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Angela Fragiacomo
Le 655 poesie di Angela Fragiacomo
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| Mosto ed uva, mesciuti
mani operose, piedi, nudi colano rubino
e risa
Srotolano, violacee
le memorie, aromatiche e dense in effluvi
quel gusto settembrino
di Vendemmia e Oro
Riluce, e spicchi di sole
l'infanzia, e m'innamoravo del vento
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| E non è stato, facile
andarmene
tradendo il passo, lasciando tutto
intatto, contro vento
Incenerire al sole, del nuovo mattino
seguitando l'ore e i sorrisi, su gote ferme
poi
riannodare
i giorni
al presente
vivendo, e morendo un
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Recrudescenza
il rimembrar di te, mi sovviene
ed ora, un tarlo
mi conosce
Lento divora il tempo
che avevi, quel modo tuo
e mio
d'accaderci, al cuore
Un amore, lo declinai al fio
e mancarono, parole agli occhi
ultimo atto a scemare
di
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| Potendo
strapparmi il cuore
riporlo in un posto sicuro
e così, svaporare
via
da qui
Tagliare, tutte le corde
cadere le scale
cancellare l'orme
nessuno cui nulla, immaginare
a seguire
Bere il principio
con occhi vivi di sole
tersi,
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Visionaria, dirai
rivivono
arazzi, fanciulleschi acquerelli
esacerbati d'intimo
Io, crepuscolare solitaria
e realmente, erano
Elfi
a me
Uno a Uno
ludici a rapirmi
sgambettanti, curiosi
agli occhi
A ingraziarsi innocenza
dal tramonto
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| *
Adolescente in fuga, da sé
muovendomi nel controluce
osservavo le ore
Mi scolpivano seni e mente
prorompenti, che contenere concedetti
a volontà frugale
Esagerai
Impiegai i giorni della vita, quella mia
ad accorpare, la
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| *
Ho fatto miei
i colori delle tue stagioni
a rifondermi di tutto il freddo
quel gelo a colarmi tra gli occhi, l'estate
Ho bevuto
quel fermarsi a mezzo cielo, dei tuoi baci
alle mie labbra profughe, d'amore
A camminar sui tuoi
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| *
Imbellettati
e dalla penna, ricami e merletti
tenzone di ciascun cuore
fiore di serra, il rimar d'amore
E son plausi, inchini giustificati
note armoniose in chiuse d'effetto
petali, sul selciato
Nondimeno sfuggono,
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| *
Dove
dove va tutto il dolore
dove dissolve le parole, fugate
dal pianto, ed urlano ancora
Quando taci, e premi e fuggi
quando ti vedo e ricordo i tuoi occhi
e tutto
è semplicemente, troppo
Cosa resta,
in superficie
della carne, del
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*
Luna
Nuova
d'un Settembre che sorge
incolpevole e girandole al vento
e tremi, al mutar che indulge
Luna, di cuori
calanti, ad affrancarsi in promesse
sui litorali, a proferire in chiari accorati
un destino, o due
Luna, segreta
e ti
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*
Inattesa
mancarti
giorno alla notte
vento al fuoco
e chiudi l'occhi
E mi respiri, in questo nostro momento
a sfiorar di cuor sollievo
ammansendo il mio tacere
e lemme, t'arrendi
a perder sapore, d'istanti addentati
a regredire,
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*
Affolla la mia mente
uno spartito di note, intona
una litania che a tratti rimembra, acuta
sì intensa e fitta
che duole
M'affatica, m'avvolge
nel ritmo
ticchettio d'assenza, a cibarsi di noi
rifocillando le fauci, di condivise
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*
Ti rivedo sai
viso acceso agli occhi
su neonati sogni
che giungean d'abbracci
a prenderti
a perderti
Bocca oltraggiosa al mondo
nel sorriso fedele
l'innocenza ingraziata, spudorata e rapivi
E poi
Le parole
roventi
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*
Notte,
ti ho dimenticata nel retro,
chetata ai miei desii, esauditi e nascosti
Avrei potuto godere del fato, segreto
con te, scivolar nell'ignoto, per esserci
per sparire
Fiumana luminosa
danzante alla luna, sinuosa
cedere alle
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*
Ho pianto
in questo mio andare
echi, da noi, da te, accanto
a crescere
Nel divenir le cose, dette
quel rimuginare i fatti, biechi
