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sara cabella
Le 82 poesie di sara cabella
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Il mio cuore canta in altri idiomi
batte contro specchi
si contorce, confonde, crede
sia altro da sè
poi quel che vede.
Ha un suo ritmo isolato
non dice
perché il mio cuore è di un colore diverso.
E tace.
Il mio
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Il mio mare è un vento nero
che circonda all'intorno
i soffi dei miei pensieri tesi
tra la lanterna e la mia Sestri.
Sa di burrasca e di grigio di cielo
di tempesta,
vive di banchi di pesci
a sigillarlo dai monti.
La vista trascina
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talvolta posso lasciare andare
triste orpello
di pensieri bui
e lasciarmi cadere all'indietro
su distese verdi,
gustose di sole
e di sola bellezza.
-Io lo posso chiudere!-
Ancora per un attimo
e per sempre
(infondo fino a quando
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Introflettersi necessita
oltre il prezzo di quel che si traghetta,
oltre semplici conseguenze
di nuova corda
da saltare da terra.
All'indietro.
E' qui poi che sento te
-se tu esistessi-
ed il cadavere di quella cera
sciolta sugli specchi
che
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Io ti lascio via
sulle punte delle dita
i miei ritardi
e tutte le tue attese
per rimpiangere a te la vita
piangendone la morte.
Ma non riesco più.
A portare l'inutile dei tuoi affanni
-che mi bloccano
addosso
la rabbia-.
Io ti
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Fuori ci sono una notte di Natale
a caso
ed i tuoi capelli morbidi
macchiati del tuo sorriso
(perché ti vedo felice).
La casa al centro
delle tue braccia è calda
mentre il blu scivola
sotto la tua sciarpa rossa.
Però non
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Mi ritorna bambina la neve
scoppiata
fra le scarpe e la soglia di casa.
Mi squarcia
da stupirmi ancora
-questa
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Gli stacchi dei miei silenzi
sono l'inutilità dei passi
trascorsi a far finta di far niente.
Sono pieni di pagine
nelle quali sosto
tra vari mancati tentativi
di alzare
la testa
la voce
la mano.
E' così che deraglio sempre nel
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Ho versato così tante lacrime
nella vasca
ancora tiepida di giornata
da affogare
in liquido di sale
e rose.
E riposo.
In silenzio nel silenzio.
Con percezione senza margini
di ciò che è il mio corpo
e del suo
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Ti scrivo
dalle bianche scogliere di Dover,
alla fine dell'incubo
nell'aria appesa di questo nuovo giorno
-così lucida da sembrare tinta fresca
al sole-.
Dove appena spunta la luce
dietro le spalle delle ombre nere
che nascondono i
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Poi per cambiare
non è più dolore.
Per cambiare è ri- correre
alle mie vecchie scarpe
all'armatura
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Mi feriscono sopratutto gli sguardi
per cui risulta essere
forma di capriccio
prendere senza voler dare.
Invero è
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Nell'intervallo interrotto di silenzio
della Domenica,
nelle voci
che seguono sfilettate,
nella telefonata,
nel detto che non è parlato.
In giorni che seguono
l'insoddisfazione dell'ora presente,
nel ricordo
di altre lacrime,
nel
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Il silenzio
è specchio impietoso
di un animo
che non vorrebbe vedere.
Leggo il tuo cuore
come aprissi un
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Sotto le tegole colorate di pioggia
ascolto ancora il sale
della tua voce
tra la mia bocca.
Se mi senti
riempi ancora
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Non mi importa la portata della macchia
di luce
che si squarcia alla vista,
né quanto debba essere
il proprio
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a sara cabella.
Il piacere di quel che è la mia solitudine
mi attacca sempre l'attimo prima
dell'abbandono al pianto.
Il lento
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Con la mia testa rovesciata
guardo un cielo colorato da sera
attraverso disegni
di poggioli e tende
affumicati
da
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Io sono giocatore di dadi,
la virgola
che detta la legge,
l'''animus'' che attende sempre
quell''anima''che
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Sento così stagliato
il suo non pensarmi
che non è più sfondo
è ghiaccio all'intorno
vuoto
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Vorrei che tu conoscessi la mia casa:
procedendo lungo l'ingresso della quiete,
e lì giacessi
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E rosso di papavero guardo
attraverso contr'angolo d'anno
corrente
e sento silenzio
al di là del rumore del
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Alla mia richiesta
pioggia è arrivata,
grazia benedetta
dopo vecchio sole,
diversa abilità del
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Concentrarmi tutta sul mio dolore
nel giorno dove tu ti sei strappato
è fiore al proprio pistillo aggrappato
vano
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Leggera insofferenza
forza flebile di silenzio forzato
come crepaccio a scudo
da questa musica
ch'è sempre troppo
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Perdono ticchettii gli orologi di questa casa
scarnificata
dalla penombra
divenuta ormai notte.
Io cammino qui
senza
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Non è possibile fermare nella lingua
Il vento frizzante delle primavere
boscose. colorate, mosse.
Non si
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Rilento lascio un unica parola
in preda al tempo
salsedine di sabbia
fra i miei vestiti.
Quando asciugheranno
potremmo
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Svito il tempo e stappo questo giorno
nuotando
-nemesi-
nella rinascita di questa nuova novella di neve.
Respiro il
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Una mano calda familiare
da madre cerbiatta.
Riempita solo
di cibo e saliva.
Un angelo dolce e delicato
potente
nudo su di me
danzava
come occhio di Dio.
Benevolo.
Almeno per una volta.
Era mare all'alba
quando sinuoso danza
come
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82 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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