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annamaria vezio
Le 99 poesie di annamaria vezio
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Cosa fare e cosa dire
quando sai
che non sei più
aurora
Ti senti nebbia nella sera
strascico di sposa lacerato
Tenti invano
un mesto riso
uno sguardo dolce
mal compreso
Ti abbandoni e ti rannicchi
poi d'alzarti ancor ritenti
e
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Il campo di giallo di grano s'infiamma,
ritorna il sorriso di donna
Sabbia si appiccica al collo
carezze salienti avvolgono il corpo
e si infiamma
di giallo di grano la mente
Sotto la mano
sensuale carezza sfiora la pelle
è un campo che
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Come il vento
dolce e forte
sull’acqua
che sempre scorre
dalla montagna al mare
e poi vapore
nelle mani
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Siamo qui,
tutti riuniti
e in nome dell'amicizia
io vi saluto.
Siam tutti presenti,
vicini tanto,
amici mai.
Squali mordaci
nell'acque d'oceano
grosso e agguerrito
che in sorrisi posticci
lento si stende
e poi lesto s'increspa.
Siamo
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Stendo fuori,
esposti al vento
i miei miseri umidi panni
Quello è il rosso
lenzuolo falso
che ci ha avvolti nelle aurore
Quello è il lungo
panno nero
che ha ammantato ogni pensiero
Scola gocce salate e stanche
quella maglia
che
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Guardavo un po’ il destino
e lo sguardo mio batteva
sul chiaro di una luna
che ingannata colorava
d’azzurro la sua ombra
Confusa, poi pensavo
che il colore conoscevo
era quello dei miei occhi
che lo sguardo tuo scioglieva
Piangendo, ora mi
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Ho schiacciato
spremuto
disossato
le mie emozioni
fino a che le mie mani
si sono incallite
Le ho spinte
sempre più in basso
nascoste
nei meandri dell'anima
Volevo esser forte
senza lacrime,
le mie sofferenze
solo un segreto
tutto
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Dimmi figlio
che è valso a qualcosa
essere pioggia
quando il riso dei miei occhi
ti mostrava
l’arcobaleno
Dimmi figlio
che è valso a qualcosa
ammantarti di ali di cielo
e addormentarti
fra le mie note d’amore
per
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Vedere, ascoltare
canone, morale.
Io ho imparato
mia unica maestra
la vita
Non mi ha insegnato questo
Mi ha sussurrato inebrianti
melodie
mi ha mostrato caldi cieli
dove la mia mente ha riposato
Per mano mi ha portata
nei suoi paradisi
e nei
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Questa notte ho lei vicina
la mia amica, la mia musa
Mi accarezza e mi consente
di varcare ogni orizzonte
Spinge svelta la mia penna
e sotto l’occhio mio stupito
si delineano le ombre
ombre nette, delineate
di luce colorate
Incrocia le mie
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Il confuso cuore mio
manda lampi intelligenti,
al corpo e all'anima comanda
passi certi ed efficienti
Eppure lacrima di sangue
nel cavo concavo rilascia,
come fiume pazzo inonda
ogni fibra e la scolora
Porta agli occhi della mente
il rosso
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Un po' mi appartieni
se penso ai suoni
dei momenti tuoi ed i miei
che uguali vibravano
La mancanza mi attanaglia,
soffoca i pensieri miei
e le emozioni
I sentimenti, sopiti,
come draghi si risvegliano
e di fuoco incendiano
il silenzio mio
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Ho visto,
girare il giorno
e diventare notte
di lui calare
i pallidi raggi
sulle mie parole
spostare
le ombre sul giardino
e sulla casa.
Ho visto,
girare il mondo
e sedersi ad ascoltare
col sorriso
annuire e guardare
le ombre del giorno
e
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Con l’anima fra i denti,
fiero il mio capo si desta
e dall’onde del mare nero
risale e frange la cresta.
