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Domenico Nenna
Le 378 poesie di Domenico Nenna
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| O sol di sontuosa grazia
dal verde calor di ametista
i tuoi occhi sono portale
nell'arco veder futura gioia
Tenace linfa mia sovrana
oh maga delle ardite pene
sei luce delle mie calde sere
nelle tue curve, niente frana
Or slegami il mio
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| Amarti senza magia
avido creare ferita
lascia, sopita nostalgia
Or più, manti di petali
non estendo, sulla via
amore vorrei ancora
Per non sentirmi perso
nero, io volto al bosco
oramai, tra te e l'universo
Riesumo, obsoleti
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| Confuso dalla clessidra
gravida e avida lei riversa
logorio del corpo mortale
Osteggio tra me e il cuore
nell'elevar di forza infinita
la pesante spada dell'amore
Sospeso tra te e l'universo
segnato nel mio destino
ormai perso a stilar
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| Corto calvo e stellato
borioso venir a bretella
tanto atteso e mal cavato
Allo spuntar della gelida barba
il sole sbircia sulla mia vera
e l'angusto dì, predir la sera
Le miti rondinelle ormai lontane
e il rossastro della foglia
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| Agli occhi è riflesso dell'anima
nel buio di un sorriso splende
accampata e silenziosa rende
atea la vita d'eterna fiamma
Cauta e immortale, segna
dove tutto intorno regna
una casa con la via, e sia
la neve, ancor più
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| Tornar di forza, lo scalpitare
quando al ben amato silenzio
fruscìo dell'ozio, sentir bussare
Or solo, con me stesso
al cuore, parlò, il mio sesso
l'attimo fu d'ascolto
e vuoto, tutto intorno
Rinato d'amara condanna
aspro,
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Dell'essere vivrò i segreti
parlando di tutto, per poi
nell'ombra della sera, noi
ardire ai nostri lividi sensi
pensando alla bionda vera
Malizia, nel barlume sentire
d'essenza gustare l'amore
dai rivoli della sovrana stella
io,
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| Incontrarti nel mio sogno
or velata, per poi svanire
tu musa, nell'immaginario
non rifondi, l'averti accanto
Elevarti, alla corte degli angeli
bruna piuma, intinta nell'oro
io, dedito in un candido tocco
sento l'effluvio della tua pelle
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| Amarti di un odio disperato
io misero, non riesco a gioire
corro soave nel tuo campo
vivendo l'ebbrezza
che non so spiegare
Sento, lentamente, girare la testa
volteggiare e in attimo cadere
prepotente chiude la mente
senza pensare a
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| Se nell'angoscia
annido i miei pensieri
una lacrima scende
macchiando il mio viso nero
Luci della ribalta, è la proposta
senza futuro, patisco
il vivere solo con me stesso
come, una marionetta riposta
In bilico, legata da pochi
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| Dei lindi campi ricordar sospiri
tra avvezzi e bisbigli
e il nostro rincorrersi
come leggere farfalle
Adagiarsi su di un fiore
pensieri futuri con poco dolore
vivo il momento o dolce creatura
amo il silenzio del tuo candore
Nel ritmo del cuore
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| Incontrare nella notte
i tuoi occhi...
vivere in un sogno
l'emozione di averti accanto
E sentire respirare
questo dolce cuore
che ha il sapore di tutto
e lo spessore dell'amore
Ho bisogno di qualcuno
che mi stringa la mano
mi faccia
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| Vorrei conoscere la mia tristezza
fissai lo sguardo nei miei occhi
intravidi uno spiraglio brillare
ed essa muta, si lascio trovare
E se ad un tratto, fissandoti
vedrai luccicare qualcosa
non meravigliarti...
