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Angela Fragiacomo
Le 655 poesie di Angela Fragiacomo
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| chissà cosa mangi
e se ridi ancora come in quelle sere
nostre, fatte di pane
chissà se le rughe ora
fanno la pace sulla tua fronte
se problemi s'addensano sotto l'unghie come allora
e stringi, baci, dimmi
dipingi repliche di
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| poi va via
chissà come e perché, arriva
forse da reconditi sotterranei
o da un po' più giù
cammina lenta
non ti sveglia la notte
dietro l'orecchio s'accolla
morbida, sconosciuta e stanca
fugace coltre
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| forse
c'è che ti dico, e guarda ho un sorriso
in viso sotto il naso, labiale
forse
son già qui, senza esser stata mai
via, via abbastanza da quest'altura
rimasta in piedi ad aspettare un colpo di pistola
sibilante
rutilante
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lo sai tenere un segreto?
Sarà il nostro patto
solo nostro
tu, io
e il mondo fuori
là, si nasconde l'uomo nero
mamma non lo deve sapere
non lo dire a nessuno
che io ti amo
perché io
ti amo
e tu
tu
lo sai
che io ti
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| perderti
è perder le parole
in un giorno a spanne
in panne arranco vacuità, neve
scioglie pietas un fiocco, s'impone
affanno doglie al parto prematuro
è futuro che spiove da cime alte
annichilisce gelo l'artefatto
un
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| è quel tuo chiedere invano
che mi toglie voce
che non dà pace
quel trarti in inganno
quando dici che sei stanco
che ti riconosco troppo spesso
chiuderti a riccio, nelle pieghe d’un senso
appuntito
e delimiti
svincoli parole
due
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| che sia banale
vedi non è più tempo di falsità
tra un mese è primavera
Era un'assonanza
era abbastanza la distanza
ci rendeva lacrime disgiunte in apparenza
osmosi
poggiano pensieri, pregnano ricordi
fan
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| quel Fiore
vibra insopportabile al tuo ego
e tu
uomo
senza nome e titolo
privo d'immaginazione, livido
invadendo
insozzando
sputi
recidi
imbavagli
temi la luce, vampiro d'anima e sangue
cola orgoglio, orrore dal coltello putrido
da
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| per non impazzire in un nulla di fatto
è questa la guerra del terzo millennio
ci siamo distratti è bastato un iPhone
gli uni agli altri assoggettati, un po' assopiti
rossi o neri e chi più lo ricorda sotto questo grigio
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Tragico ilare
bocciolo
s'apre
protende
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| È amore quando te lo leggo negli occhi
quando sbagli gelato e lo mangio lo stesso
quando rido e litighi coi congiuntivi e non metti l'accento
quando mi prendi in giro perché non so dove ho le chiavi
o la testa che a posto non è
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dipana gomitoli la strada
sotto questo pallore
sfuma brina in solvenza il rosso a Est
rifrange ciò ch'è stato
controluce il tempo dei "se"
rincorre memorie, perdendosi
ho vissuto la tua mancanza fino in
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| bianco
il cielo di pace ha occhi grandi
cede efelidi di sale allo Scirocco
esagera questo bianco, ammanta una coltre alla gola
di pensieri virginali
rotolano a valle cornamuse al cotone
noncurante bussa al giorno delinquendo
nulla sa della
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| fossi Angelo
di quelli beati, ti verrei a cercare
starti sarebbe guarigione
ti sfiorerei di mare e di terra, di cielo
di occhi
di brace
t’amerei di sole
fossi alito t’animerei nei tuoi singulti strozzati
le mani ti laverei da sangue e
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| binaria
sismica la mia mente
sballa, ribolle il nulla col niente
intorno gente
strappo i vestiti
ho caldo dentro agguerrita scavo
mi smonto
pezzo
pezzo
dove ho archiviato l'ombra
all'anima di certo
cogito dunque sum
a fondo
a
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dovevamo farlo
incontrarci in cima al mondo
sarebbe stato inevitabile
morire prima
rinascere a nuovo
dove riposano i sogni il giorno
sarebbe stato inestinguibile
il respiro al fato
avremmo gettato i dadi su piste di ghiaccio
e
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Angela Fragiacomo.
Dovrò decidermi e lo farò
sfrondando la cima
sciogliendo la neve
Regalo legna secca da ardere
alla bruma accenderò la coda
Dove perdo il fiato
scandendo bene le parole
l'albero avrà già dato i frutti
ne
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| mi scopro a scrutarti sotto le rughe del tempo
l'inedito movimento degli occhi
un dettaglio che risorga dalle ceneri
vissuto tra i denti -o
non hai vissuto mai-
la pizza sulla panchina al parco
gli aeroporti, i tuffi al cuore
l'amore al
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| Incido bene
traccio una lunga linea netta
stacco
m'ammazzo di risate sceme
sbrocco
It's a beautiful day
for me and
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| ero
bambina poi il risveglio
atroce doloroso quanto sanno i sentimenti
che muoiono dentro
lenti
in abiti da bambola muoveva
un po' ci moriva
quell'IO
si perdeva nelle cose, spazi
lontani e finti
recinti
d'altri Zeus
e poi
occhi
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| A passo cheto sfuma
il senso leggero
rotola chimera dalla pelle concia
troppo a lungo troppo presto
il sogno baciò il cielo, da lì
sciolsero nembi lacrime sui tetti
meriggio nel mio petto batte
un gatto miagola alla luna,
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| m'annusasti poi il vento
Bevo un the
colando occhi in proiezioni rewind
c'è gran chiasso sotto
lei ha il mio sguardo ferito
è imperdonabile quel profumo di donna
inquisisci
t'addentri stordisci
addenti dove e come sai far
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| Chi
sapendo anche solo un capitolo
di questa verità
svelasse l'arcano
di Pulcinella -e sia!-
Chi
sapendo chi sono
dicesse il vero
son certa urticando
È così
così che confondono le acque
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| Ripasso nella mente l'istante
quello
la tua bocca intera risucchio
pensieri dietro agli occhi
Voglia
giganteggia nella testa
denuda profili
al soffitto e rimbalzo
tra i miei fianchi, posan lì
Un bacio e consumo
riducendo spazi
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eppure aracnide
accorto al dettaglio
al taglio degli occhi ingegno
cupo all'interno
all'inverso bramoso
bramato quel pungiglione ricurvo
d'Orione sporgi, scorgi
oltre orizzonte mani all'insù
felice
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Vuoto bianco e nero, occhi mani
visioni, nostra memoria
parola
il Male.
Chi ora
ne dubita l'esistenza
avendo visto
concretizzarsi orrore, Shoah.
Corpo, senso compiuto di carne e morte
milioni d'anime mutilate
richiamano attenzione
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| Grottesco sopruso
lo scoperchiar segreto
del diavolo la pentola
bruc'io
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| Ora
mi si dice che il timone ho mollato
l'avevo in pancia il sentimento
Raffiche di vento spostavano l'ago
sferzate, battendomi a manca
Ripiegavo per mari succosi
caramellandomi labbra di sole
Mattini invernali di quelli da
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| ricapitolando mi sbuccio
interno morbida e zuccherina
pallida
d’un giallo m’accendo fuori
scavando con un
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| - Un the, senza limone, grazie –
Chiacchieriamo ore, del nulla e suoi valori
- Devo andare -
- Ok, ti accompagno alla fermata -
- Grazie, vado a piedi
- sono tre chilometri, 500 calorie...-
lo vedo
ti vedo negli occhi, appena sotto il tuo
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655 poesie trovate. In questa pagina dal n° 451 al n° 480.
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