Cavallo alato s’impenna,
fiero e folle
e riluttante
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Nel centro del petto
si ferma e centrifuga
goccia di sangue
e svelta si spande,
sconvolta si spande,
di
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Frenare le mani
sulla tastiera che corre
ed esprime il pensiero
Fermare l'impulso
e morder le nocche
bloccare quel
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Cerca la poesia:
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Invia un messaggio privato a annamaria vezio.
Il silenzio, che solo poco fa
mi scivolava accanto
col suo abbraccio attento
ad accarezzare il pensiero,
s’è
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S’appoggia sulle dita
la penna e la sua scia
come fantasma vaga
e trascina nella terra
un pensiero e un’anima.
Non volevo scrivere
ma sul foglio scivola e macchia
creando ombre e suoni
di mondi a me discosti.
Passa dall’inchiostro
un pensiero
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Dagli scoppi e le miserie
di sangue sparso sugli specchi
ho bisogno di pulirmi
e mi accarezzo il cuore spingendo
il mio spirito e lo sguardo
alla finestra
e li riempio dei colori
che la notte occhiuta e sonnolenta
mi regala
per dipingere una
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Voglio lacrime da incrociare
per poter le mie abbandonare
Tante miserie e grigi giorni,
soldati morenti sotto la pelle,
nebbie e venti imprigionati
dentro il petto e nelle spalle
fan di me figura astratta
che senza corpo si dimena
e cerca occhi
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Leggera mi muovo
su questa terra d'ocra colorata
L'autunno mi consola
di colori mi abbraccia e avvolge
In danze voluttuose e innocenti
mi stringe e poi rilascia
Mi appoggia lentamente
negli ultimi papaveri sopiti
e su campi gialli mi
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Sull'onda gentile
dell'ombra del cipresso
l'ombra del piede mio
lentamente passa
Zolle gialle e rossi di papaveri
accarezzano il mio andare
Le gambe come erba
nell’erba alta si confondono
e leggiadra è ogni figura
che la mia
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È violento il flusso
che scorre per il corpo
e si getta
dalla penna
per liberare le acque
della mente
La diga si apre
e le emozioni dilagano.
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Antiche voci
nell'aria stasera
di nubi grigie
in filari smunti
si sfibrano
Acini d'uva
amari e acidi
morenti
sanguinano
E ballano risa
di morti beffarde
sui filari di vigne
vestite a festa
Ombre di vesti
di ombre vestite
nell'aria
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Su due rive diverse
siede l'anima in ginocchio
Occhi d'acqua rivolti
nei tunnel del cielo
Lunghe scie di amaranto
aprono la via agli azzurri
e la notte discende.
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La generosità della Natura si spande su di noi
cammino e fra i sassi e le foglie
cadono le mie sensazioni
i mie malesseri, i miei pensieri senza forma
scivolando sfiorano sassi e foglie
senza farsi male
senza fare male
si poggiano sotto i
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Dopo il frastuono
e le risa e le parole
sospese
e poi cadenti
ecco
arrivano onde vellutate
di pace
che si rifrangono dai muri
della mia piccola casa
Le rose al mio fianco
avvolgono la mia aria
di profumo,
la mia anima
trova riposo
la mente
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Ho visto il tuo volto
far capolino fra le fronde
illuminata da un sorriso
e dai trini della luce,
fra una foglia e la sua onda
sbirciavi nelle ombre
Ho visto il tuo sorriso
giocoso e birichino
colare fra le ciglia
degli occhi azzurro vivo
Mi hai
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Ti ho lasciato, figlio mio
andare via in un sussurro
mentre un urlo avrei voluto
lanciare dallo sterno
Ti amo, ti amo mio bambino
uomo d'oggi ormai adulto
eppure 'si piccino
e d'amore bisognoso
di mamma e braccia larghe
che avvolgendoti
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In attesa di un attimo,
che riverberi il suono
di una parola
Un attimo appeso
che nel silenzio oscilla
e non cade
non cade e non scoppia
per lasciar esplodere il suono
di una parola
E l'attimo appeso
ferma il tempo e l'aria
Cadi, attimo
cadi
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99 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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