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Domenico Nenna
Le 378 poesie di Domenico Nenna
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Tra l’orizzonte e il cielo
la quiete trovai in esso,
al mio essere lasciò cogliere
la coltre che vestiva il velo
Sabbia spianata dai rastrelli,
orme di zampette vive e sciolte
corrono nel silenzio della costa
Ed è pace,
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Le donne hanno il trucco
e sotto la verità nella coralità,
le donne sono come l’edera
restano sempre verdi,
mai le perdi o le disperdi,
Le donne sono simili
ai fiori di un giardino reale
cercano sempre la stilla
per essere belle
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Pioggia di novembre
a ledere i freddi tetti,
nel ciel i nembi schietti
rigonfi riflettono le ombre
I vetri appannati
accarezzo con la mano
trasportato in un viaggio
vedo passare i ricordi andati
Nell’aria profumo di stagione
a richiamare i
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Vidi l’attimo presente
sfocato dalla mente
racconta il passato
celebrandomi di essere nato
Camera oscura della vita
scrive il corso degli eventi
in un’alba fatta di carta
chiude la gioventù dei venti
Nasce tardi non rivela
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Cosa sarei senza
la tua presenza...
freccia che indica
-se non il punto-
Sei tu il mare in cui mi perdo
oh mia regina ammaliatrice,
volli quell’attimo tra di noi,
Tu, la mia parte mancante
che come quercia salda
ravvivi quell’amore...
Sublime
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Mai mi vergognerò delle mie lacrime,
dei sentimenti, del vecchio cuore,
saprà piangere il mio essere
davanti a l’umana disperazione
Ogni giorno sortirà la mia vita
in questo gioco che non dà scampo,
la spada della
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Quell’uomo ormai vecchio
dal vapore dei vetri sfumato,
fa capolino oltre la finestra
sbirciando la strada e la sua vita
Non ha più forze per redimersi,
per poter da solo uscire da casa,
non ha nessun per farsi accudire
e nient’altro che lui
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Qual è l’alba che prediligo...
se non quella, in cui mi sei accanto,
contro la quietata tempesta
che è la vita e i suoi paraggi
Con le tue mani lambiscimi,
donami un nido in cui gioire,
dal freddo quotidiano riscaldami
con la tua
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Sempre lì, lei colma e mai doma
attende la vita al suonare del corno,
l'aria mi accarezzò lungo la chioma
e tra le dita vidi il far del giorno
Volli immortalare il suo grido
in un roseo accenno assopito,
al ripetersi di un istante
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Con le sue piogge tanto attese
schiude le porte dell’inverno,
vidi le sue nubi rigonfie
ricoprire la mia malinconia
Mosso a visitare i miei ricordi
ricondurmi indietro nel tempo
tra la vita che defluisce
in un fanciullo che cresce
Vidi
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Anche la demenza, il vecchio ricorda,
di ammassi e pianti sui volti santi,
di libertà privati, l’umanità non scorda
quel grido di lamento e il loro canti.
Facile è il domani, non può dimenticare
ora, tutto tace, anche il silenzio dei campi,
mentre
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Ogni tanto veleggiando si può ben dire
che la mia voce dell'ardire fonde l'eco
e tu, che osi udire, lo fai per non morire
Apro aprile sprovvisto di sole
splende il silenzio nel suo bagliore,
vaglio così, ciò ch'egli
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Come il volo di un gabbiano
rasenta il mio pensiero,
mostra un fulmine nel nembo
ferendo il cuore della notte
Sofferenza della materia
delle erbe essere schiava
fino a correre in capo al mondo
ad ambire la mente brava
Credere che sia tutto
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Se la solitudine d’amore
graffia il momento,
rianimare vorrei
il gelido sentimento
Non saprà colpirti
fino a toccarti il cuore,
sono sempre lo stesso
l’uomo di ieri tuo cantore
Un sogno alla tua portata
fu desiderato da sempre,
di
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Se osservo ciò che non c’è
saprò mirare dentro come non mai
rinvenendo me stesso
in compagnia dei miei errori
Una fora ombrosa m’appari
in tutto ciò che resta inerme,
dalle fonti, non zampillò più
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L’arte della poesia
è la danza del pensiero,
il corpo si ferma per dare spazio
al soffio di un vento amabile,
senti la direzione
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Cerca la poesia:
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Invia un messaggio privato a Domenico Nenna.
