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malaluna
Le 225 poesie di malaluna
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Amami
come si amano le statue bianche, sposo di sangue
nell'onde calme e glauche che a poco a poco
nella memoria si vanno sgretolando a riconquistare
la loro cenere.
Amami
come si ama la notte di madreperla sul mare
sposo di sole e di sale, a
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Sono passati col fragore lieve di un cenno del capo
gli anni. Li ho raccolti immobili distesi al cadere del giorno
sulla lentezza della neve dai vetri infranta.
Soffermandomi ho pensato che prima di andarmene
per le strade vuote di Arles avrei
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Ti ho visto da lontano, ti stavi addormentando
come l'acqua sorridendo
forse per questo volavano di urli sopraffini
le canne rinsecchite della palude d'inverno
allo scrivere d'onde
si legavano nastrini di stelle a cocci schiumosi
addossati
a
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Torce i suoi capelli rossosangue
l'alba, strizzando luce
come acqua da un panno molle.
Si scuote il tempo nelle oziose calli
tiranneggia il putridume ai muri
in decomposizione d'alghe
in lontananza teso in estasi contorta
attorcigliato
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Per quel alone blu che leggero poggia
candore di velo da sposa sugli appassionati fianchi
e quel gomitolo di nubi che incerto mi si dipana
sulla bocca e mi si fa dolce agonia nel pensarti
bellissima è la luna.
Alta. Alta
irreale guarda
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| Dove mi piace tanto
guardarmi nello specchio
immaginarmi a farmi vento
con un ventaglio di piume
cadenzando il movimento
dove guardo sul mio volto
crescere gli anni senza angosciarmi
ma con dolcezza farmi pianta
avere qui radici nella
mia rossa
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| • Angelus pacis Michael in aedes
Caelitus nostras veniat serenae
Auctor ut pacis lacrimosa in orcum
Bella releget.
Dentro mi dormi, dolcezza
dal cielo mi scendi, pace.
In questa tiepida notte d'estate
Luna rosa,
evanescenteimmensa alle
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Forse non sei
discinta bruna - o negra -
forse non hai
impigliato sulla schiena
un arco di gocce di pioggia
che ti masturbano la bocca
forse pensi
che passando uomini sotto
la tua gonna a campana
si rabberci la luna piena
ma forse non è
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| Ho chiesto alla notte:
" Hai un'alba per me?"
Subito
di dosso s'è scrollata
il suo sudario d'inutili stelle,
ha gridato di luce
da oriente.
Nel suo impalpabile velo
di oro e di rosa mi ha avvolta
per venirmi a
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| Non toccarmi
brucio
sto diventando cenere
dispersa nell'aria
con difficoltà mi ritrovo
non toccarmi
lo vedi come decomposte
galleggiano le mie molecole?
forse
solo le lacrime segnano i contorni
del non essendo- essere
sono tornati
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preparai l'acqua profumata nella coppa di cristallo
sul balcone di corallo attraversato dai sette venti:
sette cuori di gelsomino, dieci petali di rosa
otto foglie di cedrina, cipria dorata di mariposa
attesi.
Sotto festoni di luna a foglie
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Forte
il vento di maestrale dalla costa
raggruma una matassa di stelle a fracassarsi
in scintille contro l'oscuro dei vetri
rumoreggiando
o sono fantasmi di lucciole?
Oggi
16 giugno. Notte.
Si tende
la vela liquida del pensiero torcendosi a
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La racchiuse della morte il sonno
come serto d'oscure foglie
le orchidee rosa fiorite su quelle guance
si fecero camelie bianche
più non frusciava la veste sua di seta
orme odorose
a scaldare il freddo marmo,
chiuse per sempre le sue
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avessi potuto scegliere una fine l'avrei scelta rotonda
perché quadrata fa male
l'avrei scelta per sbaglio a calarsi oscena sulle palpebre
che mi hai restituito sbattute via dai sogni,
dai tuoi occhi indisponenti
e da tutte le tue dita
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Fra le tue mani scorreva un mondo melodioso
che sei riuscito a fermare, a raccogliere
fra le dita
ti chiedi chi sono:
seta
solo seta, che ti scivola
fra le dita.
