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sara cabella
Le 82 poesie di sara cabella
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E' poi col ghiaccio
che ritorna più semplice vedere i mille sfavillii
con cui la felicità si trucca,
appena fuori dalla porta
chiusa la sera prima per la notte.
E proprio al mattino
brillano assolutamente qua:
a portata di sorriso
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In ogni tempo io sono esistita
solo preda aggrappata a spettri
che si scioglievano subito dopo
che un lento muovere d'abbraccio
occhi più luminosi
carezze attente
me ne lasciavano annusare il tepore.
Tutto è scivolato via
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Mi sono sciolta nei suoi occhi
d'ambra
-in queste ore.-
Tenuti insieme dal suo muso
e la mia spalla
-io e lui-.
Avvelenati entrambi per fiducia
sbaglio
banalità,
aspettiamo insieme
che il ghiaccio amaro
che ci ha spaccato le
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Sento il mio sesso
aprirsi
in mille rivoli perfetti
fino a toccare terra,
scendere come scolo
-male, bene-
di questa estenuante corsa
che è il mio vivere.
Voglio trattenere
questo caldo tra le gambe
per far crescere
dentro me
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Eppur mi manca
quell'ottimista tua voglia di sorridere
nel meriggio
della giornata italiana.
Quella tua voglia di cantare
della nazion il bene
e su impervie strade in salita
il tuo amato gregge in transumanza condurre...
solo il tempo sbagliando
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Sono stati.
Come anime calde alle mie spalle
ciascuno sull'ordito della propria tela
sommersi e riapparsi
intrecciati stirati
tagliati con forbici di vetro arrugginito
e poi ricuciti in morbidi gomitoli di lana.
Compagni che il fato
mi ha fatto
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Carponi.
Su questa terra elastica
appiccicosa
che si tira
si tende
sotto le mie mani
sotto le gambe
fra le cosce.
Sono carponi.
Vuole inghiottirmi con la sua vecchia bocca sdentata da megera
con quel suo bacio bagnato da pesce.
Esige morte
- e
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È la farsa della storia più grande:
è il tempo che passa.
Vedo i genitori invecchiare
ed i procreatori dei procreatori
son tutti già spirati.
Ed io sono qui sempre
mentre il tempo passa.
Forte nel mio utero lo
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Nell'essere presente
di come tutto immutato e perfetto
lasci la morte ed il dolore di uno
e simultaneamente testimone attenta
ambasciatrice accorata
del soffio misterioso
che si ostina,
in faccia ai cocci di ciò che resta dei nostri
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Dove sono finiti i medici che hanno
lottato e chiuso i manicomi?
Dicono di averli visti lungo
corridoi bianchi spiare
dal buco della porta
un uomo crocifisso ad un letto
che era
roso fino ad essere bucato
dagli escrementi delle persone
legate
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E ancora ora
mentre i meati
sono attraversati dal gelo
immoto della rovina
Ancora ora
che l'atri mura più intenso
nella mia ragione
Ancora ora
che non sono più essere umano
ma meravigliosa creatura
impiegata a fata
per recare
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Le maree nere mi fanno tremare.
I noccioli dell'atomica
le guerre
le ladrerie di acqua e cibo
le colate sconsiderate di cemento
mi fanno tremare.
Difetto di legno lacero
emissione
guasto.
Diceva il filosofo che
terre mosse, tempeste
mareggiate
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Perché alla fine è così sempre:
che solo i tuoi urti sento,
così imponente ardente melato
così immerso in umori e desideri.
E quei tuoi sguardi
e la tua voce che mi dice brava
...in ogni modo così
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E intanto che crescevi ti ho guardato:
quando fiorivi dei tuoi fiori delicati,
quando poi proteggevi con le braccia
nella
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Guazzabuglio mescolanza sensualità.
Capitavi dal borgo e dall'inopia
esploravi la deflagrazione lasciva
ed amavi la vita.
Opulenta chiassosa disordinata.
Pesci carne cruda colori
quel culo tondo
e l'orecchio aggraziato di fanciulla.
I
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Vedo
il sole opaco ad ognisanti
e gli alberi son tutti di fuoco.
...
Ricordo con nostalgia
di altre praterie piene di bacche
e colori a samhain.
Era quando i campi
dopo aver raccolto
si allungavano per riposare
e le bestie tornavano a
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a sara cabella.
Ma come parlano tra di loro
le donne arabe
quando restano da sole
nude dei loro veli?
E nel freddo
della notte inuit
le donne- foca
cosa si raccontano nel mare
quando tornano a casa ferite dagli uomini?
E le nonne che si dicevano
dietro le
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Lasciare te morire
è uccidere tutti i miei amori,
divenire sicario
per ogni dolore
di tutto il mio racconto,
proclamare disfatta.
E' la fine delle illusioni,
della salvezza che ho sperato.
Ma non aspiro al ristoro di una serotina
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Cento passi fino ai binari.
Eri in fondo un lupo da solo
che cercava di sbranare un branco.
Cinisi: solo burattini sono
tu burattino dei burattini.
La morte infondo per dimostrare
che altri sono i lupi più forti
e per mettere ancora
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Non sono cento passi
lo spazio fra il mio
ed il tuo spazio.
Li ho contati in mattinata.
Affermano tu sia fissa,
separata anche da te stessa.
Novanta estati
novanta autunni
novanta inverni
novanta primavere
sono un epoca per una vita
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Batte il tempo per un attimo sospeso
in quel verde brillare,
ferma il mio cuore
e mi riporta alla vita.
Una felicità pacata e stabile,
innaturale nella mutevolezza degli attimi:
effige di sacro
simulacro di eternità.
Dolce
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La sua mano impaurita, fredda,
nella sua debole figlia
(per quanto tempo ho pensato
come sarebbe stato).
Non ti ho mai amato
-forse si in qualche buco nel tempo-
mai abbastanza comunque.
L'agonia sanguinante di tua moglie
e i pianti malati di
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82 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 82.
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