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Laura Maira
Le 110 poesie di Laura Maira
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| Dove m'hai lasciato
in quale luogo segreto m'hai nascosto
dentro quale bosco o foresta
in quale maledetta fossa
dove scorre un fiume amaro
in attesa d'un ritorno?
Perché proprio non c'è scampo
sfuggire con orgoglio al
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| Questa notte sento più forte il tuo respiro mortale
nulla si muove intorno, estatico silenzio
il nulla che si trasforma
la mia mente veleggia nel mare nero
Questa notte ci credo ai fantasmi
mi perdo nei sogni
di nostalgia si muore
il tuo
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| Vieni con me, ti mostrerò l'oscura dimora d'una stella caduta
la soffitta polverosa dei ricordi
labirinti di specchi deformanti
e i tuoi mostruosi sogni
brinderemo ai vecchi tempi
Invisibili al giorno, cammineremo indietro nel tempo
ti
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| Sempre più mi perdo
smarrisco l'orientamento, barcollo
sono a un vicolo cieco
camminare è pericoloso
il sole è caduto
Sempre più nel vuoto
il gusto amaro l'ho gradito
sono a ritroso a luci spente
il mio occhio
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| Mi fermo sul sepolcro
il silenzio è perfetto
l'ombra china come un fiore
la polvere lieve tra le dita
osservo l'ultima rosa
fa freddo
Il ricordo
il tuo sguardo dall'alto
il piede nell'abisso
mi prostro alla fine
sulla lapide il tuo
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| Com'era dolce, insano
com'era vero affannarsi per averti
morire di te a sorsi
piccoli schizzi di luce
com'ero audace e bella
il sangue per terra
Un risveglio confuso
il rumore d'un treno
com'era ingenuo il cielo al mattino
speravo con
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| Nel freddo dei tuoi occhi abbandonata
perduta nel gelo del silenzio
inutile suono il vento
il ricordo è un terribile lamento
il canto di fantasmi senza volto
come stridore di denti
come le voci di mille pianti
e tu no, non mi senti
Nei
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| Angelo del sogno
tra le tue dita la polvere del tempo
il bianco del gelsomino
il rosso d'un corallo
tra i tuoi capelli il vento
l'eco amaro del ricordo
Angelo senza terra
nascosto dal male all'ombra
le tue labbra sono d'ambra
la tua figura
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| Mi aggiro per la stanza dalle persiane chiuse
come fantasma dalle mani vuote
ricordo e sto ancora respirando
nell'ineffabile dolore del silenzio
mi arrendo
Ascolto il vento
solo un momento e nessun ritorno
i passi felpati
sono inquietanti
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| Spalanca ancora la voragine del mio cuore
e precipitami dentro
ti attendo col respiro mozzato
ad un passo dal vuoto
mi protendo delirando
oltre il confine del tempo
oltre il fiume che mi sta trascinando
Prenditi il giorno, la notte
apri tutte le
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In questa stanza sospesa nel tempo
come nel delirio d'un sogno
cercando risposte
dietro le tende spesse
ossessione
paura di cadere
le mie ore inscatolate
queste pareti vuote
mi confondo in un silenzio freddo
non comprendo
se mi guardi
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| Mi fa male quando mi nascondi
in una ruga perplessa
quando sbagli porta
quando cambi faccia tra le ombre
Mi confonde la pupilla del tuo occhio
il tuo silenzio asciutto
quando aspetto e non mi vedi
sotto i lampioni d'una strada
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| Non c'è più tempo
per trovare la via del ritorno
lascia ch'io canti in silenzio
il mio destino notturno
la luna d'argento
nel pozzo profondo
Non c'è più tempo
per guardarsi indietro
un giglio caduto e una viola
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Quando tutte le candele saranno spente
l'odore pungente della notte
sarà acre tormento
ogni cosa avrà lieve suono di pianto
e subdolo silenzio
Quando le stelle moriranno
ai tuoi occhi ingrati
il buio avrà echi remoti
e
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Non destatemi dal dolce sonno
mentre giaccio tra papavero e mirto bianco
il mio giaciglio è degli eletti, dei nascosti
la quiete d'un tiepido vento
muove appena le fronde d'un olmo
fringuelli sussurrano un canto
e il grande silenzio non
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| Lo sbaglio racchiuso
nelle sembianze d'un fiore sbocciato
quell'errore malriuscito
il tremendo destino celato nella comune forma
oh sorte bizzarra!
