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Angela Fragiacomo
Le 655 poesie di Angela Fragiacomo
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*
Spiaggiarti dentro
come neve al sole
Ridefinire i contorni dell'immenso
e farli miei
schiaffeggiando l'imbrunire
tra nuvole cotonate
ad arte
E rimboccarti l'amore
quando è sera
Esagerarti di mete
e pindarici voli
quelli in
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Accanto
solo te, sulla battigia
dell'oceano mio
che qui risacca
Solo tue
le forme disegnate a coniugare
poli estremi
nell'andar via d'onda
dei miei stati, sabbiosi
Solo tua l'ombra
a delinearsi su gote lucide
scrutando ori
sulla linea
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*
Aspettami,
in un soffio accaloro
all'Anima annuente
Voglio divenire
per raggiungerti nell'eterno
delle cose che sono
delle cose semplici
E migrare
Di moti fragranti
scuoter membra annose
frugar dita, diamantine
tra collo e
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*
Non so cosa
dirò
cosa le mie parole
potranno, dove vago
Quando m'offro
al linciaggio
dei miei pensieri peggiori
o migliori
E non importa
Se
Sono seme
che non germoglia
frutto avvizzito e incolto
alla mano ritratta
Sono
il
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*
Al tuo richiamo
non verrò
su ali
che amore porse
In fede
di ciò che fu
più forte
dell'implacabile scorrer
del rio al mare
E' delirar
ogni luna
sì pago
che mai alba
a discernere giunge
E pur Tu
ancor
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*
Impalpabile, zucchero a velo
il ricordo morbido
ch'al gusto scioglie
attimi
in riverbero nitido
Noi
Le gocce
saporose
e sorrisi d'occhi
e mani calde
su quei palmi, propiziatori
in riverenza
Memoria che spoglia
il sogno d'eterno
e
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*
Sputo al vento
urlo muto
ai ciechi
all'ascolto d'anime chete
a mani arpionate
In disasse
slitto
Senza freni
né appiglio
é chiuder occhi e
speranze
cui fa male
Luce
So
quel che si dice
- non dovrei -
- potrei
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*
E' lacrimare di
frontiere
valicate in eclissi
d'amore
furto condonato
di caval donato
un bastardo
*
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*
E ti dico grazie
da qui dove ora sono
ricordo di te
ospite
Ho vegliato molto
la tua casa
attento al territorio mio
ch'era nostro
Nelle molte lune
al sole di molte stagioni
ho tessuto il mio ordito
che ammirasti
Nero e peloso
la
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*
C'era una volta
un uomo
mi prese per mano
in un giardino
di Rose
Gesti sapienti e
per me
Rossa, colse lei
nettando aculei
già bramosi
Fu l'istinto ché l'osservai
temeraria
sino a volger attenzione
al disagio mio
ai
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*
Sulle palpebre
poserei baci
laverei le tue
labbra
di lacrime
lucciole di luce
Sarei
dove mi vuoi
e dove
occorre
scaccerei mostri
i bianchi fantasmi
E soffierei forte
Tra
passi e mani
e tra
i capelli
ninnerei le ore
ad un tuo
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*
Soffoca
il sole d'ombra
m'è crudele la notte
che dita pervicaci affonda
nel tenero inconscio
E scava
E non v'è pace
sosta o respiro
che termini l'inganno
d'offuscar coscienza
spargendo sale
In piaghe sdrucite
dal
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*
In quelle chiuse
senza pace
e fine
negli addii
genuflessi e idioti
e abbandoni
accorati
di nomi dimentichi
Nell'incredulo ticchettio
delle brumose ore
e nei molti giorni
persi
l'estate
Nel cuore
e giù
sin all'abisso
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*
Mamma non dormi
ancora
Ti racconto un segreto
mio desiderio
in un cassetto l'ho celato
Un veto
m'hai giurato
se buono sarò stato
mi porterai là
Dove le mamme son sempre ridenti
han l'occhi fatati
e calme le
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| A morsi
il cielo
nero
Lupo Mannaro
trasfigura
d'istinti
dilaniati al buio
A morsi
ri- morsi
ogni dì
all'alba...
