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Giancarlo Fiaschi
Le 766 poesie di Giancarlo Fiaschi
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| Dove vai uomo immerso nel veleno
e monta quell'odio che toglie il sereno
e tetra sommaria ingiustizia di sangue colora,
la notte di colpo rabbuia e assiste passiva
a questo macello che sradica impietoso la vita,
un altra pagina nera al veleno
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| Mi piace sempre rivisitar la storia,
le narrazioni del Boccaccio in chiave anticlericale
han sempre avuto un enfasi caricaturale,
storie in conventi e monasteri di ieri
fan riflettere se siano falsi o veri...
visioni ardite e pensieri
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| A ritroso volge il pensiero mio
e rivedo lustri passati a volo,
in quella ruga di travaglio d'artigiano
muovevo i primi passi da impresario.
Storie e ricordi che non han riempito
l'otre di pingui somme ma d'esperienze utili,
primi approcci di
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| Notte mansueta ove affiorano voglie
lustri accomunati sotto le stesse soglie,
orizzonte sempre velato al bello
che ci ha portato sempre quel ramoscello.
Storia ansimante che spolpa e scolora
ogni dì rapace la lotta sempre più dura
e
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| Mangiano le ruote l'asfalto amico
del centauro che vuol alzare il dito,
adrenalina coinvolge senza invito
tutta una bolgia nel rombante circuito.
Ormai il destino tuo pare scritto ...
ti han relegato laggiù dietro la lavagna
e or mentre
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| Suona falso ancora lo strumento
tanta caci- ara e polvere al vento,
giorni da lunghi coltelli spuntati
e per la ragione non ci sono invitati.
Storia antica ... o Roma tu la ricordi
ormai quei fasti son lontani dagli sguardi,
l'attualità
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| Si fa incerta la visione del proscenio
la politica più non traccia generosa la via,
egoismi del particolare salgono in cattedra
mentre la massa sorda arranca a capo basso.
Cupo ormai è il destino come il grigio giorno
che imprigiona
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| Adrenalina che c'è e tutti piglia
nel dì d'Autunno ora in scena,
stamattina tutti in ghingheri
il figlio è atteso alla riprova,
oggi allo studio lui mette il bollo
di dottore nella visione del mondo.
Quanta attesa
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| Appare sempre più crudele
la vita che accompagna le primavere,
tu misera figura sbattuta dalla natura
ondeggi e arretri sotto quella morsa
che attanaglia e sconquassa anima e corpo
prima di lasciarti stecchito nel letto.
Dura realtà
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| Tempo di ieri dove un arte muoveva le mani
in quell'intecciar di sala e salicchio era lei
maestra in quell'arte di trillar quest'erbe di natura,
in quel rivestir il vetro ignudo c'era estro
e dinamico saper di mestiere genuino e antico...
mentre
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| Si fa buio nei bagnati territori
umidore che ha preso la scena,
salito in cattedra dà più di una pena
il terreno soffre in balia della sua furia.
Sempre più si sgretolano le resistenze
e più di un pezzo di poggio scende
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| Sono immagini sbiadite quelle di un oggi
che lancia proclami e sistematico disattende,
tutti alla mangiatoia disposti a bocca aperta
ma a troppi invece di biada arriva pula.
Nelle querelle di parole a tutta voce
paga sempre dazio la limpida
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| Si fa notte nel giorno che langue,
tu generoso amico non puntare il dito
se tocchi la carne viva ti scotti,
rientra nei ranghi o saranno lacrime e dolori.
Tu vedi sempre quel cielo terso
ove l'inciucio non trova spazio,
intorno mutano gli scenari
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| Amico Arno che desolazione
tutt'intorno regna il sudiciume
mentre tu placido vai a destinazione,
sacrileghe mani ti sfidano anonime
e lasciano intorno la vile maledizione
offesa si grande che imbratta e opprime,
la fiera dell'ignoranza non
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| Signori miei e sono un nonno
e fo' sempre le cose di giorno,
mi guardo un po' anche intorno
senza pensare triste all'Inverno.
