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emmalisa lucchini
Le 192 poesie di emmalisa lucchini
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Resta in silenzio l’albero
quando alita il vento
il rosso sotto pelle
e le voci
miti risuanano
fluiscono
sfiorano le sinapsi dei ricordi
sul lembo di una nube
le foglie tramutano
senza buchi di luce
il grigio dei
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Spaurito il tempo
come la foglia sul grande ramo
quando il silenzio plasma la bocca
e leggeri cadono dentro l'anima
i pensieri
grani di tristezza
danzano in questo giardino carico di silenzi
ma non fiorisce
la presenza di te
ma di te
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| Carezza antica
a rinfrescar memoria
sui grigi tralci di pioggia
il silenzio che oggi mi punge.
Il tempo si mescola ai gesti
nel disordine
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Sillabare l'amore
quando la voce incontra nuda un'altra voce
nell'aria soave e calma delle cose
e sentire l'anima tra le dita
bisbiglia
quando la terra rimanda il suo odore.
accolgo, abito, il silenzio.
che fa di me memoria lo schiudersi d'un tempo
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La finestra tra le nubi
guarda l'orizzonte
quel sudario di perle,
respira, lo tengo tra le mani.
Declama nelle vene
il forte anelito del sole
e non più il respiro turba
l'azzurro all'alba,
si delinea, si riempie di colore.
Io
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Nell'alternarsi di lune sono grigi i cortili
s'infettano le parole
sui nodi dell'intolleranza
odio cieco
nel cielo statico delle ore
si fa azzurro e poi rosso il cielo
dove muto si riflette il sole
passano nubi scure o forse sono rondini
poi
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| Ascoltare l'eco
quando il buio sussura nella tana di ogni silenzio
e il cielo sventaglia le sue nubi
dentro l'albero ramificato e nudo.
Tu giaci con i miei pensieri.
Ascoltare la pioggia
nel suo incessante battere
ombre sparse
tra le mie
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| Tu,
tra le curve della mia pelle
sfogliando la brezza
delle mie solitudini
con la stessa leggerezza della neve
il tuo respiro, il tuo sorriso
scivola sulle mie
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| Addio luce del giorno
scivoli di ora in ora
nella fodera del tempo.
Sono matassa di smarrimenti
e il tempo è così mutevole
quando le gocce bussano ai vetri
giostrando con i venti dei ricordi.
Il silenzio così ardente
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| I rami dei pensieri
tendono le braccia per toccare il cielo
ondeggiano, si sfiorano
quando un'immagine chimerica
colma la malinconia
accarezza il flusso dei desideri
esplora un paradiso di silenzi
sull'assito nudi.
Gli occhi hanno il colore
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| Il giorno sogna
la segreta notte di tante lune
quando leggera l'aria
mi porta sugli occhi l'alba
muove nel silenzio e tra le dita
un battito ribelle
sale sulle labbra
s'interroga
fragile come un petalo
neppure oso toccare.
Il tempo e il suo
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| La tua assenza mi circonda
quando lo scialle della sera mi avvolge
e l'inquietudine fa battere il cuore
sfarina gli orli sfrangiati delle nuvole.
Raccolgo tra le mani le ombre i silenzi
le parole dissipate di quel tempo
di grigia
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Ad ogni sussurro di primavera
la poca voce al fiore che s'apre
quando il silenzio
declina sulla stele dei pensieri
il suo abbraccio
la sua nuda ombra.
Negli occhi
il silenzio da cui affiori
dove l'amore dorme,
riscrivere le voci
nella forza
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| A questo prato il tacere delle nuvole
nel soffio del vento che attraversa le cose
-il sentire lieve-
lambisce muove i pensieri
come un papavero sfogliato oscilla
a mani plaudenti
nel lieve librarsi all'alba
là nel silenzio
dove non esiste
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La notte era bella quella sera
anche la luna posava, là
sul profilo della collina
la sua luce,
entrava negli occhi
l'illuminato silenzio
e il sorgere delle parole
echi
riempivano di luce, musica
il declinare del giorno.
Avvolgeva
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Sulle rive delle mimose
sono rosse le dita.
Hanno strappato i fiori
nessun refolo
l'aria è ferma
ingrigisce il cielo.
Langue la notte e il giorno.
