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Giancarlo Fiaschi
Le 766 poesie di Giancarlo Fiaschi
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Si apre nel patos la scena
vivi quei momenti deciso senza retorica,
c'è sempre un nuovo tormento
che frena prima del fatidico indizio.
Magia della mirabile parola
nel sentimento leggera si alza e vola,
ogni verso ti prende il petto
e in
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Se ne va lungo il sentiero
con il suo far un po' furioso
questo mio tempo già maturo,
con lena striscia via e porta brina:
senza esitazione nel mostrar difetto
e sempre più mi stringe nel cantuccio.
Rivedo ancor dei vent'anni tenui
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Cerco di pulire la patina che opprime
del giorno rude il quieto vivere,
nel mosaico scomposto la solitudine
riempie ogni otre in tutte le fessure
e tu figura di un oggi con la fregola
imperterrito ricurvo cinguetti fuori natura.
Io son figlio di
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Allunga il tempo i suoi tentacoli arditi
spreme e spolpa in angoli e vicoli,
trasforma rapido il fiero presente
e ti lascia lì senza poter far niente.
Ormai sfumati i ricordi di bambino
in generose corse nel prato,
in quella
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Raccontare un fiume di parole,
oggi la nuova scena in cattedra prevale
lungo il ripido tornante che sale
verso quella meta fra acqua e sole.
Prende corpo il desiderio di luna piena
mentre tu popolano nella tua atavica pena
con quella zavorra hai
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Pedali sul ripido tornante
e sull'infuocato snervante piano,
in discese ardite fradicio pulcino,
sui mangia e bevi dai la tirata:
tu macini chilometri nella gamba generosa.
Ti osservo in quella maglia colorata
luce che accende la folla di
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In questo rincorrersi di spietate storie
nel travaglio che spolpa la vita
ti defili nella tua solita miseria,
in quella luce superficiale d'apparenza
veleggia addomesticata la verità
senza quel tempo di profondo intelletto.
Retorico
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Piove leggero nel suo umido velo
rinfresca le membra nel suo cadere
e la campagna apre la bocca e gode,
per questo fresco che deciso rinnova
ancora una volta la lunga storia
semplice messaggio senza boria.
Piove sul tegolo e scende dalla
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Figura che abbandoni lo schema
insinuati leggera oltre quel velo,
poggia la nuova pelle senza dolore
e lasciati trasportare dalla sensazione,
un essere nuovo e deciso prenderà il volo
senza zavorra a tarpar il sentimento.
Nella maschera
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Semplice essere che vivi il tuo tempo
trafelato nel solito misero giaciglio
sempre più spolpato quel tuo travaglio,
lasciato nel vortice di ingrate intemperie
nel mare aperto e barcolli controvento
per reggere a stento la linea di
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Si rinnova la ripugnante scena
di quello scherno senza gloria,
quel tuo voler scagliare il dardo
dell'insano tuo arido travaglio.
Sempre ti perdi razzista e villano
a inveire nella tua putrida miseria,
rinneghi l'istinto puro di fratello
e non
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Dall'alto colle miri lo sguardo
sulla valdichiana tutt'intorno,
storia e cultura unite in quel vezzo
nell'antico borgo
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Alzo deciso lo sguardo accorto
verso il proscenio in movimento,
in quel chiarore poster di natura
che cattura e sognante mi contagia.
Fra ampi sprazzi di cielo terso
spugnose sagome rapiscono lo sguardo,
nel gioco mistico d'incanto
si rinnova lo
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Nel tuo incedere pensante
non ti allinei alle comuni risposte,
ti arrovelli lungo ogni sentiero
alla ricerca di un
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Si stende quel velo nel far dei giorni
fra luci soffuse e frenetici inciampi,
in questa giostra delle facili illusioni
tante comparse e pochi primattori.
Nel domani che al varco attende
sempre più soli nei propri territori,
di un amore
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Incerto andare oltre la solita matrice,
pregno condividere in unità il sentimento
che ci accomuni fratelli in ogni borgo,
non sia la rituale ignavia il vero tappo
al sorriso ammaliatore che contagia
per percepir dei barlumi la luce
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Giancarlo Fiaschi.
