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Idalgo Visconti
Le 286 poesie di Idalgo Visconti
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Vulcani spenti
roccia di basalto
scogliera condensata
nel freddo di una solitudine
Appiglio di fari senza testimone
che cercano la propria luce
Maree imprevedibili
scagliano conchiglie
Schizzi di gioia, di colore
salsedine, vive un 'attimo
Il
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Come lampo, guizza la luce
s'abbaglia il giorno
scaglie d'argento, cadono nel profondo
affannose branchie ossigeneranno i sogni
ventilando gracili speranze
vittime future, della realtà vorace
Vicino, risuona l'onda
ormai prossima allo
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Frustata l'anima dai giorni
correndo nella fratta
ai bordi del sentiero della vita
Penetra l'anima
l'immagine
folgore impazzita
Solo l'essenza, è dato di vedere
Brucia, s'irraggia sotto pelle
soffro, mi contorce
la respiro
ma mai
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Spenti uno ad uno
nell'alitar del tempo
innalzano triste, lento il fumo
Così salutano l'amico coinquilino
senza mercanteggiare giorni
nel niente, tornando protagonisti
vivi, mai assenti
Esaurita la chimica terrestre
costretti, accettando
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Vento, ruota la vita
macinando i giorni
Triti chicchi d'incertezza
dove, soffice impalpabile
lo spolvero d'esperienza
s'impasta con lacrime d'argento
Lievita, coprendosi di gioia
cuocendo al calore dell'amore
Spezzandola, mi regalo
il
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Un si sente 'artro che parlà di palle
vantà di vänto siete boni
Voi ridete!
ma credete
a noi c'avete rotto 'oglioni
C'è 'na miseria che si sghiandola
'na gioventù senza futuro
e voi vi rosicchiate anche
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| E mi 'riordo di vand'ero un bimbetto
e di torta ne bastava un etto
Vändo la gente un ti caava
perché pensava
“un si sa mai”...
solo perché venivi da Shangai
Vändo si gioava co' la ciarbottana
e un si sapeva 'o s'era na
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Nella dissolta bruma
si svela, sbiadito l'acquerello
dimentico sotto la pioggia di parole
Come sbavato rigo nero
deturpa l'essere facendolo straniero
Inconsapevole, soffia il vento
scivola sul muro, alto ci divide
barriera, d' asintotiche
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Libero e sincero
unico confronto
anima e cielo
Impagabile, lo scrivere spontaneo
Non conosco regole
l'unica, esser vero
La forma, mi vede uno straniero
nessuna metrica
ne verso costruito o artefatto
trovar piacere di esser tipo, un
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Danza un'ondeggiar di mani
con movenza meretrice
nel tempio dove risuona
lo stridio di cimbali corrotti
L'accompagna il rumore
dei graffi sulle mura
di satiri triviali
dove il latrare
son le fusa.
Mondo corrotto
sacrifichi
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Sconnessi passi solcano
un sentiero d' arbusti e rami secchi
crepitio sotto i tacchi
allerta il pensiero
in quella distesa priva di colore
la via del lago
che diverso è dal mare
Profumo e muschio
attraversano il pianoro
dove riflessa si
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Non puoi alzar le spalle
buttando gli occhi al cielo
nascondersi didietro ad “un che ci posso fare”
Sei uomo o burattino?
come vigliacco, vuoi campare?
