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Angela Fragiacomo
Le 655 poesie di Angela Fragiacomo
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Inarrivabile compendio
grava di peso,
non posso che
caderti
grembo a
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delle strade d’inverno la neve
come fosse
il solo riverbero
sfrecciante
passaggio di ruote; batte
e palesa
bitume, capestro, la sua lunga
posa;
che
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per la gola il salmastro
del tempo che porge
l'altra guancia alla vita
inettitudine a respirare
lungo
sento
come rivolo
petto braccia gambe
laddove non se ne scorge
rio
giace
una libellula
controluce d'ali
brace d'ombra,
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chi sono io al confronto
- cielo mare terra
granello del nulla, ma se temo
intuirne la pochezza
spacciandola per magnitudo
inganno l’uomo
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vorrei mordere al collo il lupo
vorrei esplodere la verve di un tuono e dirti
non ero pronta:
l'idea
rosa confetto in una tazza di cioccolato amaro,
puntava, a tuo favore
non del tutto salva, non libera certamente, non
- così da molto
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porta con sé il gatto
accenna un passo
lampioni a far da spola: auto
da queste righe nelle piazze
sbuffa una
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non ci tocchiamo che di letto
sollievo repentino per poi ricadere
non comprende noia
- il boia
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piedi scalzi nudità, anfibi e mostrine
l'uno di fronte all'altro, iniqui
- fasci di luce traversa - visi - emaciati
violati dalla guerra;
colpi di mortaio
a fiato corto a tradirsi
solo restano scarpe
abbandonate lato corpo
- quanto a
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sera
bonifica la macchia il suo badile
gomitolo sotto la madia
nella casa rosa - balza
spilli capocchie blu rosse verdi
di punta di lato rotolano
qui no
qui vigila, siede
teme forse una causa: quale? se di mura si tratta...
- orpelli non
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quante e quante là fuori?
forme innominabili, raggiunte solo dalla vita...
- poesia -
lumache: che mai avrebbero umettato
piedini freschi sulla battigia d'un foglio,
- per voglia di mani, poco inclini alla scienza;
dolore partigiano,
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adoro guardarti bollire
caffellatte mattutino
- tazza a contenere dovere di tazza -
poco che sembri - pretendi
bocca mano - entrambe tutt'al più -
facendoti strada a goccia sul bordo, orbiti in giù
- qui signori
potrei
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mi sei satellite
- ape e punta, punta e miele -
mi cambi l'ordine delle posate
"non trovo più il fello - zigrinato - per il pane"
non improvvisa il ciclico cader giù
ben sa dove attendere il tonfo - e
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- esiti
come neve a scendere
oltre le mura della città;
era dunque morte, tra gli indumenti
paralisi composta - tale da non sembrare - livida
non più carne - non più prigione debole
opportunità;
così
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perché ho vissuto
granelli di sabbia fuggire l’orda
- puntuti - apostrofarmi le ciglia
al bisogno, mare
perché ho amato
ogni corsa inclinata dal vento,
tuffarsi - specchio glauco al sole d’Autunno
bisogno,
terrapieno
- ho
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- anime anime
chi la migliore? le mogli
non si fanno sodomizzare
pregano
non si fa! - anima anima -
ora che, bianche le vigne
dove godere, gli occhi di lei madre?
l’amore, il suo bel viso...
eppure - e pure
tanto brava donna che...
pareva
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tondo
opaco elegante
- muto al mutare -
da una stanza all'altra, l'irregolare
di una bocca piena
- più dentro - al nascere;
di grande capacità
in acini d'uva che sporge colpendo - da una botte
all'insù;
e sempre,
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Invia un messaggio privato a Angela Fragiacomo.
la corsa di uno struzzo
il manto di una civetta
- incontestabili;
donne con i bigodini
dalla terrazza dell'hotel sporgono
osservano - piccole vele a
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dove vanno a dormire le marmotte
vorrei io
- al bianco -
dentro e fuori senza distinguere
per non perdere l’incanto nella confusione di un pensiero
inutile
ovunque sia disposta la natura
ad accogliere la mia giovinezza - bitorzoluta, piena di
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sono, sono un'inguaribile sognatrice,
quasi mi offende il tuo pianto
quanto l'indifferenza dell'arancio selvatico
nel perdere i figli al suolo
mi offende e divora
una fame di partecipazione
che sia dolore piuttosto, ma non pieghi su di
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A prestito
l’indolenza di un verso dopo la colpa
adagio, e poi di nuovo
batacchio e campana!
tonfi – sotto la pelle gialla dei lampioni:
per noi forse? morbidi all’affondo
- ancora -
al culmine delle volute, rintocchi
- oh come ci appartiene
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mi incuriosisce sinceramente il tuo verso
raffiche di vento – per dirlo a modo
a menadito
– sono poeti hanno segreti
permalosi, si sa –
– spiego incalzando:
vorrei capire (e forse non è vero, ah contraddizione mon amour!)
quel crederti
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le solite cose: forchetta cibo - le mani - i fianchi
(sorseggia) le parentesi sussurrate
- di schiena poggiata bene
al cuoio rosso di una sedia -
abbisogna d’acqua -
nel cassetto accanto alla penna gli appunti neri -
blu verdi
- i blu verdi
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raccoglieva foglie
code di pavone
blu
bianche
diverse tra loro
foglie
una bucata dal morso di un ospite
una corrosa dalle rughe
piume
dinnanzi a sé
un giaciglio di colori accatastati;
il tempo
avrebbe chiuso le case in mattoni
-
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voglio te
naïf
nel grigio Novembre
a Nord del mare
- a cogliere caprioli -
grani di sale sul molo abbandonato
il sole
- poi ti bacio e non mi stacco più -
notte tempo
un vento ghiaccio fruga i tetti delle case
disperde ove
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non ti crucciare - disse
rollando con le dita i capelli -
il tempo non ha gambe
basilico e timo
- abitudinari
ricopriranno le nostre
- sfiorando il collo - a ogni addio
le intermittenze;
non angustiarti dei mattini grigi:
faranno
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v'è un piccolo segreto
mentre al tavolo scrivo
gambe molli
indipendenti - lampioni spenti per vie
amo le gambe
bramano la strada serrandola tra i denti
- masticano olive
sfruttano l'addensarsi nei piatti
- nuvole?
certamente
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cacci qualcosa con la testa
con un giro secco del collo, una torsione di qua e poi di là
netta
- mi domando
non è questo
parlare di mia mamma
- voglio parlare di mia mamma
di quando dimenticò mia sorella, sua figlia,
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Benissimo.
Non ho letto La Stampa (non puntare il dito! non dire il nome!)
- attentiamo al quotidiano
devo cambiare calligrafia, la mia non smette di acchiappare mosche
voleva un flop
di quelli da cucchiaio nella minestra e schizzo sulla
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la cioccolata raffredda in tazza
la piscina attende i ragazzi della scuola
compiti da svolgere e riavvolgere ai ricordi
- mastichiamo inglese
frollini secchi da digerire
buoni da pregustare nelle figure della pubblicità
- prendo il treno
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intende imperativi l'amore?
sui divani i condizionali dormono di già
è così che
ci si confonde - si cambia nome ai fatti
amore amore
invece era spazio tra i cuscini
il recinto per i cani
con belle grandi buche da scavare
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655 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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