Fra veli fragranti d'amore
prende spazio profonda l'emozione,
palpita fremente il cuore
sul proscenio dell'eccitazione.
Si rinnova la magia lungo la via,
fra calde lenzuola prende campo
deciso e libero il rituale...
che gronda nell'esplosione
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Lievi e incerti silenzi
si perdono in attimi accorti,
mentre chiare parole
prendono forma e sostanza.
I perché tracimano come onda
e piena è la mia anima incerta,
che vede solo foschie dense
accavallarsi una su l'altra.
Quale
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Ogni semplice pensiero amico
ci coinvolge nel suo rosario,
perdersi nel senso d'immagine pura
riempie l'animo e sostiene la figura.
Nell'Ascensione il massimo spessore
della dottrina di fede nel suo rituale,
la sacra parola nell'esempio
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Nella notte sola che porta consiglio
rifuggo dal facile e consueto sbadiglio
e libero questo mio ruvido presente
dalle cavità remote della piccola mente.
Vorrei non perdermi in bagliori fatui,
andar oltre l'ostacolo che porge la vita
senza
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Profumato fiore elevi curioso
lo sguardo verso l'orizzonte libero,
e ancora più su nel blu incantato
da quella mano fatata creato.
Nasci dal semplice bulbo e hai sfidato
la resistente spinta della terra madre,
senza indugio tenace ti sei
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Natura che solerte apre le braccia
nei colori della vita la sua bisaccia,
floreale incontro nel mistero del creato
in germogli di profumi di primavera,
rinnovi mirabile il sommo rituale
in quel proscenio che non ha eguale.
Sei il sogno dove si
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Storie che prendono corpo
da giovani schiere lasciate a perire
in quel degrado non solidale,
dove il parco è un evento eccezionale
mentre tu amico incurante non volgi il viso
per far tornare il limpido sorriso.
Ti sei defilato nell'ingordo
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Si presenta l'edificio... spartano nel suo invito
presenza ricca di gioia e d'intelletto
dove i pargoli affinano il loro ingegno,
in quel volo di goliardica fantasia
c'è l'ebbrezza di Primavera che tracima
in quel sorriso terso senza
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Solo te ne stai nei tuoi pensieri
quando l'aurora ti porge il viso,
pensi sempre al brulicar di ieri
e la quiete odierna ti lascia teso,
quel vociar gaio di dinamici cuori
ha lasciato sul prato il sentimento intriso.
O manto verde non essere
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Notte che porti consiglio
mi perdo nel comune sbadiglio,
vivo l'oggi legato alla catena
di un futuro avulso di gloria,
quel domani fumoso appare
non scorgo nel bla... bla ... il sale.
Sei sempre tu amico popolano
a pagare il conto assai
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Ormai non è più tempo d'impacchettar pellami
in quel dinamico rincorrersi nel far dei giorni,
solo un ricordo ormai lontano un po' sbiadito
oggi un nuovo ruolo attivo mi son costruito.
Nella nuova veste di tuttofare son ardito,
sono
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Animato da buon pensiero
bevo al calice di verità
con rettitudine lungo il sentiero
dove l'immagine è parca di carità,
erezione di senso inconcludente e misero
frena la crescita della nuova società:
giocando sullo stesso
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O peregrino amante di cultura
operoso nella tua calda avventura
cerchi sempre la meta che appaga,
nella profonda armonica via
si completa nel proteso sguardo
e trova i sensi decisi senza abbaglio.
Cadenzi l'indomito passo operaio...
veleggiando
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| Veleggiar quotidiano
e rude il pensiero
che ti prende la mano.
Te ne vai uomo
sempre più vorace
a spolpar risorse di creato.
Sei immagine di follia,
bellicoso bruci l'esistente
avido e sordo fra la gente.
Rimuovi l'alieno
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766 poesie trovate. In questa pagina dal n° 421 al n° 450.
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