Non servono mimose.
Inarrestabile scorre il sangue.
Rigida è la mimosa
ora
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Invia un messaggio privato a emmalisa lucchini.
Indirizzo personale di emmalisa lucchini: emmalucchini.scrivere.info
E ora, la pelle una collana di neve
mentre il buio si inginocchia
sui clamori di un tempo
rossiccia stride l'erba
sui taciti passi del prato,
La brezza
alita sul collo
delle mie tempeste
quando la nebbia depone
sui gradini dell'inverno
indifferenti e
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Ho solo silenzi.
Scorrono sul rosso dei papaveri
a ricordarmi il tempo
racchiuso nelle mani
la lentezza degli accordi
fa ondeggiare
un'eco spersa
capace di intrecciarsi
al sole del mattino
quando le labbra urlano
sui rami ancora lucenti.
Quel scintillio
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Ci sono cose che ci sfuggono
per la fretta di andare
che ci incatenano ai passaggi di nuvole
e ritorni di sole.
Eppure so il luogo del sorgere del sole
il denudarsi dei rami in autunno
le gemme in primavera
so del fiore che sboccia e se ne va
dell'erba
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Vagano suoni leggeri
forgiati in quel lento incedere della notte
sulla curva dei pensieri
un rapido passaggio delle nubi
capace di piegare quell'oro del sole
e le promesse azzurre del cielo
mentre stende
inviolabile il silenzio
come le parole
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C'è un sottile silenzio
sui rami
quel lento sussurrare
che dà calore
quando la sera
mi affaccio alla finestra
ancora la luce brilla
si allunga sui pendii della collina
nel solitario concedersi alla notte.
Raccolgo rumori e voci
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Torna sulle spalle
la solita luce
quella più gentile della luna
quando ebbra traspare dai fili d'argento
e alita tra i rami.
Sfiora
nel fiato che emana
i battiti oscuri della vita
inquieta il cielo interiore
quando le lacrime
annebbiano
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Hai dimenticato la magia
quel giorno che mi lasciasti la mano
il silenzio diventò un doloroso battito,
come quando la terra rilascia il suo profumo
nello spazio senza tempo.
Con ali morbide volo
sfioro l'acqua
cerco riflessi di luce
ma il
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Ogni sera
resta un silenzio
un riflesso sul vetro
un'eco nel cortile
un battito del cuore più forte.
Lo respiro sulla pelle,
nei fili di luce e ombre
memorie,
nelle ore lente della sera
-l’ansia cresce scava dentro l’anima-
grembo
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I Poeti
corteggiano le parole
l'eco, lo scroscio lento
dentro l'anima.
Stormire i versi, la mite fioritura
nelle mani a coppa
nel giorno che stende le ali
e sfarina l'azzurro sulle dita
trasuda, punge,
spettina l'aria l'aspro lessico
il riso, il
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E lo dico a quei rami
alle roride erbe del gelo
che il ciarpame
graffia la pietra
s'affonda,
nel grigiore delle pozzanghere.
Raccontarlo a quel cielo
incalzato dal sole
inchinarsi e raccogliere luce
nei frammenti d'alba
alla sorgente di quel
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Nel calice d'autunno
riccioli di nuvole
scrutano lo stelo del giorno
sillabe mute,
e mi sorprendono i pensieri lisi,
abiti corti,
all'ombra del mio chiaro volere
stagione che m'illuse
sulle roride corolle
brevi voli di terra.
Senza eco il
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Fingere un orizzonte
nel cielo che dispone le nuvole
asole di luce cuciti dentro gli occhi
e guardare il sole tessere i rami
lascia confuso il cuore.
Come l'albero, veleggia le sue foglie
nuotano nell'aria
vibrano cangianti,
dal giallo al color
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Storie quotidiane alla finestra
cristalli di ghiaccio
o fili di sorrisi,
e farsi nuvola
all'ombra dei pensieri
sdraiati sull'erba all'alba
o in apnea
dentro
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C'è più solitudine
quando il languido inverno
bisbiglia parola viva,
mi sfiora
quel freddo che accarezza.
E fruscia l'eco, nel vento che mescola voci.
M’incanta quel suono, nel crepitar delle foglie
e succhia il silenzio, il
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192 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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