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Patrizia Ensoli
Le 1218 poesie di Patrizia Ensoli
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In viali corrosi da cento morbi
genia losca d’usurai
cicisbei vili e tremanti
di Nilo coccodrilli, le lacrime dei
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Negandomi al rumore del giorno
mi prenderò per mano e mi salverò
madre e padre di me stessa
nutrirò la carne e mi vorrò bene
là
dove le lacrime hanno annegato l’io
prenderò le gambe del destino
nell’insufficienza d’amore
imparerò a vedere,
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| Abita qua il tuo cuore
nei miei occhi sorridenti di bambina
e nel torace
dischiuso sulle mie tristezze
sulle mie labbra socchiuse
come il frammento d’un mattino
nella rugiada
del tuo sangue ancora caldo
in penombra
incatenato alle mie
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Dimenticami ai lati di un esile suono
fra le note di un’arpa scordata, sulla somma
incisa ai bordi degli occhi
in rughe d’espressione che narrano pianti
lasciami lì, perché tu non veda
lo sgretolarsi di una cima raggiunta
e non ti sfiori il dolore
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Marinaio di un viaggio esperto
spirito del vento in dettagli e pensieri di elementi
ascolta le onde di baci fra singhiozzi e risate
frangendo il tempo assente
interferendo sulla natura ondulatoria
- luce- buio -
dove t’amo, implorando
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| Avesse pietà la morte
di quel panchetto, su quella lapide
avesse pietà la morte
di mani vuote, senza più pianto
Pietà
di quell’arida terra, senza più occhi
e quei pupazzi senza carezze
l’avesse, del tuo cuore morto
L’unico figlio
l’unico
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Sento odore di primavera oggi
in quest'aria frizzantina
che scricchiola di mandorli in fiore
mentre nei rami borbottanti sosta l'attesa
di petali bianchi
si cambia d'abito il giorno
respirando il tempo giusto di un volo alto
in trottole di
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Innocente domanda il tuo amore
dove l’eco è valle e fecondo riconduce a te
in penombra radiosa d’ abbracci
finestra aperta su rifugi d’amarezze
odor d’acacia e oleandri
la circonferenza del tuo pensiero
boato di tuono il cielo dei tuoi occhi
che
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Piccoli pezzi di vetro colorati
su reti arrugginite, piume sparpagliate
ninna nanna di marmo rosa
sui piedini senza orme né rumori
Vostri gli occhi di stelle e perle d’uva
nel petto arido, di una maligna verità
e buca come un grido
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| Passeggiando alla finestra
guadagnando immagini
come fuoco d’Autunno
che scalda il tepore di una vita che scorre
e possedere la terra
villeggiando nel mondo
amplificando inestimabilmente lo spazio
nell’atroce, meraviglioso pane
lievitante
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hanno ali i pensieri
voli incontrollabili del cuore
rossa la luce che emettono, irradiano
hanno sorrisi i pensieri
e canzoni da innamorati
angeli eterei, slegati da materia
hanno certezze i pensieri
la forza che li sospinge è l’amore
la
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Quella casa nel vento
una bolla nel silenzio
la sua storia, la mia stanchezza
via lattea di paure
profonde come un taglio
disperate come la malinconia
atroci come la mancanza
viale che conduce al bosco
orizzonte cosmico del mio
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In carta di giornale le ambizioni
nelle scatole di cartone i fallimenti
fra gli scaffali, muore il
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Slegami gli occhi sulle scale del tempo
disseta la fame sciogliendone il sale
sii la mia notte, nelle ore insonni
la malinconia dei miei tramonti
stanza vuota da arredare
un caldo camino, mentre fiocca la neve
due ali bianche per volare
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| ho stretto quel vento caldo della vita
fiera dei suoi fiori
nelle estati luminose
ho pianto negli autunni l’albero guida
in quella forza indebolita
nelle radici oscure di un respiro
dondolanti al pianto silenzioso
di un - caso -
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| Quell’edera sul muro prende forza