trovarsi all'improvviso, diversi
Ecco perché, ho pianto
Non
giustizia,
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*
Appartengo
all'innocuo ed inconsueto
vengo a te, uomo
oltre la conoscenza, oltre
il noto, così com'è
Appartengo a te, che mi dipingi, eterea
ed ai piedi miei tendi, morbidi i baci
e bevi il mio vino,
mosto e uva, e
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Un attimo, questo fruscio,
sa di me
Nel qui ed ora graffiante
Ed ogni incider
brucia un poco, al passaggio
*
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*
È inclemente il giorno
rastrellando respiri, refoli di te
tra la polvere
a salvar amore, pudore
innocenza
È fatica il compito
cui non sottrarre forza e valore
l'esser degni di simil gioia
d'un figlio l'amore
Mi
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A brandelli l'anima, tace
avviluppata nel timore, d'un respiro, fuggito via
che faccia rumore
E ridesti la mattanza, del boia
annoiato, distratto, da sé
boia, carnefice
terrore pittato, al mio viso
M'ami, troppo dicevi
dicesti, nel
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*
Avrei potuto esser celtica
o nascer in Africa, affamata
Avrei potuto, invece
son del Bel Paese
della mozzarella di Bufala
e Parmigiano, a non far torto ad alcuno
Degli spaghetti e del mandolino
dicon gli stranieri,
quelli, che qualcuno
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*
Ci son cose, avvinghiate
immagini, mai sbiadiscono
lasciano diapositive, proiettate in diaporama circolari
Ci sono odori, ritornano
come abbracci mai smessi
e sapori che ti chiamano forte, da dentro
Ci sono danze, della mente
sempre
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*
Légami
alla fune di memorie, tue lievi
aquilone, al vento
imprudente
Librami
mentre t'allontani e m'alzi
su,
fino a sfiorare Dio
fin dove vedo, fai di me
rondine
A migrare volta
A rinascere altrove
E sarò, lontana
a
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*
Sto
al gioco delle parti, e sorrido
nella diagonale di mosse cucite, e simulacri
A me paion fragorose sviste
come le risa che volsi
al futuro, tuo sentire
Un gioco
Fuoco di vane velleità
quel muover perfetti ad occhi
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*
Nella semplicità, di gesti che non chiedono
E nelle parole, poche, alate
pronunciate in sbuffi, soffici ai presenti
È verità
del tempo, dei folli
Impietosa a sordi, saccenti
Racchiusa in una bottiglia, a riva
l'accolsi
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*
Non saprai mai, quanto
ti ho amato, in quell'attese
nelle stagioni di sole, sulla pelle
liscia, dicevi
Quanto, lo specchio del mare
m'inondava in riflessi, di te
ed era estate
e sirene a rifocillarmi l'anima
dal petto agli occhi
Mai
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*
Sepolta
sotto parole
e parole
sto,
immobile al tatto
Ma tu, mi scorgi
là dove il tuo sguardo
mi spoglia e nega
scuse, violacee
stentoree le paure
incorporei idiomi colmi,
di me
Oh! Che ignobile
la visione in un angolo
ad
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*
Se mi dimentichi
perderanno il senso
del salice, il pianto
e del vento, il canto
Il cuculo troverà nido, altrove
ed il frinire dei grilli
cederà al buio, inconsolato
il tiepido silenzio dell'amore
Testuggine, del fluir
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| *
A congedarmi, dal frutteto
impiegherei il tempo
di crescere
e veder mature, voglie
Giaccion ora
al freddo, sotto neve
che a scioglier, nulla ripara
Raggi caldi non abbraccian, ardimentose foglie, savie
e arbusti
ove tutto
nell'immacolato
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*
Ad oscillare
in precario equilibrio
tra l'esser Lupo
o l'esser Agnello, sacrificale d'un male
incurante
Perpetrare l'ignominia
la cupidigia, la discordia
fra sessi, classi e se stessi
Noi, attori
d'antitesi
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*
Fragile
nel tempo caduco
di questo volo
e flessa, al vento, immortale
di natura radice
Mi trovi ov'è Dono
Cercami
Nella lacrima che disseta
paure scomposte
e nella carezza ch'acquieta
l'anima, esitante
Nella parola,
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655 poesie trovate. In questa pagina dal n° 571 al n° 600.
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