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Daniele Piredda
Le 239 poesie di Daniele Piredda
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| Offesi una lacrima negandole di uscire;
si vendicò per notti non facendomi dormire;
chiamò le sue sorelle che non smisero di arrivare
e i pensieri, suoi fratelli, per affondare nel particolare.
Allo stremo delle forze, mi arresi al
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| Pensavano che l’uomo che ama scrivere poesie,
non sarebbe stato in grado di mandarli a cagare...
poi, quando è successo, si son fermati a guardare
la propria e le altrui facce, senza aver niente da dire...
Credevano che il mondo fosse di chi fa
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| Guardo allo specchio il passaggio del tempo,
vagamente celato da occhi distratti,
abituati alla corsa, al sorriso fugace,
a preferire l'immagine alla sua descrizione.
Li guardo un momento, cercando nel retro,
la luce che un giorno li faceva
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| Scuoto la testa mentre giro il caffè
e prima di berlo attendo la fine
di un'altra notizia dal sud del mondo
che l'uomo di vetro conclude con ”bene”!
E mi sento affondare nel mio deglutire
attorniato daI volti neanche più disperati,
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| Il primo panno che mi avvolse...
il primo abbraccio di mia madre...
il primo sole che mi colse...
il primo odor di primavera...
la prima notte senza pianto...
il primo passo senza aiuto...
il primo giro sulla giostra...
il primo giorno di
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| Con sforzo sovrumano
attraverso il limite
della mia tendenza
e mi ritrovo solo,
impaurito e disarmato
in un paese
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| Nei vostri cuori, dischiusi ad invitare,
vi entro discreto;
come da dietro il tendone di un cine
a film iniziato.
Ascolto rapito, immaginando le voci,
i volti e le scene,
e rimango a riflettere, sui titoli di coda
delle vostre storie.
Poi
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| Giorno dopo giorno,
azione dopo azione,
pensiero su pensiero,
parola con parola.
Ci si ritrova grandi
senza sapere come;
senza sapere ”grandi”
che cosa voglia dire.
Noi gente delle code
dei passi a piè veloce
dei week- end sui prati
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| Fammi esplorare,
come un segugio, al rallentatore,
ogni tuo odore,
con gli occhi chiusi ad immaginare...
Ferma così,
lasciati sciolta da ogni ”dovere”;
fà che sia io
stavolta a portarti a fare un bel giro.
E ascolto la musica
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| Ed eccolo di nuovo il vento di bontà
che ogni anno arriva sui volti della gente;
volti più sereni, più fuori dai pensieri
e sui loro cuori, zeppi di malinconia.
Ed è di nuovo in casa
il trillo inaspettato
di uno di
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| Il mio viaggio è incominciato
più per caso che per scelta
e per questo il mio bagaglio
era scarso e inadeguato.
Ho buttato nella sacca
quello che mi è capitato
ma nel percorso mi è servito
molto poco o quasi niente.
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| Un giorno tarme e polvere
saranno state inesorabili
e avranno dato ai nostri libri
l’aspetto greve e malinconico.
Tuo figlio, forse, li avrà con se
su in soffitta o giù in cantina
(se questi termini tra mezzo secolo
saranno ancora
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| Quante volte
avrei affrontato il mare
e camminato
fino in fondo a quel dolore
per poi arrendermi
alla sua supremazia;
quante volte
me ne sarei volato via...
Ma la vita
è la femmina più troia
che più ti snobba
e
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| Da quando mi alzo
a quando ritorno,
nemmeno un secondo
è senza di te:
sorrido e ricordo,
immagino e spero,
e l’ansia che provo
è solo per te.
Minuscolo e allegro,
istinto e mistero,
mentre il mondo intero
pensa solo per
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| Se fossi più capace a fatti, che a parole,
di dimostrarti quanto ancora tengo al nostro amore,
vedrei i tuoi occhi accesi e pieni di futuro
al posto di uno sguardo distante ed insicuro.
Se avessi l’io più piccolo e un po’ più grande il cuore,
mi
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| Dietro ai nostri abiti scuri
Celiamo la malinconia
Mischiamo il profumo a un altro ballo
Sorridendo...