Nascondeva nell'apparenza l'inganno
il tempo avrebbe svelato il suo gioco
il risultato
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Invia un messaggio privato a Laura Maira.
Andiamo mio Sposo ideale
a passeggiare tra languidi roseti
viali fioriti
e sentieri di viole
andiamo dove la pioggia è essenza che inebria
e le gocce sono vino sul viso
Andiamo mio amato
dove i ricordi non sono spine
ma tenere aiuole
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| Si nascose nell'armadio ingenuamente
confidava nelle ombre
stringeva al petto poche speranze
e mani bianche
senza lacrime negli occhi
con un nodo in gola
nella maledizione della luna piena
tremava
come fiore che non sa cosa temere
e pioveva
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| Tu non puoi vedere il lato oscuro della Luna
la sua pena
le sue lacrime celate nell'argento
Non puoi conoscere il suo pianto
e mentre intanto lei si perde tra le stelle
tu immagini per sempre resti lì a brillare
ignaro del suo male
Lei
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Bendata, cieca, perduta
camminando al buio
indifesa, braccata, smarrita
andando tra le braccia d'una stagione muta
ero attratta da un fanale, da un luce lieve
un improvviso bagliore
Miracolo di guardare senza paure
mi regalavi un fiore
mi
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Forse esiste
forse cresce nel tempo
anche quando il disincanto
ti stringe in una morsa
Forse aspetta
dietro l'uscio
in fondo al cassetto
dentro l'occhio
nell'ultima lacrima salata
Forse nuota nell'abisso
e riemerge nel sonno
anche
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| Ti sarò riconoscente sempre
dopo la pioggia d'insulti incessante
di questo temibile Cielo
Ricorderò il siero magico delle tue parole
le tue carezze, il miele
la bocca sempre affamata
Gentile amica la tua mano
ringrazierò
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Ingenua luna
che t'andavi a specchiare nel pozzo
ingenuo passo
che ti spingeva nell'abisso
ingenuo rosso
che tingeva il tuo viso la sera
Soffice piuma
caduta sull'acqua
timida freccia spezzata
bambola mai pettinata
coi fiori tra i
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Non ci sarà la luna ad attendermi
quando il cielo senza stelle
avrà inghiottito anche l'ultime speranze
nel profumo silente di questo giardino abbandonato
Non ci sarà velluto ad avvolgermi
quando le spine d'ogni
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Qualche volta ritorno
ti rivedo nel vento
quanto tempo
com'è dolce il ricordo
Eri bello
come al sole ti sfuggivo
m'accecavo
dietro scuse nascondevo il viso
Delicato l'odore
d'orchidee rubate
di fuoco le rose strappate
sembra
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Mi sia data la tregua del sonno
la trama del sogno
il bacio di Morfeo
la carezza dell'oblio
Venga a me la pace di seta
la muta rosa
la piuma delicata della dimenticanza
la dolce sponda d'un languido torpore
la calma del fiume
Che cessi il
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Troppo breve il tempo
tra l'argento e il sogno della luna
troppo fragile la mia sfera di cristallo
trasparente come lacrima che scende
giusto un istante
Il fato mi confonde
ho perso le mie perle
lungo la strada di notte
ho seguito le tue
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Rovine vestite d'edera e spine
natura incolta
polvere antica
nella campagna silenziosa
un canto di cicala
una bambola sola
dimenticata
Quiete lieve, delicata
i resti d'una casa
tra i sassi giace una rosa
all'ombra trema una voce
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Di te scriverò cercandoti al buio
trovando un rimedio a quest'attesa
ogni notte e ogni alba arresa ai tuoi occhi
finché polvere non sarà la mia penna
finché le lacrime saranno sabbia
finché cadrà la
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Non hanno più voce le cose
tutto avvolto dalla nebbia
un silenzio che appanna vetri e sogni
una pioggia gelida e grave
un lieve svanire delle case
delle strade mute
dei lampioni spenti
Se non mi raggiungi
se non mi senti
se non
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110 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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