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Emanuele Strada
Le 139 poesie di Emanuele Strada
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| Fu la luce della luna quella sera
a impigliarsi tra le dita della notte
poi quel lume a quelle nubi ormai sedotte
cedette il passo ed il posto alla ringhiera
Scostasti una ciocca dalla fronte
e la pioggia scendeva senza tregua
dalle strade la
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| A volte le gambe folli
di forza di fuoco
pretendono
di farsi spirito danzante
nella fenditura di una notte
quando il cielo terso
benedice
con pura brezza.
Allora l'amore incontaminato
migra oltre le nubi
di queste valli,
guidato da
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| Il tempo
accarezza i ricordi
dei giorni usati
svestendo l'anima sfinita
dal fogliame dei sogni caduti.
Emozioni
al sommo della memoria
riemerse da chissà quali profondità
riscattano la misura e il tempo.
E resto qui,
come il
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| La nebbia addormenta i fossi
sulla neve vergine,
le strade si tracciano nei boschi
per il vento che ha scordato il suo cammino.
Sulla fronte della montagna
un biancore assopito.
La roccia disegna sulla sua carne
rughe sbiancate.
Prima di partire
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| L'ipocrita folla
additò la mia colpa
libertà che decolla
buccia senza la polpa
assolo di fiamma
si bruciò la ragione
il lume si appanna
nella disquisizione
la gente indirizza
in direzione del vento
solo quel che
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| Salperà la nave
intreccerà le vele
per riportare a riva
tesori di parole.
Da sola si nutriva
del vento che imbastiva
la rotta perigliosa
che già da sè intuiva.
La notte tenebrosa
d'umidità nebbiosa
lo
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| Nelle acque del lago
un tappeto di cielo
come un lembo di pace.
Una nuvola
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| Trine argentee di pioppi
e verdi cipressi
invocano un canto di pace
alle porte del cimitero.
Annunciano in squilli di silenzio
che la vita s'arresta di colpo
e arrossisce alla vergogna del suo mistero.
Senza ritorno
risuoneranno i passi sul
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| Pianura mia natia
ove riposa Dante
è terra solatia
per tutta la mia gente
che scelse nel silenzio
un grido di coraggio
ricordo di Bisanzio
rifiuto dell'oltraggio
del tempo e degli umori
di certi purosangue
fini incantatori
se
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| Fendesti la rugiada
di un prato vestito
col mantello di sogni
dell'incanto svanito
chinavano i rami
il capo ormai stanco
passava il poeta
disarmato dal branco
sostanza dell'essere
di anime ascese
creature celesti
che nessuno
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| Coscienze annacquate
vigilano il pianeta
nel nome del denaro
nel ventre dell'impero.
Per soggiogare l'uomo
guinzagliano il destino
di ogni minoranza
né disegnano il confine.
Popoli da sempre
colpevoli in esilio
di un'anima
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| U s'fa sera
int un zil scur
piov la nebia coma una red int e mer;
trapess al chesi
us smorza e lament d'un burdell stizzì.
Int un vas sora la fnestra
un fiuradin stil piga la testa
sot e prem guzzlòn.
Com' int un zug
in un
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| I suoi occhi s'infransero sui miei,
la tempesta
sospese il suo respiro
per
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| Ad un letto di marmo abbiam reso le ossa
licenziammo il mondo con uno sguardo ferito
tutto il tempo passato s'è arrestato in quel giorno,
fontanili di lacrime che scorrevano ancora
nel torpore pietoso di un compassato viandante.
Mille croci
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| I fratelli vivono nel lacerante litigio
sgorga il pianto
dietro a maschere di distanza
vorrebbero dirsi parole
prigioniere nella gabbia dei denti.
I fratelli s'inorgogliscono
sotto l'ala della sconfitta
vorrebbero fondersi
ma hanno braccia
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La via saccheggiata di gente,
ingoia un sole basso d'autunno,
arrendevole
come un amore dissolto,
drappi di ruggine deposti nell'aria.
