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Salvo Scamporrino
Le 858 poesie di Salvo Scamporrino
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e allora mi ascolterai
ancora una volta muta
come sempre capirai
la mia tristezza infinita
che si trascina lenta
per le vie d’una vita
con ingenua aria spenta...
...e poi quieta mi cullerai
con una nenia d’amore
tanto dolce che sembrerai
ninfa
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Solo per me, il tuo sguardo
s’intenerisce, quando
ti stringi al mio petto
ed apri il cuore all’amore:
io tremo della tua energia
che sottile trapassa la pelle.
La mia guancia sul tuo capo:
fusi in un solo abbraccio
non abbiam bisogno di
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Scaglie di sole brillano
piccole gocce di rugiada
e luccica il fil d’erba
a mattino presto,
quando la foschia
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La sera parla del tuo sguardo
peccaminoso
che s’insinua nel mio ...
...è tutto un aggrovigliarsi,
tra intensi sospiri sospesi
su fiati che sanno di noi
e voci strozzate dal piacere.
Strofinio delicato di pelli sudate,
ogni poro un
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Acqua delicata di rugiada
sciacqua la mia trita vita,
lava via l’insulso sudore
che mi appanna gli occhi
e mi lascia in penombra,
mentre
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Rugiada in stille viene giù
da intimi pianti d’innocenti,
inonda i cuori di rimpianti,
malinconici sospiri e tu
la senti a rivoli
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Non tacque per rasserenare
l’animo inquieto,
ma sparse l’odio tutt’intorno
alimentandolo con urla
che squarciano l’aria
come sciabola di samurai
a difesa del suo signore ideale.
Sparse l’irrequieto essere
tra le onde d’energie negative,
battendo
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S’inebriano i sensi
di fresca rugiada
e intensi
momenti di quiete
cospargono
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Vento tempestoso scuote gli animi.
Sensibili emozioni si riducono
in pennacchi di giunchi svolazzanti.
S’ode il gracchiare del nero corvo
che canta alla pioggia battente
ed il sibilo di stravolti pensieri
che danzano ritmi di malessere.
Si
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Tra colline d’indelebili memorie
percorro sinuosi pensieri,
vagando tra storie infinite
impresse nel nastro della vita,
occhi socchiusi e sguardo interiore
ad esplorare me stesso, perso
in ricordi che appaiono limpidi,
emergenti da acque
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Sono chiusi i fiori
attendono l’alba
per ricevere luce
ed apririsi al fuori
al raggio che riscalda
e alla
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Prato bagnato di fresco d’autunno
d’umido evaporoso
respiro profondo che sa di lavanda
di timo odoroso
piccole goccioline sospese nell’aria
lievi come
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| Apro le braccia di lato
e m’alzo a volo di falco
sopra ancestrali fobie
e indiscrete sensazioni
di profonde abulie ...
...poi plano sdraiato
quindi traccio un solco
in cui seminare follie
e indecenti abbandoni
di solitarie anarchie
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Vano e inutile è il vagheggiare
di sofismi amorosi
roboanti e narcise frasi
riflesse in acque asfittiche
perline
tenute assieme
da un fil sottile
e
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Non bastano i fiori per coprire tutto questo mare,
tutti questi dolori annegati per una speranza vana,
tutte le povere vite che continuano ad affondare
nell’ignavia crudeltà d’una umanità malsana,
quanti corpi ancora da raccogliere sulle
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Un continuo brusio pervade
contorti pensieri,
necessita il silenzio della pace,
affinché più limpide
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Indirizzo personale di Salvo Scamporrino: salvatorescamporrino.scrivere.info
Macerati al sole
con acqua e sale
cuociono lenti
i pensieri che scorrono da soli
senza
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Nel galleggiar in acque pure
traspare l’intimo così com’è
e la diversità delle nature
che compone l’ego ed il sé,
basta poco per intorpidire
dell’anima la limpidezza,
un solo gesto di mal agire
la fa annegare nella
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Mi porterò un sorriso che forse sarà per sempre,
lo porterò dentro, nascosto tra le mie vene,
lo porterò nel buio della notte che non s'accende,
nelle vuote gallerie di vite mai troppo piene.
Mi porterò le labbra
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Visti nu scieccu senza u so pattruni
ca nun sapeva chi strata pigghiari,
iu ci rissi: “ Si propriu nu bbistiuni,
sulu, ca to testa, nun sai raggiunari”.
Iddu mutu, senza rari cunfirenza,
affunna a testa nto sicchiu ca pagghia,
ca cura caccia i
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Ballatoi sospesi appena,
nel vano tentativo di fuga, attendono
assolato raggio che intiepidisca i muri:
dedalo di viuzze tra stringimenti
e slarghi e silenzi oramai eterni.
Ingressi di case non più dimore
s’ostinano ad esistere
ed a
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| Nei cunicoli
sotto la crosta dura
i rivoli
d’acqua dolce e pura
scorrono
come gioie e dolori
vivono
sotto la pelle e i pori
nell’attesa
d’affiorar alla luce
nell’ascesa
che al sacro conduce
così ogn’entità
segue il suo
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| Se una lacrima cade
su di un verde prato
presto un fiore nascerà
spontaneo e delicato
se invece si riversa
su di un'arida duna
subito s'asciugherà
sotto l'afosa calura.
Se un pensiero esce
da un cervello malato
l'odio subito
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| S’alza la polvere
tra ruderi di cartapesta
e oscura i sogni
d’uomini semplici,
nasconde il dolore
che non ha lacrime
e i tristi ricordi
delle cose amate.
Scende la pioggia
a bagnare gli umori,
a lavare gli animi
e le umane coscienze,
sferza
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Se tornasse Socrate nella sua Grecia antica
a predicar il giusto e la giusta fatica
per ritrovar se stessi con giudizio,
non seguendo il gregge giù dal precipizio,
potesse insegnare ancor, ai suoi seguaci,
le regole e i modi per essere
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Penetra dai pori della pelle
e giace,
a cullare l’anima.
Sottile sostanza eterea.
Tutt’intorno l’autunno avanza
col suo passo lento
che sa di decadimento.
Ogni gialla foglia è una vita.
Dondola sospinta dal vento
qua e
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Buio che rattrista
entità solivaghe
che cercano scintille
nei freddi eremi
un bagliore d’un tratto s’accende
attimo di gioia
tanto breve
da essere fuggevole
ma intenso
confortevole e lieve
la luce si diffonde con
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Danzan onde leggere e gemono
lamenti o canti di sirene:
tra i flutti si mischiano, nel suono
che attira anime pescatrici.
Danzan sotto barche di sudore
che gocciola su di esse,
battute dai remi e dal bagliore
notturno di lampare accese.
Al ritmo
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| Forte vento scudiscia
un bianco sentiero pietroso,
ai bordi v'è un canneto
ed il giunco
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| Al far della sera la penombra assale
gli ultimi pensieri che sciamano silenti
verso i tenui bagliori di lontani falò
s’aspetta la notte con i fari spenti
per vedere il cielo riempirsi di stelle
s’ascolta il vento con i suoi profumi
di
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858 poesie trovate. In questa pagina dal n° 391 al n° 420.
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