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Salvo Scamporrino
Le 858 poesie di Salvo Scamporrino
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Necessita un abaco
a dar ordine alle albe e ai tramonti
di sole, luna e stelle,
a precisare pensieri e tempi d’attesa,
un segnale di faro
a orientare costellazioni nevrotiche
o tumulti terreni.
Un poeta melico
s’arma di scudo di rime melodiche
e
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Non lo senti? Il profumo
s’espande nell’aria
annebbia la vista
ristora l’olfatto
è già autunno
le caldarroste son pronte
ad ogni angolo
il fumo s’addensa
andremo sui monti
domenica
a raccogliere i ricci
andremo
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Sfiorirai come petali di rosa dolcemente
abbandonando il tuo capo delicatamente
su un bianco morbido cuscino t’assopirai
e nel sogno che non ha domani ti sveglierai
appassirai come lieve foglia d’autunno
socchiudendo le tue palpebre con
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| Scorre
tra rivoli d’ambrosia
e grappoli
di seduzione e voluttà,
scivola dolcemente
su calda alcova
di delicato piumaggio,
sposta la tenda
flebile vento curioso
a scrutare l’arcano,
fiuta la preda
avvolgendola intera
col suo manto
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Brevi passi s’odon nella penombra
di vetusti vicoli che s’inerpicano
su per colline cosparse dall’ombra
d’un cielo di nubi che s’accostano
tra loro, minacciando lampi e saette.
Passi di solitarie anime che veloci
s’affrettano alle loro calde
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Scinniu an’chianu e ‘ncuntraiu ‘n amicu:
ci resi a manu; “Turi, u sai chi ti ricu?
Su mi fai cumpagnia pi menz’ura,
ti pottu cu mmia a ciccari viddura”.
Pattemu cuntenti e filici a pigghiari aria
vessu na strata di campagna, a cicoria.
Arruvannu ca
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| E’ triste il ricordar
un siffatto amor
d’appassite foglie
le vedo ondeggiar
d’incerto destino
e vago incedere
per planare infin
su docile rugiada
d’amare stille
il bacio accadde
per puro istinto
nel flaccido viale
fu un istante
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| Vorrei essere robusta quercia
che affonda radici e sta salda
a sfidar intemperie come roccia
in faccia al mondo spavalda
o filo d’erba tenue e sottile
che sa piegarsi al forte vento
per poi tornare fiero ed umile
e così mutar in ogni
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Luce riflessa su nuvole basse
illumina case e gente e spazi
avrò tempo
d’andare e uscire
e scorrere come
fiumara verso il mare
o come lava
incandescente
incenerire per rinascere
per non morire
luce riflessa su foglie d’arancio
come
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| Un canto infinito
che s’espande nel nulla:
cos’altro potrei sentire
in quest’azzurro
che si perde alla vista
verso l’ignoto.
Una lontananza
senza misura e peso:
cos’altro potrei vedere
oltre quest’occhi
che non bastano certo
a scrutare
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| Autunno
custodisce sogni
d’eterea sostanza
cullandoli
tra rami spogli
d’ogn’indecenza
sicché puri
possan spaziare
per campi
profumati di rose
e lampi
e bufere di vento
sfidare.
Si fa pioggia
il sogno
scende giù
bagnando le
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| Immerso nel sogno
d’una realtà illusoria,
nell’universo dello sdegno
che mai avrà sapienza
del proprio inconscio esistere,
m’appresto al risveglio
che conduce oltre
ogni piccolo istante
che compone il tempo.
Cosa sarà, non
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| La limpidezza traluce
attraverso diafane forme
e dall’alveo conduce
su verso nuovo germe,
s’azzittisce ogni baccano,
tutto si muta in preghiera,
quand’il sol s’alza sovrano
a raggiar nuovo dì fino a sera,
si prostrano le creature
rinate a
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| Gli appigli svaniti
nell’intimità dell’essere:
scivola giù
la triste malinconia
che ammalia ogni pensiero
- di notte - mute stelle
non consolano,
s’aspetta il bagliore
di un’alba - speranza -
mentre, nella penombra
di spenti
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Indifferenza s’assopì su foglie d’apatia,
premurosa Negligenza la coprì d’abulia,
mentre tutt’intorno cresceva Sofferenza
cospargendo il dolore e la diffidenza
tra le vie d’un mondo pieno d’egoismo
che costruisce muraglie di
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Ho smarrito la traccia del tuo profumo
non odo più le note del tuo cuore
non comprendo quale via è da percorrere
e sento la vita volar via in silenzio
è ancora lontana la nave dal porto
ci incontreremo un giorno sospesi
tra
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Indirizzo personale di Salvo Scamporrino: salvatorescamporrino.scrivere.info
| Non giunge l’eco
del canto di stelle
(troppo lontane
dal cuore degl’uomini),
ma vago brusio
di vacua polvere
dispersa nel nulla,
un filo di voce
strozzato in gola
(riflessa l’immagine
dell’urlo negl’occhi),
il tempo gioisce
di sogni
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| Seduto su d’una lastra
di roccia, nel silenzio
di questa scura sera
che crea penombre
(riflessi di opaca luna
sopra grigie nubi) ,
m’appresto alla tregua.