nella calce si sostengono i passi
e la banda del paese ormai ignora
il fulmine che muore, nel tuono che non udì
un tunnel di onde vagabonde
trama giochi nelle voci affilate dei versi
Accade
nei riflessi di
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Indirizzo personale di Patrizia Ensoli: patriziaensoli.scrivere.info
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Girotondo Poesia a tema libero |
La luna nel pozzo Jim Morrison (La notte è un pozzo nero dove intingo inchiostro per le mie poesie) |
| Spara
prendi la mira e spara
non badare alle piume trasportate dal vento
piangenti la vita nei violini scordati
non temere le voci nostalgiche
di canzoni stonate da proiettili assassini
tu, spara
appoggiato alla sete o
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E’ qui di fronte a te che parlo
ai riflessi ramati discendenti dal cielo
alle promesse che il cuore sospira, attende
lavorando gomitoli di tempo, ossigenando il sangue
nel cobalto mi perdo, mentre agitato mi viene incontro
sferzando sui pensieri
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| Come voci appese ai rami
i miei pensieri si muovono al vento
mentre il cielo cade sulla terra
si accelera il respiro
è freddo che purifica l’aria, semina diamanti
e mi capita sai di stare male
ma poi li vedo brillare, lì indifesi
sono i miei
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| Mano nella mano, uno spazio infinito
nei tuoi occhi il nido
che sento e amo, dentro ai singhiozzi
è lì che ti vorrei abbracciare
spezzando gli spilli, spalancandoti al sole
Simbiotico dolore nei sogni bambini
in quella tenerezza di gracile
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Eccomi
son qua, carne da macello
infierite su di me, per colpe presunte o vere.
Oggi
con lo stomaco di traverso
sarà che ho dormito male
sarà che è brutto tempo
ho la nausea
ed è più forte del solito.
Niente di diverso è accaduto
è come se, il
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| E l’Artico si sgela al tuo passaggio
l’aquilone taglia il filo e vola
le primavere sussurrano alle estati
dimmi del mare
mentre mi parli della terra che lo accoglie
degli abissi inesplorati
del silenzio rotto dai battiti del cuore
delle mani
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| Dipingimi il sole
nel ronzio straripante di porte chiuse
Io, in risoluta assenza, crebbi
nel primo pianto nacqui, nella luce e il suono
che tintinnavano al vento
nei miei cavalli imbizzarriti, in pascoli d’ombra
raccontami la luce
di un latte
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Amerò nei silenzi
benedicendo ogni giorno i passi
nel gesto rapido del vento sui prati
alla finestra
illuminando il cielo, nel pensiero
parlerò alle stelle, sospirando alla luna
e sarò lieta di quest’aria
del respiro in più
fra i cancelli del
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Sono sottili i fili
come le promesse sui tetti
si sciolgono al sole
mentre la neve brilla, l’ora s’accosta
nel pianto delle aurore
non canta più il
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| Figli del Padre
in un raggio di luce
nella casa del Sole
nel tuo nome affidiamo
quel vento che soffia, in nessuna distanza
filo d’erba singolo nella cura e il ristoro
nel prato si unisce
un mare di verde
Il dolore ti affido
dei fili
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| Regalami una rosa
una rosa da seccare, custodire
dove poter tornare
regalami un sorriso
balsamo gentile
con cui lenire, le sfiorite primavere
e parole buone
su cui contare
senza il timore di poter sbagliare
accompagnami sull’altalena
come
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| Nella vela o sull’orlo è cessato il vento
ogni mille anni, misurando l’ali
smaterializzando il tempo,
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| un bouquet nel vento
novella illusione stretta fra le mani
confine di una rugiada fresca
contano le onde d’ introverse aurore
immortale parola
di deserto fiore
Amore dunque
scrivi
nella falce dei tramonti
germoglianti albe
abbandonate
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1218 poesie trovate. In questa pagina dal n° 901 al n° 930.
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