Dietro a occhi
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In tema d'amore Autori Vari
Cinque temi, più di cento poesie in cui si esprime la passione amorosa in poesia: - Il primo amore - Le parole che non ti ho mai detto - Dammi la buona notte! - Uno sguardo per dirti “Ti amo” - Ti lascio un mio sospiro
Pagine: 156 - € 12.17 Anno: 2008 - ISBN: 978-88-95160-15-3
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Daniele Piredda.
| Quello che non sento più nel cuore,
è quel coraggio che un tempo avevo,
di parlare a ognuna della vita mia,
per addolcirla e poi, portarla via.
So che adesso appaio troppo muto;
prima bastava un giorno e già ero nudo;
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| Mi svegliai una mattina
più ubriaco della sera prima;
mi trovai negli occhi rossi
uno sguardo che non avevo mai visto.
Quindi alzai quegli occhi nel cielo
e mi piovve addosso il sereno;
non parlai, ma mi sentivo chiamare,
e la gente
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| Nasco dove un punto non si posa
o dove si è posato già qualcosa;
vivo grazie al troppo che c’è al mondo
nutrendomi ogni istante, ogni secondo.
Il disturbo è il mio vero lavoro:
ho l’arte innata dell’insinuare.
La
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| Non disegnarti di me un’idea
semplicemente per quello che hai letto:
dentro me viaggia sì la poesia,
ma così come scorre parallelo il difetto.
L’attimo d’estro è un dono sì chiaro,
ma cupo il sinistro si cela in
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| [i][b]Folle nella folla ha proclamato
pace libertà e democrazia
e intanto l’ombra lunga del potere
avanzava cupa verso est
Vestito di buon senso e Valentino
dal pulpito lui sorrideva ai suoi
mentre gli segnava sul destino
date da non dimenticare
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| Avrei voluto averti qui,
insieme ai miei vent'anni,
a parlarmi della guerra
e degli americani;
per capire la vita della gente
sotto ai fischi delle bombe;
ciò che un semplice libro di storia
non mi ha saputo riportare.
Guardar le
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| E se ci fossi stato anch’io con voi?
Avrei potuto, certo che avrei potuto.
Io così uguale a voi, ma tra noi così diversi
anche per quel mio vizio di tramutar la vita in versi...
Già leggo cosa avrebbero scritto sui giornali
(sapete, per
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| Quando la prima donna
curiosò con la sua mano
immagino in un fotogramma
lo sguardo ebete di Adamo.
Il sudore ed il terrore
nel vederselo ingrossare
e poi l'attesa di qualcosa
al fine di quell'indagare.
Così fuggì senza
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| è il millenovecentoventi
e sono qui,
tra le macerie di una guerra
e un cane in cerca da mangiare.
Scriverò
una lettera al mio amore
e aspetterò la sua risposta
fra cinque mesi o forse sei.
Buongiorno a lei;
sono qui
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| Con il culo incollato al sedile
e la mente più in alto di Dio
con i piedi inchiodati ai pedali
ed il cuore... lo so solo io.
Con le mani serrate al volante
e lo sguardo lontano da qui
con il braccio arrossato dal sole
e la voce che canta
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| Non ricordo il fatto
e non ricordo neanche il giorno
in cui venni a conoscenza
del giornaletto porno.
Però ricordo bene
che non fu per niente bello
vedere quella donna
dotata di pisello.
A un tratto tutto il mondo
sembrò
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| Aveva gli occhi ed il cuore di zingaro,
la giacca grigia di un vecchio avvocato;
aveva preso una busta di plastica
ed era andato a raccoglier lumache.
Tutta la notte era infatti piovuto
ed il suo campo stà sulla statale,
dove le macchine sembra
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| Era il duemila e tre,
per poco ancora più di un mese,
quando, per la prima volta,
al mondo udimmo la tua voce.
Poi partimmo per Bologna
proprio il giorno di Natale,
comprendendo da quel viaggio,
che ormai niente era più uguale.
Chissà
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239 poesie trovate. In questa pagina dal n° 211 al n° 239.
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