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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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sara cabella
Le 82 poesie di sara cabella
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Non cadde mai un canto di cicala
lungo le cose franate
erose o costruite sui giorni.
Non si perse mai neanche una estate
-neppure una candela, un orecchio, un abbraccio-
e se crebbe
lo fece tra le sorgenti
e divenne rugiada
nella mattina
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Mi abbandono alla nostalgia
dei nostri fianchi
attaccati tra le tende e le sue ombre,
sulla voglia tiepida di lasciarmi venire
a mille estati indietro
che vissero la loro vita insieme a te.
Ancora mi chiedo
come sia stato possibile
perdersi alla
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Aspetto solo che passi tutto.
Passi il vento con le sue radici
sopra le ombre che vedo
incamminarsi ai miei passi.
Questo
inesorabile incessante incauto
frastuono di urla
sbattere di sassi
accidentali e voluti
che solo cessino
nell'attesa
del
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Emily si fissava attraverso uno specchio
di acqua malata:
sembrava fantasma
alla vista degli stessi suoi spettri,
dalla finestra di una stanza chiusa al buio.
Emily cuciva favole di poesia
dentro fazzoletti
intessuti di quel lino
che
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Tua figlia è
questa donna che vive
tagliata d'obliquo
con la luce tenue
a guardare la valle
tersa
a sorridere come miele
incastonata sulle radici viola
lungo le rive
Ora mi cresce
mentre la vivo
questa donna nel respiro
taciturno sui
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Io continuo a muovermi
sui miei piedi nudi
trascorsi a ballare.
Con l'umida notte
gratto da parte la scorza
-e scorgo-
sfilettata la mia ombra.
Netta separa
la linea di mezzo
fra me e quelli che vedono gli occhi:
altra cosa è la
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Mi guardavo
le curve
sui coltelli
affondati a margine di pioggia,
lungo le guglie
di spiritosi
aguzzini intorno
alle cime- a Praga-
e nascondevo
il minuto buono
dove sarei potuta scappare
(sapendo
che mai lo avrei fatto)
lungo linee
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Un giorno racconterò i tuoi occhi
da renderli smeraldi per sempre.
Dirò il cammino che facevi
quando aspettavi di arrivare da fermo
sui tuoi passi
per gustarti il tempo dei morsi
fra te
e me.
Questo sepolcro di minuti
sfuggito
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Non è il garrire di una vela
a segare il fiato,
ma l'interrompere il respiro sull'assetto
del vento
-la felicità-
così ovale da sembrare a piedi nudi
se osservata alle spalle
mentre di profilo la trovi rivestita
sulle rose
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Morire di sole
dura
l'insieme infinito di un secondo.
E pare la luce stessa
a condensarli
posata alla sinistra
su di lui:
dietro le sbarre
della barba secca.
...mentre attendo un prossimo altro amore
o l'ultimo da venire ancora...
Mi
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C'è qualcuno per cui uscir di vita
è solo volgersi all'incrocio
di un colonnato neppure troppo asciutto:
come uno spigolo rivestito di figure
come un minuscolo dipinto dalla vita alla parete
-che scorre e passa
passa e scorre-
senza
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E intanto intorno a te
ogni volta mi si ferma il sole.
Torno al tuo sospiro
Madre di sbaglio
e mi sei conforto
durante la traversata delle ore
-le lacrime, i giorni-.
Asciuga i miei occhi
con la seta
su cui piangesti tutte le ferite ai figli
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Il sole lancia
il suo ultimo primo amo
sulla guglia più alta della scogliera.
Come la speranza
che dal suo inizio alla fine
corre senza distinguerne
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Ti ho amato tanto
che ti amo ancora.
Non sperpero il respiro sul vano
delle impronte verso di te.
Ti amo nell'immoto
del ponderare
senza più nessuna auspicazione
del prima:
quando dopo è solo svellere
trucco e fili
augurandosi
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Lo specchio preme
come
cerchi d'acqua
alle mani
di dita leggere.
Al di là di me m'allargo
per trovare silenzio solo
sul confine del bordo.
