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Salvo Scamporrino
Le 858 poesie di Salvo Scamporrino
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Ridicola sorte sbeffeggia
il mio orgoglio illuso,
tra risa potenti schiaffeggia
le mie guance ed il muso
sanguina gocce di vita
ch’evaporano evanescenti
lasciando una scia infinita
di rossi coriandoli e lenti
i giorni s’accavallano,
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| Postilla a chiusa
d’epilogo
tenta una chiosa
fosse un monologo
d’asceta
anziché dialogo
o come comèta
passi via
per un’altra mèta
rimbomba
l’eco di stelle
lontane
quasar
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| Come riflesso di luce di luna
m’abbaglia il tuo viso,
stasera che t’ho di fronte
e freme la mia pelle
nel guardare il tuo sorriso.
Labbra adombrate
da un’eclissi improvvisa
che lenta scivola via
ed ecco i tuoi occhi chiari
illuminare la mia
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| Quali rime potranno offrirti
melodie di note cadenti
su due cuori che palpitano
all’ ombra di salici piangenti?
La magia di occhi sorridenti
rincuorano gli umori tristi
basta un caldo raggio
a curare l’anima che feristi.
Adesso è tempo
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| Verrai
frusciante come petali
vibrerai
le tue ali fatte d’aria
sarai una ferita che non rimargina
e nell’eterno d’un attimo di vita
un dolore che dall’infinito origina
avrai per compagna l’illusione
che realtà si farà per
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| Questo raggio di luna stasera mi trafigge:
sento la mia anima ferita che urla.
Non è dolore ...
non è amore ...
non è rancore ...
non è furore.
E’ l’umore di chi sa che partirà verso mète
più
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| Assaporo ogni profumo
che dall’esistenza si spande
e sento la sua fragranza
riempire ogni minimo spazio
del mio essere peregrino
nel mondo delle sensazioni
nel sottile gioco tra vita e morte
sto in equilibrio sul filo dell’istinto
giù in
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| C’è na criatura nto me cori
ca si l’ha pigghiatu tuttu
nunn’abbastunu i paroli
pi discriviri l’affettu
ca mi runa na tant’anni
ca stamu sutta u stissu tettu
e cu gioi e cu malanni
cu amuri e cu rispettu
sempri assemi viaggiamu
nta lu mari
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| Immerso
in un bagno
di sana umiltà
inondato
da una cascata
di lacrime
rinnovo
la pelle e il cuore
di cellule
e pensieri
lasciando
sull’umida terra
il mutamento.
Rivolto
verso l’interno
buio e tetro
intravedo
la fioca luce
della
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| Senti il frusciar del vento sulla pelle:
solletichio che fremer fa l’anima
inducendola alla quiete del silenzio,
lievi tocchi d’aria pura attraversano
gl’ignudi pori che muti l’accolgono.
Lascia che penetri tutto il tuo essere:
sarà tempo
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| Quando il mattino sa di piombo
che opprime l’esistere fugace,
quando il giorno è a strapiombo
verso il dirupo della sera, tace
la voce della speranza e urla forte
l’intima paura che attanaglia
ogni volontà di mutare sorte,
di
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| Come stalattiti stanno appese
a rami ingialliti e riposano,
le anime a dicembre.
Tutto dorme.
La vita si confonde con la morte.
Assopiti, i cuori attendono il risveglio.
Era dicembre,
allor che il seme
fu gettato alla terra,
era d’inverno
ed
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| Questi tuoi occhi
m’addolciscono l’anima
mi fanno giorno sui miei
quando vogliono spegnersi
e vedo nel tuo cuore
che calmo palpita
ritmi d’incanto per me
saranno occhi di sole
in un’alba antica
che risveglia dal sonno
e dei sogni è
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| Il bidone
è colmo
d’ogni residuo
d’alchemico
sogno
che sul ciglio
di sentieri
metropolitani
giace
l’orizzonte di tegole rosse
di gioie abbandonate sui tetti
come relitti di guerre perdute
la corteccia
di cartone
della mia
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| Avviene d’incanto
per pura magia,
non è solo vento
che passa e va via,
s’accende una luce
dentro a due cuori:
è la via che conduce
verso nuovi amori,
anime a planare
soffici come neve
scendon giù e sale
il loro canto
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| Il cuor mio s’appropria d’anime altrui
ne assorbe la forza e l’audacia
e il coraggio d’agire nei momenti bui
l’intreccio
aggroviglia
sentimento
e capriccio
moti d’animo sensibili ad ogni sguardo
fluiscono in me con leggerezza
sol quando con
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Invia un messaggio privato a Salvo Scamporrino.
