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Demetrio Amaddeo
Le 647 poesie di Demetrio Amaddeo
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La mia maglia numero 5
è piegata in un cassetto
vicino alla speranza.
La mia maglia numero 5
è paziente più di me
vuole sentire ancora il mio calore
il mio cuore di bambino
che esplode e si emoziona
si vuole nutrire ancora del mio sudore
forse
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Mitigo il piacere
nel mare e nel suo sale
immergo i sensi e guardo
le spume del creato.
I pesci cosa ne sanno
delle mie vibranti paure?
Affogo bevendo orgasmi
tra i fondali di acque scure.
Le alghe sono rocce
i baci sono spine
un’anguilla vola
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Nenti avia
quandu nascia
e nenti vogghiu aviri
quandu moru.
Non vogghiu nenti!
E si mi scoppia u cori
vogghiu mi scoppia
mentri m’incu l’occhi
i tutta sta billizza.
Non vogghiu nenti!
U jornu chi chiuru l’occhi
mi basta sulu na
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Se potessi calpestare il cielo
lascerei le orme sulle nuvole
e lì inchiodato
anche il mio mistero
di un domani senza pioggia.
Se potessi aggrapparmi alle stelle
così come giornalmente
m’inerpico sui muri
resterei in equilibrio
come un giglio
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Stasera un fuoco s’accende,
fiaccola d’illusione ingiallita.
Dietro un opaco vetro
magiche visioni e mistiche parvenze.
Con sguardo allucinato, m’incanto
è fiamma che va oltre l’immaginario.
Mentre pian piano s’eclissa il bagliore
che per un
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Potevamo superare gli argini
se non ci fermavamo a contare i passi
se non ci specchiavamo nell’acqua torbida
credendo di essere noi i belli
sparvieri truccati e straniti tra i venti.
Potevamo bere fino all’ultima goccia di mare
sventolando gerani
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Per Essere
devo rimanere fuori dal tutto
dalle vostre chiacchiere
dai vostri teoremi
dalle vostre gabbie mentali
e non farmi trascinare
in empiriche soluzioni
dove soluzioni non esistono.
Per questo devo isolarmi
immolarmi, invocarmi
nel buio
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Come un cane
che ha bisogno di annusare
perso tra la gente
e un vento ostile
osservo foglie di neve
e agglomerati di ipocrisia
che luccicano sugli alberi di Natale
nel frontespizio di speranza
senza poesia.
Come un cane
che ha bisogno di
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Voglio te
voglio la mamma che è in te
la femmina, la figlia e la giovenca
voglio l’anima, tua perversa
che gocciola dalle tue cosce
e di quella dissetarmi.
Voglio te
voglio la tua dolcezza
la tua lingua arsa
voglio la tua bocca affamata
la tua
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Chissà cosa succede lassù nel cielo
chissà se è tutto come qui, capovolto
chissà se anche Dio amministra a parer suo
così come sulla terra dove tutto è stravolto.
Chissà che facce strane avremo da morto
chissà se aspireremo a diventar
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Ho conservato di me il selvaggio
per riconoscere la steppa
quando farà buio
e per trovare il coraggio
di accendere una croce
sulla strada lignea
che porta alla sofferenza.
Ho conservato
quel fiore appassito
che illuminava la finestra
nei giorni
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E dove andremo?
Dimmi, dove ci porterà
quest’ultimo treno
che corre come un desiderio
si mangia le rotaie
e perfora l’aria
-nella notte degli amanti-
come un fulmine
quando si scaglia sugli alberi
di un Inverno non più freddo
ma tiepido,
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La poesia è spogliarsi completamente
mettersi a nudo senza farsi vedere
urlare senza alzare la voce
viaggiare senza partire
dipingere senza colori
suonare senza strumenti
essere se stessi per una volta
finalmente.
La poesia è la nostra sana
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E’difficile accettare il tempo che passa
sedersi ad aspettare
e guardare la pioggia che scava gli argini
difficile alzare le mani e arrendersi
al vento e alla luna
che scava solchi profondi sul viso e sugli sguardi
fino a formare crateri negli
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Le poesie sono mie
solo nel momento in cui le scrivo
poi sono vostre
ve le regalo
però fatene buon uso
potete ingoiarle
entrarci dentro e viverle
ma vi prego
non ve ne appropriate
prché sono la mia vita
le mie emozioni
le mie elucubrazioni
i
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Io so
quello che anche voi sapete
ma non accettate
e vi nascondete
nel frastuono delle parole
e so tutto quello che è breve
lieve
io so anche
quello che sarebbe meglio non sapere
ecco perché sono triste
e la malinconia mi taglia il viso
Io so
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Invia un messaggio privato a Demetrio Amaddeo.