è solo una lacrima
Ha il
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| Come sintonia di amanti
scivolar la notte, oh... mista pazzia
cercarti, e non trovarti
forte è il mio desiderio di vederti
Nel buio senza chiudere occhio
inebriato dalla tua invisibile presenza
così vicina sulla mia pelle appari
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| Conosco i tuoi celati atteggiamenti
attimi di sguardi derubati al giorno
nell'ondeggiar corpo, unito alle menti
Come la maestria di un mago
e l'agitar della mia bacchetta
per carpire il calore sotterraneo
d'umido nel odor tuo corporeo
Di
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| Come aria di tormenta m'impressioni
fino a farmi ferire, dalla tua bellezza
odo il tuo parlare, come un guerriero
intendo a esercitarsi con il suo arco
Captare il tuo dire, d'amor plagiato
l'eccitazione ti porta a vaneggiare
l'antica
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Invia un messaggio privato a Domenico Nenna.
| Vetri appannati
notte dolcissima
una luce crepuscolare
invade la stanza
Occhi piantati verso il cielo
nel centro di una stella
velata è l'immagine di te
Pensieri che vanno oltre l'infinito
sulla terra, un cuore soffre
...è il
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| Il viverti è una poesia
in una dolce, serena follia
tu, simile a un canto d'amore
irradi l'essere e l'attimo che scorre
L'apparir dell'eterno, è la tua visione
come pace, in un arco, dopo il temporale
ricolmi di vita, l'uomo
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| Integra vorrei usare la mia forza
come un pazzo avrei bramato
di fermare con il mio ego il tempo
vivendo al fin di amarti per l'eterno
Ma egli tiranno scandisce i suoi secondi
a sentinella della vita che corre via
provo, a dirgli fermati,
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| Nel rimeggiar delle parole, io vivo
gradite e speciali, spesso son sortite
dall'udir, il partigiano cuore, lieve apparir ferito
l'arduo rinasce, come un leoncino nutrito.
Cammino, verso l'infinito cielo
bagaglio leggero è la mia
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| Esile è il suo tratto, cammina come mio amico
gentil si addice, e poi al fin sparisce
lui è l'artista e la mia vita, a mia vista
avido nei sentimenti, sempre a bagno un po' mi rattrista
A scartarlo, mi strazia il cuore
nel mio
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| Il fronte forzerò in quell'attimo che rimane
sbriciolerò nel viverti, il nostro amore
per te, alimenterò l'ingegno alla passione
come non mai spegnerò l'infinito ardore
Lento e immensamente cercarsi
con enfasi
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| Di te spazia la mia mente, in un pensier vagare
è come gioire, l'attimo di te venire
attraverso le antiche e vecchie persiane
per anni nascosto, mi fanno da scudo
E tu, come freddo marmo
la via rincorri, elegante e possente
nella mia
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| Il giorno levar piano
e dalla silenziosa pace
la calda armonia si ode
e dall'affannoso silenzio
le rime d'amor velato
imprigionato dal tempo
reo e veniale
è il globo
luogo di gaudio
apparir mortale.
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| Passa in un attimo il calar dell’estate,
anche le giornate, si sono accorciate,
le calde serate sono ormai andate
bagnanti sulle strade, ricordi di spiaggiate.
Chiudere in bellezza, valeva la pena,
con l’amata nella penombra di una cena,
mi piace
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| Dall'alto del mio tacco
invitato, a rileggere scritti
l'udir dei versi, cinti in un sacco
dal curiosar di volti meravigliati
Dal linguaggio del loro corpo traspariva
burle celate, dileggi e gelosia
poco per volta, andavano via
finché,
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Questa vita è come partita
ferita crear all'innalzar dell'io
in asse, sul filo di lana
amante della mia follia
Come abile funambolo
allargavo le braccia
per poter, con te volare
per poi, effimero cadere
nell'immenso, oh mia
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Bionde distese di oro ondeggiante
terra di vento e gradito calore
le spighe tagliate e le pule al vento
richiami di allodole si ode nell'aria
Da lontano vedere colonne di fumo
secche distese e ceneri sparse
da mani di antichi tramandato
una vita
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Chiome ammirar nel tuo mutare
il vigor delle querce, marcar l'età
giovincelli fioriti, rivivono ancora
il lento ondeggiar della foglia
e le stagioni cambiare
Uniti per mano, con l'amata vederci
circondati da mura e di amore
pronta a
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Al sol pensiero
di allontanarmi da te, m'intristisce
vita e forza maestrale, in un attimo esprimi
ti guardo disteso con quell'aria maestosa
Ai piedi di un rilievo imbiancato
rimugino un ricordo, da graduato vissuto lontano
vagava il sorgere di
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378 poesie trovate. In questa pagina dal n° 331 al n° 360.
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