E vago
in quello
che sembra
frapposto ai rimbalzi di noi,
a cercare le ombre
in altri
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Dalle ripercussioni fra l'uno
e l'altro
-che siamo noi-
frantumo la solitudine
con urla univoche e monocordi
riempiendo battenti d'aria inutilmente
spiegata a versi così andatati
da annoiare la noia che ho per
me stessa.
E penso- io-
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a sara cabella.
E' albero ben triste
quello del mio ceppo.
Pieno di contorte radici
ma senza fronde.
Radici che invece di donare
linfa di vita
inghiottono scavano e devastano
nella memoria.
Ma se un nuovo sole
riuscisse a giungere
oltre la collina
col suo
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E' il piede che commuove
-infantile-
sulla veste del marmo.
E' il corpo piccolo
da parer tornare
sul volto di lei
ammalato di rassegnazione.
E sono le caviglie
a sembrare troppo sottili
dentro le braccia
sui vestiti morbidi seccati al
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Ricalco il giro delle ore
immergendomi nel ricordo di te
sfiorata lieve
dal tuo pensarmi
tra un respiro assorto dal nulla
all'altro
ad un passo percepito
così nell'oltre
da essere irreale.
Questo spazio
fatto vuoto di tempo
tra il
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L'abbaglio di lama
rosa
rende d'oro
la distesa che brina
in un mistico silenzio.
Taglia obliqua
nelle ore
in cui si ritorna
e fa magico
l'ovattato passo verso casa
in un aria di freddo
che sa già di fuoco.
E' il pizzicore degli
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Io vengo dal respiro del cervo
soffocato dal vento
che ha riempito
di sete la terra
per la fragola nella bocca di mio padre.
Io vengo dal fuoco
che l'amplesso di un amore
ha reso brace
e dalla fonte
attinta dalla nonna
da cui anche i tuoi occhi
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Almeno sia qualcosa di noi!
Su raccomandazioni
di fiati troppo corti
per respirare davvero
io trascorrerei le giornate
in anni
nella mia stessa vita
tra gli inciampi di un reale che comunque
andrà!
E almeno sarà qualcosa di
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Il blu dell'azzurro del Rodano
non è quello che seduce
la terra nel cielo
con il suo languore.
E' coperta di colore
sopra luci sospese
-tese-
come piccoli fiammiferi
(eterni/fugaci)
a portare il nero
oltre il loro spettro chiaro
sotto
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E' lucente questa notte
che m'offende la vista
mentre esaudisce
lo stato di attività del corpo
ad oltrepassarmi di fulgore
quando ne fruisco.
Ho colorato con la forma
della luce
la notte
da cessare di esistere
nell'opposizione
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Il mio cuore è oceano più fondo:
s'inabissa arrossendo
in congestione opaca
-mostra carapace-
al chiasso di luci spente,
ai cuori accanto,
asfittici a piccole pozzanghere.
Il mio cuore abita
le conchiglie sotto la sabbia
e
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Il cuore parla piano
sotto la sabbia delle memorie antiche
e sussurra quel che si racconta sia
perdere sogni in strofe
a rosa aperta
-con l'anima leggera nell'ansimo dei versi-
in tutto quel ch'è suo profumo
-che ancora non
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Pasqua va via senza resurrezione
spacca uova morde agnelli dolci
lacera discorsi ne lascia stralci
della morte lascia l'alienazione.
E pur Natale è morto alle mie spalle
mi ha lasciato sotto spanne bianche
in lugubri giornate tristi
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Sono un disco rotto
sulla musica
della mia pancia
vuota di te
e piena di avanzi.
Sono la puntina
che s'inceppa sempre
sulla stessa litania
vestita d'autunno.
O nuda talvolta.
Sono noiosa e monotona
e ti ripeto
sempre la stessa
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Primavera non arriva:
lascia appesa
la voglia,
ghiaccia il respiro che cade,
serra i polsi.
Sola:
riesce a ritardare la nascita
di nuove nuvole cariche di sole.
Rallenta:
Lascia il ricordo in controluce
di quel che è stato un
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Aprimi le anche
a scatti
-alzami-
allarga le anse dall'ascetica arsura
all'acqua
-amami-
annusami nell'arrivo
con arpeggio di applausi
mentre ardo
di attrezzo austero
-ancora!-
aspiro alito
ansimo assorta.
Ascolto:
la mia astenia
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82 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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