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leonardo d’auria
Le 134 poesie di leonardo d’auria
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Voglio vivere nascosto
senza un dove né un quando
con figure inanimate
ed amico
la mia sete d'ubriaco.
Voglio vivere nascosto
in un limbo evanscente
senza sogni né sospiri
solo anime vaganti.
Voglio vivere nascosto
alla morte che
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Tace la notte,
nel sonno
cerco il passato,
lambir di fronde d'atavici ricordi.
Paese mio
terra mia lontana
mai abbandonata.
Lo sferragliar del treno
che mi porta via,
il cielo le stelle
rimanevan dietro.
Giovan l'uomo,
partiva,
e
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Poesia
emozione vergata
con mano leggera
virgole dimenticate
lascian scorrere i battiti del cuore
regista del sogno di un sonno.
Poesia
armata di voce possente
con ali robuste ti libri nel cielo
vergata con inchiostro rovente
passione che
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Stille di sale
baciano il mio viso
ascolto l'infinita voce del mare
inerme al niente
il buio mi prende.
Ulula il vento
s'alza la spuma dell'onda
risata di scherno al dolore
lontano oltre il cuore
l'amore.
Lacrime amare addolcite dal
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Nell'ore più lente della notte
una voce smarrita m'accompagna;
dai forza all'emozion, mi dice,
combatti il mal sottil che t'attanaglia,
cerca nei meandri della mente
la speranza.
Non viver l'uomo
nell'ombra infinita del tuo cuore
vola
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Tutta notte t'ho vegliato amico mio
cieco alla vita
labbra abortite in un sorriso informe
lamenti placati nell'ultimo sospir
al nuovo giorno.
Melodia di guerra,
lampi, boati, urla sofferenti,
siam frutti maturi pronti ad esser colti.
Anime
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Cosa sai del mare
oh tu villano,
conosci l'onda,
il vento colmo di salmastro
conosci tu
l'amore e l'odio
che ti legan a quei color cangianti,
la rabbia che gli prende
e ti frange addosso,
conosci la calma piatta dopo la tempesta,
il dolce
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Sonata già l'ora del vespro
bocciolo di rosa si chiude alla sera
l'anime rientran alle dimore.
vesito di nuovo
vaga con calma indolente l'uomo
cantano le ali della sera.
All'ombra d'un ulivo invecchiato
l'uomo dal passo sincero si
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Non c'è che silenzio in tanto rumore,
urla gridate dal bastone,
strascichi di passi incatenati dalla violenza,
parole non dette, ma guardate.
Nella normalità del terrore,
non v'è paura,
è un abitudine
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Piangente nel cuore,
vaga il dolore,
or che m'hè chiaro ormai,
"non m'ha mai amato",
compagna di una vita
e mai amica,
invano le stagioni del tempo son trascorse.
Lacrima ripudiata dalla gioia,
lacrima truffata,
lacrima
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Chi ero se non ero,
anonimo interiore giacevo,
ombra nell'abisso del niente.
Vivevo
ma non esistevo,
chi ero se non ero.
Sono!
Esisto!
Rinato!
Ritornato.
No all'anonimo interiore,
ma colmo d'amor trovato,
abisso di tanto,
splendente
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Sguardo vacuo nel vuoto
è lì il tuo "malato",
felicità ormai perduta,
residuo rosso sangue di un buco che attende
ancor un altro ago.
Il tempo ormai superato
scandito alla ricerca
di un nuovo viaggio fatuo.
Non
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In quel di Matapan, mare scuro,
notte da tregenda.
Su quel ferro il "POLA"
nave fiera
giovan vite colme di speranza,
furon spezzate.
Per voi naufraghi
che spezzaste le catene della morte,
per voi martiri di quella notte scura,
per
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Seduto su uno scranno,
in un consesso ornato di parole fatue,
agnostico delle ragioni altrui,
sogghigni schernendo la fiducia data.
Avvinghiato al tuo scranno
in quel consesso trasformato in mercato,
mercanteggi la dignità.
Chi sei,
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134 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 134.
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