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Wilvan
Le 64 poesie di Wilvan
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L’aria notturna, di questo focolaio buio, m’invade il ventre
Sono sommerso dalla notte, con le nubi a stralci
Per
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Sognati
Come se l’acqua sapesse d’oceano
E i tuoi piedi vacillassero
Tra cielo ed abisso
Sulla flebile spuma di mare.
Sognati
Ormeggiata alle onde
Accerchiata d’orizzonti
Priva di rive a cui arrivare.
Sognati
In quell’immenso tumulto
Come piuma
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Tuona e s'arrocca
L'animo mio rabbioso
Di roccia scontrosa contorto
E asperità di futuro
E rovi di forse
Mi trincerano gli
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Solo labbra e quel tuo sorriso
Mi frenan dall'abisso.
Tuo
Dal cuore infante
Fremo tanto al buio quanto al
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Lacrime giù fino alle tue spalle
E io in sorrisi a negare
E stringerti piano fortemente
Che ci legassero braccia come di baci
E sussurri di verità e paura
Che in me nascondevo.
Noi lungi dalle distanze accostate
Lì a
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All’ameno riso che prese tra gli altri me come suo bersaglio
e come un cielo duro mi soffocasti gli occhi
e lo sguardo mio spezzasti
giù fino alle tue ombre.
Fonte del celeste
Come i sogni sembri aver sembianze mutanti
Che brancandomi il
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Amo
Mille lucciole forgiano sguardi
Traboccanti lava
Del vulcanico cuore
E vesti strillano lacerate di baci e carezze
E rugiada si riversa sui corpi
Inondando di sensi la pelle
Che d’un tratto avvertiamo gridare.
Ma fuori è scrosciare
E
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Le mani d’erba in stille nervose
Le labbra saporite
di masochisti morsi insaziati
che è l’affanno negli occhi
questa fame d’amore
costoso, invidioso, invidiato
quest’amore scolpito, prosperoso,
sculettante che profuma d’erotico limo
esotico
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Dimora
Il sonoro tumulto
Corona di lampi
D’insulto
Agli occhi in singulto.
Scolora il pensiero
Nel punto
Che lega il nodo
D’urto
All’amplesso complesso
Del violino consunto.
Divoro
Stradivario silenzio
L’eco smunto
Gocciola sete
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Il cuore mi contiene l’abisso
Queste vertigini libere
che mi traboccano gli occhi
e mi tremano il viso
come se dentro si squassassero gli astri
di un inconcepibile cosmo.
E quest’ipocentro è il gomitolo impossibile
Che tesse l’illusione
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Non ho parole per quegl'istanti di cristallo
Cerco carezze
di una mano dimenticata
Descrivo solo con i pochi colori del dolore
quei ricordi di
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Wilvan.
Leggenda era il buio
Quando mio padre da lui mi tolse
E graffi e ferite e tumori e massacri
S’ammutolirono al negro fiume in assalto
Dentro me.
Ancora i baci, le carezze ispide di pater
E l’aroma speziato d’africa nel petto
E la magrezza e il
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Fresca gocciola sferzata
D'altre mille
Nelle foschie fittissime
Delle nubi diluvianti
In onta al cielo, sorridi.
Sorso di sudore eterno
Cola da silenzi sbagliati
Urgi il sogno,
urgilo di bisogno viscerale
oltre le mura
della città che
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Banconote
E nient’altro
Qualche funzione inversa alla radice
Dell’imperfezione,
sempre troppo profonda
per le nostre
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Splendida, la vita, come una ferite sul tessuto dell’inesistenza.
Siamo il dolore,
Siamo i lembi d’inesistenza palpitante
E tremiamo, mentre tutto si rimargina
Tutto torna alla pace
E noi raggiungiamo la morte
E il dolore si fa più fioco
E
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Sono un bicchiere rotto
E di me
Solo, è, la crepa
Il resto unicamente
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Vivo in difetto di solitudine
La porta ferma mi osserva
Nella mente
esplode la possibilità
L’improbabile che sarebbe miracolo
Mi assedia
non sono
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Cioccolatini intatti
colmi di pensieri e parole.
Troppe anime
per i colori
di una carta
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Siamo anime randagie
Da fuori, i rumori di una casa
Echeggiano di una vita
Rubata da infinite libertà
Così
prigionieri di un
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Distese d'ansia martellante
Attimi dalle proboscidi silenti
Bombardano le coste di un sospiro
Belligeranti e ferme voglie
Dispotiche in me, mi respingono
Non ho spade contro i miei occhi
Lance, frecce, danze d'oblio
Slanci d'anima
Che
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64 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 40.
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