Indirizzo personale di Salvo Scamporrino: salvatorescamporrino.scrivere.info
| Non so. Indugio.
Indugiar un po’ aiuta,
parlo adagio,
fra me e me.
Sussurro di pensieri
che non vogliono andare,
ricordo ieri,
ricordo le stagioni amare.
Non so ancora. Rifletto.
Potrei forse rimanere sospeso
(col fiato e col cuore)
saltare
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| Dicembre incipit
tra caduche foglie
e svolazzanti amori
sospinti dal vento di passione
che soffia
sull’umanità rarefatta.
Incipit tra ringhianti bufere
e placide bonacce
di tenui illusori sogni
e rimembranze estive
di afose verande
al
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| Una bambola,
le braccia staccate
dall’esile corpo,
distesa sul selciato,
a faccia in giù’.
Non c’è traccia
di lamento
o gemito di dolore:
solo quel corpo,
immobile,
che chiede calore
o qualcosa di palpabile,
come una
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| Celo
l’anima mia
in intimo riposo
e m’adagio
tra le sue perplessità,
muti
dubbi s’aggrovigliano
senza mai
giungere a verità.
Dondolio
d’eterei pensieri
volteggia lieve
tra i silenzi del cuore
e le sue pieghe,
tenue luce
appare
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| Scivola giù, sempre
in basso,
la nube che si scioglie in acqua
e non goccia,
ma gocce e gocce e gocce ...
così si scioglie:
riversandosi nel mondo.
Scivolo giù, lento,
tra le rughe,
aggrappato a foglie autunnali
già
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| Cosa attendo sotto il melograno?
Forse che giunga malinconica sera
ad adombrarmi il cuore ancora?
O bramo languida atmosfera,
che possa sussurrare brividi
di fresca brezza a un’anima sola!
Pover’anima, con i suoi lividi
di furiose battaglie mai
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| Poesia sta stretta alla sua follia
agitando le mani con frenesia,
cerca l’attenzione dei sensibili
con i suoi gesti tenui e friabili
e si spezza, si frantuma in versi,
quindi si lascia prendere a morsi
dalle bocche che vogliono nutrirsi,
della sua
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| Ignudo nacqui
ricoperto sol di pelle
e tacqui,
perché le stelle
s’accesero
non viste da ignuno
e stesero
la loro luce
accanto
a nuova vita.
Di meraviglia muto,
chiesi grazia
e ottenni fiato
e senno.
Un panno per coprirmi,
una mela
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| Appesa ad un cielo nero nero
se ne sta per una notte intera,
dei sogni ad occhi aperti faro
di luce che al porto riconduce:
marinai riversi sulle anime
che ondeggiano in trasparenza
di velate nebbie avvolgenti
le ansie e gli umori ora
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| Ero ad un passo dal conoscere il vento
e dal sentirlo respirare insieme a me,
ne percepivo la presenza ed il lamento
mi lasciò perplesso. Non saprò mai perché.
Era lì, a soffiarmi la speranza che non muore,
a cantarmi
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| M’accoglierai
tra le tue braccia una volta ancora
cospargerai
le tue dolci carezze sul mio viso
ed io di nuovo
ritornerò a vivere
gioiendo dei tuoi occhi felici.
Sussurrerai
frasi di confortevole armonia
m’addolcirai
di coccole il cuore
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| E se questo barlume
non foss’altro
che rossore di crepuscolo
(il giorno muore
come sempre muore)
che spegne lentamente
ogni voglia di vita?
Tenue bagliore
in
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| E se fossimo
due stelle
in un’immensa
galassia
fatta di caos
noi due soli
a brillare
del nostro amore
all’infinito
e se fossimo
una sola anima
divisa in due
per poterci
specchiare
nell’immensità del cielo
e abbracciarci
l’un
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| Puntine d’acqua
taglienti
ritagliano cerchi
sul placido fiume
gli argini di foglie
ne limitano
il fluido scorrere
verso mortale foce
continua lento
il proprio incedere
nonostante
il tuono e il lampo
ch’abbaglia
un nero cielo scuro
di
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858 poesie trovate. In questa pagina dal n° 631 al n° 660.
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