Così giustifichi l'assassino
che sulle tue spalle vuol mangiar
Ruba futuro ai tuoi figli
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Quel che ora respiro
è il profumo della tua pelle
quello che assaporo
è il gusto del tuo umore
Inebriato dal tuo fiore
tocco di seta, in noi cresce l'ardore
Come centro della galassia
la passione ha trasformato
questo nero
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Notte, dove il tutto si annulla
quando nel silenzio la terra si avvicina al cielo
e la nostra dimensione viene dipinta dalla luna
Vividi pensieri galleggiano nella mente
vado oltre l'orizzonte
Improvvisa nel buio stride la saggezza
ghermisce il
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Un sole che acceca
nell'apatia del niente
Canto di cicale
stordisce la mente
Cocci di vetro
che brillano sullo sterrato
Riflessi di vita
Cristallo colorato
cela la polvere che ho calpestato
Gocce di sudore
lacrime d'autunno
Costante
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| E' tua la vita
Tua madre te l'affidò
mettendoci il suo cuore
costruita fu con l'amore
Nascesti nuvola bianca
fatta di luce e di candore
fiocco di neve incontaminato
l'innocente che fu in te, ha volato
pieno di gioia, di
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Indirizzo personale di Idalgo Visconti: idalgovisconti.scrivere.info
Nero deserto
dove l'assordante silenzio arranca
mentre sulle aride dune
ancora cavalca
quel giovane vento
che solo sabbia confonde
Nasce così
quel fantasioso disegno
che la sete esaspera
e la bocca brucia
Sale sono le
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Stringendo, unte divengono le mani
con un cuore di carbon coke
che in cupo abituro, ormai dimora
Colpito, più non sanguina
rigida è la vena che riversa
il nero spolvero
su un'anima accecata
Pietrificato, ammorba con acre odore
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Sole che mai tramonta
sull'eterna verde foglia
Tremula al vento
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Tramonto di sangue
sullo spirito infingardo
fuggito ai pensieri
di giorni commedianti
Applausi faziosi
e mani vuote
Calza il sentimento
l'amara delusione
dissolti i ricordi
speranza
fatta neve a mezzogiorno
Vola la rondine
che mai
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Anima rapita da vortici di fuoco
salta, vive all'infrangersi dell'onda
Baciando quella roccia
esplode come lacrima bianca
che inesorabile l'attimo asciuga
Brusca, con dolo
la sorte spinge a valle
Breve è il tempo
impossibile
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Canto di sirena, bussola menzognera
brillano opalescenti ossa incustodite
su quel morganatico lido
sotto un sole posticcio di vanità umana
Pelle arsa dal disincanto
ha rovistato sabbia rossa
di un deserto vitreo
dove l'anima riconosce il
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Fermezza, sentimento
non conosce profano
tempio d'amore
un viver mai vano
Ignoto il possesso
puro l'ardore
Terra non conosce confini
divelto lo steccato
solo spiriti affini
in cuori fasciati
Illusoria la piana figura
di questa
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Vivere nel vuoto
quando la vita che si fa notte
Falciati da sciabole d'oro
che squarciano il cielo dei ricordi
Eros e Psiche
incastonati dentro il cuore
sono vittime del tempo
che di rosso macchia l’orizzonte
La stella bacia il mare
mentre il
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Mescolanza di sensazioni
quando il sole cede posto alla notte
la mente si rinnova
e torna agli eventi
infranti come onde del mare
sull'ispida roccia della vita
che spinti dall'implacabile vento del destino
là dove niente è
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Supera quei confini
dove eterna rimane la stagione
dell'esser ribelle ed il morir rifiuta
e al vero sentire mai s'arrende
Indomito, pulsa il cuore
simile al fluir dell'onda
Scontra giorni di saetta
mischia l'anime in rivolta
quando in un
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Eco del mare, fresco il salmastro
e l'anima libera, ritorna alla dimora
danzando con la spuma
all'infrangersi dell'onda
Solo sulla spiaggia deserta
stringo fra le mani una conchiglia
mentre guardo all'orizzonte
dove la solitudine svanisce
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Eterna riempi l'orizzonte
bella, scivola la tua anima fiera
nel mare della vita
come vela di straglio
libera, senza pennone
stringi il vento del destino
spingendo il tuo carico d'amore
per l'uomo e per la prole
Con te, sicuro
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| Amore
non lo descrivo
con cielo e mare
Per me è solo luce, è colore
nasce dalla vita
frutto del mio vissuto, profumo
di quel che è avvenuto
L'immenso con esso si trasfonde, dentro
facendo nascere spuma e vento
Non
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Sassi trascinati dalle onde
rumoreggia l'ultima protesta
urlata al mare del destino
Anime di parietaria ascoltano
il sibilo del vento di maestrale
Nel
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286 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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