Seta
che ti cela frusciando, il corallo della bocca ansiosa
che t'avvolge in
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| Sui ciottoli morti scorrono di mezzo giro
i passi al defluire del vento, controluce
a un tramonto rosso di melograno s'è allungata
lungo filo di seccoasciutto
l'ombra della sera
emersa intatta rimbalzando etrusche tombe.
Subito è
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Invia un messaggio privato a malaluna.
| e pare facile adesso la follia
quella nera
matrice secca d'amori mai nati
mai vissuti
racchiusi in grembi sconosciuti di donne
scomposte al fiume.
Estati solenni, miti di cosce esposte
a tutti i venti, risuonanti pianure sconfinate
a stoppie di
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Dormivi, nella penombra rapace
forse una goccia di luce caduta
sui tuoi occhi dal mio sogno ti destò
avvicinandomi al centro della tua notte
Mi vedesti
immagine tracciata in azzurro pallido
forse mi sorridesti
dal centro della tua
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Nei globi stanchi dei tuoi occhi
sorridono ancora sogni puri e bianchi
come quelli dei bambini
a rispecchiarsi nei colori dei tuoi palloncini
forse
neppure ti chiedevi se quel grande singhiozzo
che stringevi fra le braccia
fosse l'intimo
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Irrompeva
alta e lontana la notte, sapeva d'oltre un tempo
con occhi chiari per travaglio breve ad ogni luna.
Immenso
spruzzo d'acqua nera splendeva rombando, risaliva
i gorghi del giorno a sguarnirmi il tempo che ti ero.
Immemore
e vergine
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Giusta e disciolta in sussurri si scorre
questa lingua a nodo fisso
come altrove a sempre a farsi carne in musica
stampata e poi riscritta
dal mio eremo di nord- nord est m'alcalino ferruginosa
per raggiungerti in sbieco raggomitolata
in uno solo
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Urto di mare
contro l'infinita notte.
Uno in due
candido corpo
sollevò Amore.
Uno in due
pieghe semiaperte
da vie d'acqua e di sangue
sorge
casta e nuda
la Vita.
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Sono di piombo i teschi per questo non piangono.
Libero vascello, sopra gli occhi il vento curva.
Ho bisogno di presenze.
In maree scintillanti d'ombre la luce evoca un giardino di rose
che mi urge.
Fitti e stretti alla chioma del grande melo
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I
notte notte ah, notte
spianata da nastri neri di seta
scritta al freddo con gomene di vela illusa
abbandonata nel piano logorìo della marea
ah notte di notte
notte
cresciuta di note da una tastiera sospinta da conati
di magia
mia
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E morte
atrocemente non si piegherà più
col suo dominio spurio
sopra i tuoi occhi chiusi
è entrata dalle fessure aperte nelle tue ossa
che le hanno ceduto
ne è uscita con un respiro assoluto
dall'immobilità
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Cibo di luce
da mensa eletta cadi d'argentei raggi
in curva di cieli e valli: risorgi.
Arca
di nuova innocenza
beata, immensa
vento
che naviga felice
in gravare onde di stelle.
Zan Mah
rossa aurora del buio
pendente d'eterno appeso
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| lo so
è in questa solitudine di folla
che titilla ancora un'alba immorale,
immorale
mai quanto il senso di assenzapresenza
che
continua ad essermi nera farfalla
allora lo so
mi sento troppo marionetta impotente
legata al doppio filo
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Un qualche sconsiderato
gesto dei corvi a becchettarmi
l'anima
che s'acquattava
sul fondo dell'arena gialla e infida
in decomposizione
dopo una brutta caduta.
L'aspettavano gli avvoltoi
ignorando che,
dopo un attimo di
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| Sul velluto del prato
lieve, lieve
un angelo s'è posato
è andato a giocare
con due bimbi racchiusi
in un raggio di sole.
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Ora ti siedi,
al balcone moresco
dove ti fruga con mani di satiro
il vento
che sbuffa, gonfiandoti la gonna
di colpo ti rattristi
evocando
fantasmi pietrosi.
In viaggio sul balcone intrappolato
da gerani traboccanti bocci
sempre
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225 poesie trovate. In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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