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fabio brogini
Le 105 poesie di fabio brogini
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Dentro in fondo strappami
La furia dei muscoli galoppa
porta il dolore in silenzio
non urla accompagna il battito
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Scherza con me il tempo
ma ridere stasera è una recita
un'interpretazione scadente
troppe e troppe volte devo
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Oggi, a distanza, l'ho vista
allontanarsi, e senza un suono
il volto scintillante di un ghiacciaio
scivolando in mare.
Una quercia antica
cadde <era stanca>
ci regalò
una manciata di foglie,
e una vecchia
alzò gli
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impossibile indossarmi ancora
questa pelle urla
le notti
attanagliano
i giorni
non finiscono
il cuscino
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Si ...
il libro ...
sulla mensola
per venticinque anni!
aperto con cura,
l'odore muschiato
si blocca in aria.
L'inchiostro fragile,
ancora forte,
le parole come fantasmi.
Ho appoggiato la mia lingua
in fondo alla pagina,
inghiottendo tutta
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Proverò cambiando prospettiva
incollato al parallelo del tuo corpo
lungo la bellezza
cercherò i poli
piano accarezzerò ogni meridiano
scoprirò nuove isole
del tuo corpo
ho fatto la mappa dei tuoi nei
come
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Immagini il mio volto
ascoltami
Sono Arlecchino
nel circo <mai ammaestrato>
ho...
le scarpe strane
colore rosso sul naso
Maschera a coprire
sorriso di menzogna quotidiana
mi beffo di voi ...
volevi il bravo ragazzo
volevi farmi
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Posso ora aspettare quella nota
se descrivo il mio suono
i tuoi gesti si fermano
mimo dei sentimenti
ti porgo il menù
tra distanze e occhi chiusi sfarfallano le labbrra
annunciano un soffio su i tuoi petali chiusi
provo a contorcermi la
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E' mangiare davanti a un sorriso centoventisette noccioline
correre sulla balaustra ballando il tip tap
amarmi nonostante tutto
ma ti amo all'infinito anche se rincorro
quella parte che no riesco a raggiungere
mi affianco al tuo sogno al tuo
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Imboccando per il sorriso arrivo al culmine
di questa giornata posata al mio sole
briciole, accolte dal cuore
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Io sono quel dolore
mai dimenticato scritto sui muri della storia
sulle braccia indelebile
nelle ossa che gridano
nelle
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l'alba dei fili di seta
attraversa occhi in orizzonte
seguo dalla mia prigione
quello che offri
ogni giorno mutato
pause lungo la Senna spariscono
fiori recisi nel loro odore
schiacciati in libri perduti /i nostri/
e parole sospese che urlano
le
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Posteggiati al tempo
ricuciamo strappi, limiamo acuminati spigoli, alimentiamo scopi
si accumula in strati il veloce giorno
non si riposa mai il suo sguardo
passa e basta, nemmeno un fiore un tocco gentile
lascia solo ricordi e nebbia che
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Esiste la forma del rumore
a peso immane al dire
esiste l'odore del colore
nascosti gli occhi al suo fluire
esalta minuscoli orizzonti
invisibili passaggi portano i giorni
scalfiscono parti in ombra non vedute
rimangono posate al vento
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Spargi residui in passaggi obbligati
pezzi di pelle a nutrire acari
sul letto divenuto atollo
riemergi ogni notte
dalle impronte lasciate
piano il corpo si
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Rivedrò superfici, appoggi
spalanco il respiro e le braccia
attendo che passi
mi appoggio a gli odori
fiuto oggetti posati, toccati
su quella sedia sopra di me
a seno nudo
e capelli nell'aria di colore in riflesso
ombra e luce
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a fabio brogini.
Non cercarmi nel natale degli uomini
nei vizi incartati bene
nello spreco di un giorno
nelle renne che mai hanno volato
nei pregiudizi incanalati da ignoranti
nei libri senza anima
cercami nella tua pelle
nelle tue azioni
nel dolore
nella gioia
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Sono racchiuse in pause
le parole al tuo profilo
mentre miro la tranquillità
del tuo dare
mi avvolgo sulla pelle
attendo i tuoi occhi
sfioro le tue braccia
accarezzo il gomito
lo afferro
ti giro in torno
bacio il tuo profumo
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Spiegano le mosse all'urto
greggi lontani, sognano all'unisono
la transumanza di idee cerca ...
gli scheletri in armadi stretti
ora strabocca
diluiscono purghe con ciliegine impalpabili
non si afferrano, sfuggono alla presa
file di vecchi
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Penetra a stenti nella notte
virgola di luce in cerca di superfici
da immaginare
felino che ti nutri in essenza notte
salti su ogni superfice
estendi il volere
io solo immagino
sfioro angoli arrotondati
della tua pelle
piano
attendo i
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Non guardarmi
non son tuoi
i miei occhi
perché l'incontri
sono l'ombra
di qua di là, salto...
negli angoli
in anfratti
non puoi entrare
non vedresti
sbatteresti nei vicoli
di assurdo residuo
che lascio
al passaggio
i
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Orfani di emozioni
aggrediamo
la lacrima
reprimendola
quel
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Ho imparato il battito nuovo
del suo cuore
con paura non sentivo
quelle note sottili
che ogni silenzio
quella sinfonia esplodeva
perso in me
cercavo quel ricordo
piano le lacrime scivolavano nei secondi
nei minuti poi ore
ho imparato il suo
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Nel dipingere ho impresso quell'attimo
ora appeso non lo vivo
lo ricordo
ritorno ogni sera
sulle rive
di quel dipinto
lo
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Ciclico sentiero della vita
riconducimi al mio arrivo
consapevole vecchio cuore
ha scalato paesaggi inventati
ruzzolando in parole effimere
alla ricerca del suo non fatto
addolcisci queste salite al mio corpo
scendimi ai piedi del mio albero
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Abito il tuo corpo più volte al giorno
incollato ai segreti delle tue pareti mutevoli.
Sogni leggeri arredano il tuo cuore
umido dell'ombra della mia voglia.
Apri le porte al sole del desiderio,
chiudi le finestre al vento del mio
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Lasciatemi andare
nel rumore della mia voce
ho disboscato bellezza
senza ascoltare piano
il contorno fiorito
le carezze dolci
sulla mia pelle ruvida
si sono ferite
lasciatemi andare
solo solo non posso nuocere
alla bellezza del tuo sguardo
non
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Sono in debito col destino.
Presto rileverà i troppi prestiti di emozioni
e non mi concederà più fidi di felicità sulla parola
E se si accorgesse d'un tratto che negli ultimi anni ho speso troppo
in sorrisi e
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Non ti muovere
Rimani incollata alla mia tempesta
Non dire niente
Esplora piano i miei pensieri
Ora
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Il corpo
consuma il tempo
divorando il suo fiore.
In se diviso
per oscura paura,
moltiplicato
in specchi di vaghi desideri,
sparpagliato
dalle sue voglie.
Mai sazio,
a divorare la sua stessa fame.
Ma la sera sorprende il nostro gioco,
ed un
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105 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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