Socchiuse palpebre
e regolare battito,
i pensieri scivolano via.
Ora, qua,
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| Non v’è tristezza,
negli occhi
impavidi
solo malinconia
per i giorni andati
oltre gli orizzonti
della giovinezza.
Giglio di purezza
è il viso ardito,
bianco e raro
si riflette
soave nelle pupille,
bagnandole
di fresca
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| Cosa guardi da lassù?
Attendi, forse,
che t’implori saggezza?
Tu, la Risplendente,
asciughi le mie lacrime
ogni notte col tuo candore
ed io ti sogno,
dormiente, come amante,
come pallida Dea
che vaga solitaria tra le stelle.
Vorresti
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| Il volto sguarnito
d’ogni empietà
si rivolse al tempo
dei verdi virgulti,
quand’ancor la vita
fiorisce d’incanto
e di freschezza
il nettare sugge,
scivola via la beltà
d’effimeri petali
sugl’istanti a venire.
Il tempo
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| I colori del mare e dell’aria
son sentimenti degl’uomini
la cui natura alquanto varia
in mille sfumature si riflette
così le onde son collere o ire
o pace e quiete se placide
oppur intenzioni di mentire
o verità del cuore non
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| Quannu u friddu traseva nte casi,
ne scialli, ne cupetti abbastavunu:
s’addumava a conca e, quasi quasi,
quattr’alivi nta ciniri si ci ittavunu,
tutta a famigghia attornu attornu,
na dda stritta stanza s’accucciava,
quariannusi i so manu u
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| Scorre lento il tempo senza di te
e ci vuole molto tempo
per riempire questo vuoto
che hai lasciato in me per troppo tempo.
Scorre nel ricordo dei tuoi occhi
e nel tuo sguardo che non ha tempo
ed è rimasto indelebile
fisso dentro i miei
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Mi duole
quest’ansia di te
attendo
la tua presenza
e vago ...
“ - sarà la tua mano ad accarezzarmi
sentirò la tua pelle sulla mia
porterò un fiore da sfogliare insieme
petalo dopo petalo poesia dopo poesia - “
mi duole
lo
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Petalo dopo petalo si spoglia la rosa,
cantando il suo dolore alla luna,
in questa dura notte di pietra erosa
dalle urla che straziano. La fortuna
ha abbandonato la sposa, che giace
nell’alcova coperta da rovi di spine,
mentre intorno il silenzio
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| Non è per caso
che una stella brilli
così tanto lontano
dalle mani dell’uomo,
perché se l’afferrasse
la ingoierebbe intera,
infatti le stelle
escon fuori di notte,
forse solo per i poeti
e per chi s’incanta
del loro
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Mi pare un secolo
ed è solo un attimo:
un piccolo istante
d’una lunga notte insonne.
Lo stare tra il tetto ed il soffitto
in questa buia camera,
ad ascoltare gli echi della mente,
è un malessere che attanaglia.
Vorrei parlarti
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U giuncu s’accala quannu passa u ventu,
poi s’addrizza e torna a essiri cuntentu:
accussì na pirsuna sa fari vascia vascia
pi nun pigghiari nfaccia coppi ri cascia.
Quannu appoi l’aria è calma e rilassata,
si susi a pettu ‘nfora e si
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Un percorso antico:
vicoli e cortili,
un albero di fico,
profumi primaverili.
Ricordi chiari e veri
traspaiono improvvisi,
s’affollano i pensieri
a ricordarne i visi,
affiorano sentimenti
vissuti in quell’età
e ora ricorrenti
nei
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858 poesie trovate. In questa pagina dal n° 541 al n° 570.
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