onirica da lor dipinte
Ora in tenera pecorella ruminante
Ora in aereo che giù plana
Oppur in un
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Non piacque.
La tela dei ricordi
ebbe
sbiaditi colori.
Non piacque.
Il rewind s’inceppò.
Lo sguardo perso nel nulla,
la nebbia
offuscò i flash a ritroso.
Non piacque.
Una lacrima cadde,
dentro,
bagnò il cuore e i
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Zitto
Nel silenzio di una vita intera
Dritto
Immobile in mezzo alla bufera
Verrà il tempo in cui si dovrà partire
Salutare, lasciare …... morire….
Vivo
Come se fosse l’ultimo dei giorni
Scrivo
Su carta bianca narro i miei
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E’ ancora buio:
Pochi istanti all'alba,
Verrà il bagliore?
Oh, mio buon Dio!
Dov'è l'energia del sole?
Tenue, opaca luce
S'accende all'orizzonte:
Speranza mi conduce
Incontro al nuovo dì:
E il cuore si rinnova,
Si
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La lingua di fuoco arde
la terra l’aria e il cuore
scendendo giù a valle
verso i sentimenti degl’uomini
il fumo i lapilli e la cenere
ricoprono gli spazi viltali
cadendo da un cielo
roboante e rosso d’ira
il magma s’insinua si
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Non perdere mai la voglia
di piangere per un'emozione
quando vedi una foglia
cadere sul tuo balcone
o un piccolo passerotto
saltellare leggero leggero
pizzicando un biscotto
col suo beccuccio nero
se una lacrima esce furtiva
bagnando il tuo
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Indirizzo personale di Salvo Scamporrino: salvatorescamporrino.scrivere.info
Son giullare per nascita
E giullare morrò per certo
Se ciò ilarità suscita
Giammai verrò scoperto
Son servo del mio sovrano
Ad egli porto rispetto
Pur’anco piano piano
Colpisco nell’affetto
Sono gentil e
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Una sera di marzo t'incontrai.
Stetti, nel nero profondo,
a mirar lo splendor che mai
ti lasciò sola nel mondo.
T'incontrai. Riversa nel nulla,
ma con sapiente alchimia
e come leggiadra fanciulla,
mutasti il cor e l'anima mia.
Una sera
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858 poesie trovate. In questa pagina dal n° 841 al n° 858.
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