Un vento malinconico
trastulla esili rami svestiti
come coda di pavone legnosa
paiono ombrelli senza
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Emanuele Strada.
| Violetta notturna,
che la nuda notte ti difenda
come una Venere al vento
su un palcoscenico di cemento
concedi la tua arte
in un'incontro di solitudini.
Nel tuo inganno di trucco e tacchi
vai e vieni
lunghi capelli biondi
sul marciapiede
le
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| Poesia disabitata
nel condominio vuoto di parole
dietro un'ombra notturna
senza un colore di vita
e un cordoglio negli occhi.
Poema evaso
smarrito dietro l'angolo
afferrato al volo
per una sillaba.
Acquazzone di vocaboli;
parole che
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| Ne accendo un'altra,
aspiro
gonfiando l'assenza ed il cuore;
avidamente spillare
dal cilindretto fumoso
la soddisfatta sazietà del vizio maligno
e fumare smodatamente
per percorrere il tempo
con i gesti consueti
di ripetitive
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| Ho strappato alla mia storia,
da una calligrafica monotonia
di una pagina di noia,
estirpata e gettata via.
Non ci son segni dorati
sui miei fogli decorati,
ma lividi filigranati
sogni e china così intrecciati.
Non ho fogli bianchi e
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| PROLOGO
Prima di ogni contesa
pronto a fuggire
da un'indomabile smania.
CORSA
Sono la strada baciata
dal tubolare della tua bici
sono una faccia di rughe
che morde
il volto della tua fatica
mi vedi appena lì sotto
e non mi hai
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| Un vento leggero ha cominciato a soffiare,
muovendo un poco le creste delle onde,
come se una mano senza peso
le avesse appena sfiorate.
Ti sento dentro questa brezza,
che ti porta tra le case;
tra i muri di ruvidi sassi,
del recinto di questi
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| Entrai nella stanza assopita
per affiancarmi al doloroso letto,
uno sguardo mosso a stento
c' incontrammo in una stretta di mani.
Le parole,
la voce diversa,
rantolante lo intuivo a fatica,
il suo volto cupo e contratto,
innaturale
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| Ospite di me stesso
ubriaco d'idee illusorie
disintegro la simmetria
per creare il vuoto nero;
traghetto per la pazzia.
Squilibrio embrionale
per un errore di misurazione
nel discernimento libero,
oltre il bene e il male
passare i
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| Clandestina,
intelligente come il dubbio
agonizzante di sogni,
vorrei non doverti abusare
con le parole,
poesia, belva da domare
che non posso ammansire,
crudele e selvaggia,
ermetico scrutarsi di occhi.
Acqua stillata
da roccia
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| Ci imbarcammo,
direzione speranza;
con valigie di sogni e cartoni
lasciammo tutto, quindi niente,
per partire senza bandiera
per fuggire da una vita ferita.
Dall'Italia a Ellis Island traghettammo,
isola d'arrivo che consuma ogni
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| Ho bevuto una cantina
per avere i miei galloni;
tu che ingolli ed arrossisci
affacciandoti al timore,
l'oste osserva imbambolato
riempirà anche il suo barile;
non bevo mai la vita liscia
annegherei nei miei ricordi.
Appendo il viso alle
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Percorro la mia pena
dalla notte dei tempi
per cercare un rifugio
ove celare il timore
di consegnarmi intero
alla morte.
In questo carcere iridato
da una crepa illune
prigioniero senza processo
indosso abiti da lutto
ed ingoio
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| Ravenna l'è na vecia sgnora
smuleda in te fianc.
Da una chent la tin a mol e pid al e mer
e dall'eltra la si schelda in tla campegna,
un pe des in te cunfen de mond,
int l'oltma tera.
L'è un post in cui la zent la da tnè
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| La terra trema
al di sotto dell'amore
degli uomini,
si agita la coscienza
nel bollore delle vene,
il mondo, la vita
così come la conosco,
non esiste in quest'alba
dai contorni tremolanti.
L'angoscia oscilla,
senza cardini
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139 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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