Nella vita ognuno di noi è perno
se disegna vivace sul quaderno
e l'indomani non sarà mai un inferno
se
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| Ora cambi sovente o cielo
mistiche nubi con aspetto fiero
riempiono quel tuo limpido vuoto
e il sole malato lo fanno prigioniero.
Cresce di colpo il vento
un tramontano bastardo lancia la sfida,
avvolgente carezza di natura
pieghi e modelli a tuo
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Giancarlo Fiaschi.
| Sempre più solo sei uomo lungo il sentiero
tu portatore di un sogno ormai sfaldato,
vivi sempre più appartato col tecnologico pensiero
e alzi sempre meno lo sguardo verso il cielo.
Ormai da tempo si è spenta la solidale
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| Anche stasera c'è stata cultura
sotto i loggiati un po' di gente è venuta,
fra versi e canzoni tutto in vetrina
per dare un senso vero alla vita.
Noi ci crediamo e ci mettiamo la faccia
la nostra arte e vita che trasuda,
sentimenti
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| Ti bacia il sol dei giorni
e ti ristora il corso amico,
tu come un'intrusa hai preso la scala
e dalla spalletta hai fatto capolino.
C'è un mondo sotto il ponte
è nata un'isola fra le pigne,
natura che si veste e prende
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| Ora cambia la scena e muta l'umore
sempre più campo prende il grigiore,
nubi compatte invadono a iosa
e del limpido orizzonte non c'è più storia.
Prime avvisaglie di un cambiamento
che già a fine Ottobre sarà
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| Come un macigno pesa quel silenzio
tu giaci stretta nella tua morsa,
ormai quello steccato invisibile
ha preso campo e parla solo il tuo sguardo.
Quante parole non dette in questi due anni
tu vivi nel tuo limbo e non favelli,
solo quella smorfia
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| Bramosia che prende e contagia
tutti in branco per la s falciata,
di quel giardino pulir tutti i cantoni
con certosina cura noi grigi testimoni,
oggi lanciamo il guanto di sfida
all'egoismo e al senso di retorica.
Le logiche schematiche sono
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| Tu amica luna che limpida porgi il viso
sei testimone attenta dell'umana sciagura,
imperterriti i barconi sfidano le onde
zeppi di migranti nello sfidar la sorte,
criminale commercio di nuovi schiavi
dove gli scafisti sono gli ultimi
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| C'è grigiore intorno sotto il sole
tutto sempre più sfumato senza colore,
per te uomo del fare non c'è stagione
le regole dell'inciucio insabbiano la ragione,
e messo nel mezzo sei foglia mossa dal vento
on- divaga presenza
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| Profumo di campagna che nell'aria sale
odori salubri sempre più dimenticati,
nella routine del nuovo che avanza
grandi file a discount e grandi magazzini.
Sempre più invasiva l'egemonia della fabbrica
a insidiar oasi e polmoni verdi
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| Si accende la luce nel fuggiasco tempo
alti e bassi sempre presentano il conto,
tu figura ripiegata alza lo sguardo
come un missionario segui il tortuoso sentiero.
Troppe volte ti volti e resti indietro,
guarda avanti non esser schiavo servile
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| Mi son permesso un mordi e fuggi
veloce ... veloce ... senza tentennamenti,
due passi a destra dell'arenile gentile
e due passi a manca ... tanto per gradire.
Appena t'ho visto mi sei piaciuto tanto
si bello mare ... tu sempre mi fai
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| Sogno che ti avvolge la mente
perderti nei meandri di quel corpo,
insinuarti ardito lungo melodia di cosce
morbida e vellutata pelle bramosa d'amore,
e ancora più su nel bosco incantato
fra vegetazione carnosa nel suo vortice.
Langue il
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| Scrivere parole ... oltre la soglia
di questi giorni di pagine gialle,
dove fugge nostalgica la ragione
e lascia soltanto vuoto e desolazione.
Dove vai viandante stanco
in quel tuo ingobbito travaglio,
cerchi del tempo la pura visione
ma trovi
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| Domani loro incuranti decideranno
non si ferma la macchina col bisbiglio,
tu umile idealista di magica natura
in cuor tuo soffri le pene d'inferno.
Il programma è quello prestabilito
anche i pareri son figli e figliastri,
si va avanti
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766 poesie trovate. In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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