Ascolto nella notte
la prima pioggia d’autunno,
sui corrimani battere lenta
fino ad arrivare nell’animo
Con sé traina...
il calore dell’estate
e la malinconia di un momento
che come magia germina nell’aria
Nutrire al mattino l’effluvio
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E’ un evento inspiegabile
partorita dalla quiete,
dalla tecnica ascetica,
dalla stabilità umana,
mi consente di percorrere
spazi e strade senza spostarmi
Ma è anche un prodigio
che mi sopraggiunge all’improvviso
da un avvenimento
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Se un giorno sentirai sulla tua mano
il soffio del vento,
non voltarti è già lontano
La sua scia...
conserva la purezza della vita,
per noi, Lui stesso sfidò la freccia
finché vinse la sua partita
Volava sfiorando il terreno
verso un finale
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Per il gusto di un momento
vivo quel tempo di riposo,
sale lento come il sentimento
nero bolle in tutto è folle e odoroso
Ha l'aria tutta schizzinosa,
pare, una vecchia locomotiva,
parte lenta per essere grintosa,
tiene testa ad una
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Cos'è l'amore...
se non c'è comprensione,
sarebbe inutile illusione
Cerca...
Se ami, sentirai il sereno
come il vibrare nell'aria
magiche corde di violini
Ascolta...
Morte, distanze e incomprensioni,
vuoto dentro e
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Un minuto dopo mezzanotte
tra le mani quel mio domani
sorge nei suoi primi passi
gioca la vita un poker di assi
Trova sempre la certezza,
sul far del giorno mi sferza
con le unghie lotta e graffia
m’amareggia e non mi lascia
Volli forte
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Siamo vittime di sistemi
vili appaiono livellati e sani
danno illusioni e pianto
dai piani originano il vanto
Promettono e omettono di netto
appaiono uomini privi di difetto
vogliono, senza chiedere niente,
e tu, precario grande è
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Non sempre è come la vogliamo,
a volte, volge oltre quel che pensiamo,
vestita a festa ogni anno tiene testa
è una regina gesta, sempre desta
Resta nel cuore, rinnova l'umore
incontri la vita di chi non c'è
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La mia penna ora è libera
deposta in attesa di risposte,
calici colmi di stelle e nero barbera,
rosso in volto e facce toste
Tempo di cambiare mi giunse tra le mani
e cercando vidi nel buio un pensiero
tra scartoffie di saggi umani e risi
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Lacrime del cielo
bagnano gli angeli
privando loro di volare
Terra feconda
di stille son mille
nasce seme nessuno teme
Tra gli abbracci cari
trovar respiri nel vedere
bacini vuoti essere colmi
Temere non può
la siccità del
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Libero come l’aria vago
verso nuovi orizzonti
tra figure umane macchiate
di splendida pece, che invece...
Nascono per far morire se stessi
schivando con le loro maschere
in uno spazio vivo e inesistente
L’onesto non vomita l’onore
non si
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Non ha una forma umana,
emana richiami è una fontana,
spegne il vanto nell'animo
plasmando chi si rispecchia
Ha il calore del focolare,
del mondo ha il verde volto,
ci copre con un manto orlato
e sopra un letto di rugiada si
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Sono stanco di rimare
ho tanto bisogno di spiegare,
di quest’atto che frana nel doloroso,
se c’è il criticare di un bavoso
Non avete la certezza ne le lingue
è solo la fama che vi distingue,
tirate calci a un ex calciatore
e
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Nella profondità del mio meglio
il mio cuore centrò il verso diletto,
fiorì così il luogo del mio risveglio
e il mondo crudele, lo presi di petto
In un campo fiorito colsi le spine
speciali stati e ritrovati d’animi,
mi
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378 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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