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*
E se
avessimo sbagliato soggetto
E se
fossimo sul pulpito
corrotto
E se
questo nostro mondo
appendessimo
capovolto
nero bianco
bianco grigio
povero ricco
ricco stolto
o
miserabile
lo vedi tu
della città
all'angolo
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*
Immagino
luce
fiammeggiare
su colline taciute
odor d lilla'
Immagino
lo scrutare
d'orizzonti sfusi
nell'onda di calore
che sviene a sera
Nell'ampiezza
del sole al suo ridiscendere
scosceso
immagino
bulbi
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*
In rituali
esecrabili doveri
di questa noia
così
ordinata e proba
mi son smarrita...
dove
arresi l'estro
che tanto
mi piaceva giocare
ora
un vaso
cristallo puro
e un fiore
di viola acceso
appar vivace
e ritto
sullo
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*
Bambini
a mosca cieca
un due tre
chi c'è c'è
non calpestiamo
i fiori
A nasconder
allusive orme
a ridosso di indugi
occhio non vede, credi e
balugini
dalle mie dita
Uno sbuffo
di tarassaco
le procaci fantasie
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*
Verità
si palesò improvvisa
abbagliando ogni legame
riverberando presunzione tutta
Nella luce accecante
deragliasti
come treno in corsa
a fuggir pazza
dal
s a p e r e
- ignorato -
- taciuto -
- sottratto -
- oscurato
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*
Chi son io?
E mi guardo attraverso
gli occhi tuoi
chiari
al far del giorno
Osservo
di me
l'espressione del volto
quando mi spia Amore
sornione
Librata a mezz'aria
- imperturbabile limbo
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*
Non ha ragione evidente
malinconia
nasce
là dove muore il giorno
all'imbrunire
Manifesta e sublima
l'incompiuto vezzo
del sentire traverso
fattosi notte
di Stelle Cadenti
nel carismatico volo
in un cielo ignoto
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*
Inconfessate frustrazioni
cedono sentimenti opachi
al caos
Turpiloquio educa e convince
animi derubati
dell'eremo recinto
Di vizi e capitali
son piene
le bocche e casseforti
E i bambini osservano...
Son patrimoni
Incitanti
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*
Si sgretolano
gli sguardi e gli anni
come nulla al vento
un dolore cupo
rifrange
Risuona
un rintocco di morte
non lascia spazio
a fantasie d' illusioni oniriche
Scandisce il tempo
il cuore
a richiami accorati sordo
e invettive
a
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*
Quante cose accadono
mentre son qui a contar numeri
stupidi ghirigori allo schermo
e di riflesso
una danza scema
Un gioco perverso
di questa società allo sbando
persa di contrabbando
Invenzioni
sciocche soluzioni
a falsi
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*
E mi sento piccola
e sprovveduta
innanzi all'ignoto
d'un vento ostile
rumoreggia là fuori
minaccia e ferisce la fiancata
di casa mia
Dalla finestra scruto
un ombroso cespuglio
in giardino
si difende
e sotto
il buio
un sentiero
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Ho visto pianto
farsi gioia
bruco
trasmutare in farfalla
Bocciolo
mutare in rosa
cielo
ammantarsi d'aurora
Alba
cullarsi in rugiada
su foglie e ghiande
della quercia secolare
Ella
respirare calma
millenaria e fiera
radicata alla sua
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*
Di lacrime terse
ruscello
carezza e ammalia
l'Anima
in perpetuo
Questo sentimento m'invade
m'entra dentro
come sangue mi scorre
mi scalda
mi ravviva
M'è soave l'eco profonda
armonica
che mi scuote
come delicata mano
di
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*
Inumidisco il calamo
e vergo ideografie
Regno
mio
di Donna
Donna
inguaribile è
l'esser
d'intenzione privo
semplicemente essendo
l'Archetipo
l'Arcano
Ologramma che straripando
nel delinear
si fa Anima
Inafferrabile
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*
Morta
osservo da lontano
le mie mani
in movimenti strani
Occhi fissano
l'invisibile circostanza
di forme e ombre oscene
ma il vedere è nullo
e nullo è l'udire
un vocio inarticolato
in idiomi
che non conosco
Morta
a
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655 poesie trovate. In questa pagina dal n° 601 al n° 630.
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