Indirizzo personale di Demetrio Amaddeo: demetrioamaddeo.scrivere.info
E’ l’alba
e si accende la luce del giorno
che appanna il silenzio
si accende improvvisa
svestendo il mistero
e uccidendo il mio sogno.
L’illusione
di mille aquiloni ripongo
e cammino su strade tracciate
tradito dal cielo d’Estate
Sul Lungomare
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Del cielo di Settembre
amo le nuvole
e quel sole velato simile a un bacio
come nel Paradiso delle tenebre
dove crescono i fiori nel mare
e sui capelli la cenere si trasforma in oro.
Del cielo di Settembre
amo l’azzurro
che mi strappa gli
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Vi invidio
tutti voi che credete in qualcosa
che alzate sulle spalle la speranza
e la portate in giro per le strade
di una città distratta.
Invidio
le vostre preghiere
mani giunte e canti d’Alleluia
il sudore che scende dalla fronte
avvolto
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Siamo tutte foglie
della stessa tempesta
e con te ho fatto di tutto
ti ho baciato l’anima
e leccato il cuore
mi sono inginocchiato
come un servo
sul suo dolore
ho trafugato siero
dalle tue caverne
ma non ho pianto
e non mi sono
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Nel cammino che porta all’infinito
alla perfezione dell’essere e dell’amore
basterebbe spogliarsi del vestito
e sciogliere i nodi di quel filo
che ci tiene legati a Dio e al suo destino.
Basterebbe trovare il coraggio
lì in fondo all’oblio
e
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Ho gambe fragili e leggere
e così anche i pensieri
che frugano nel nulla
e nell’amore.
Ho un cuore di carta velina
e ciglia negli occhi
lacrime e segreti
nascosti nell’ombra della luna.
Ho disegni nella testa
e colori nell’anima
poesia
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Non è facile per noi poeti
trovare il senso a questa vita
al vuoto che ci sbrana l’anima
e ci lascia inermi alla deriva.
Eppure ci dimeniamo
a cercare nell’angolo la luce
nel foglio l’incastro delle parole
nell’immenso l’amore sconosciuto.
Non è
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Poeti
dai versi rovinati
straniti, incupiti
pensanti, sognanti
poeti ignoranti
poeti
appesi ai cipresseti
poeti fissati
fumati, falliti
comprati
poeti
svaniti, rincoglioniti
illusi, confusi
dannati
poeti,
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Scegliere
tra stare seduto e ingoiare il vuoto
o alzarsi e dipingere gli Angeli
sul muro che separa l’attesa.
Non è mai facile
aprire le ali
e andare incontro alle nuvole
piegarsi all’inutile
come un insetto sul fiore.
E si rimane sospesi
tra
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Si arriva al punto
che il tutto è breve
il tanto è lieve
il poco è nulla
il tempo è niente
e viscido si perde
tra le nuvole d’Estate
che piangono
Misericordia.
Si arriva al punto
che non ci basta
più respirare
nutrirci del vento
e
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D’amare oltre la ragione
oltre il bene, oltre il male
oltre quel cielo
che mi guarda e mi vuol rapire.
D’amare oltre le rose
oltre il bacio sulle ciglia
oltre i ricordi
la sabbia e quest’argilla
che mi lega le mani.
D’amare oltre il cuore
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Come l’argento
sul davanzale d’Autunno
come i suoi occhi
che non hanno risposte
come la luna
sul muro d’Estate
come il volo
di un gabbiano impazzito
come un fiore
piegato sull’infinito
come l’Inverno
grigio e intenso
come la parola
che
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Nello spartiacque tra me e l’inferno
ci sono onde di dolcezza
attimi di negligenza
dove non riconosco più la ragione.
E ci sono nuvole
chimere e perversione
e i capelli si disperdono
nell’eco dell’infinito
Nella linea che divide il mio non
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Baciami
bacia il bambino che è in me
il segmento
che unisce la nullità all’infinito
bacia il sostantivo
che gronda dalle mie labbra
baciami la lebbra
che infesta il mio cammino
baciami le piaghe
il fiume
affluente del tuo cielo
bacia le
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647 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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