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Patrizia Ensoli
Le 1218 poesie di Patrizia Ensoli
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| Muto nel ventre
il dialogo d’amore
monologo
nella voce del rimpianto
radici nascoste
eterne
di una vita precedente
nell’immenso oceano
aperto alle
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C’è un rosso corallo
oltre il mare, il cuore lo sente
rispondendo naufragando
fra onde salate, assetate dal sole
brucia
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Nastri di violaciocche l’incantesimo mistico
nel desio di germogliare mondi
pensiero selvatico, sulle spalle della meraviglia
Zefiro ribelle
bussando, scheggia la mente, alle porte del tempo
in rintocchi segreti, nel ticchettio di pensieri lo
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L’afferro il vento
quando in voli crepuscolari vaga
in fili d’aria
immagini folgoranti
che s’aggirano odorose di giardini
e amorose piante
mentre tintinnano rumori
E’ tiepida la sera, nell’ondulato movimento
risveglio del pensiero
passato,
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Raggiungimi ora
nelle sfumature del mio pianto
non domandare, non ho risposte
ascolta
fa rumore il mare
mentre lambisce la sabbia fredda
e irriverente urla
gli inutili confini alle parole
sospira
si frammenta
muove
come il
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| Rimane sospesa
la solitudine
un assenza di tempo
distesa
su un bianco divano
l’ascolto
mentre esplode l’estate
ma non la sento
perché di niente è fatta
questa stanza
scomparsa nell’altrove
dal giorno che nacqui
muta la
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| Avrei voluto stupirmi
guardando il lago increspato dal vento
invece mi sono persa
tra gelide acque di presunzione
non si può imbrogliare un riflesso
l’indifferenza che scuce il sogno
presunzione
che non s’accontenta
esalando l’ultimo
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Innamorato stupore
nell’espressione trasognante
rapito
sbalordito
da quel leggero dolore
che l’amore non comprende
Gesto lungo un’eternità
occhi incatenati
all’eutanasia del tuo amarmi
uccidermi
in quel brusio soffocato
dubbio
Tarlo
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| Nel disordine di una vela ritagliata
respiro la nostalgia di questa vita
troppo viva per la resa
troppo stanca e inutile
per prati sopra le mattine
vago, silenziosa e nuda
scivolando
nella rete della luna
con gli occhi cerchiati
da opache
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E’ fermo l’attimo
nel tempo " Non Tempo "
tra barriere di confine
materia e spirito
misterioso, visibile.
Nel disordine
l’istante dell’incrocio eterno
tra
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| Sentimento senza eco
senza pena, senza amore
ti odio, per quanto t’amo
affogherò
nel bacio di Giuda
Tu
sprofonderai
nella solitudine dei tuoi oggetti (ricordi)
silenzio muto
unione ineffabile
Io
mi vestirò di rosso (dona)
come
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| Io sono ciò che manca all’amore
la spaccatura
che sussurra al cuore, lo rompe
e nel silenzio osserva
le anime che passano
lasciandole scorrere, dove niente è per sempre
E’ il peso che lo sfascia
mentre rimbomba l’eco, nelle sfumature
Grand
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Senza fiato
come in un campo aperto alle bufere
in spazi incipriati
danzerò su te
in quell’unica ossessione
che apre le parentesi, moltiplicando gli esponenti
semplice potenza
ti amerò
come una corsa a perdifiato
sulla spiaggia la mattina
il
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| Nel grigio
né soggetto, né oggetto
terra di nessuno
< muro di Berlino >
ho cuore eremita
ed occhi trasparenti
foresta nera
di un prolungato silenzio
e un rombo, uno squarcio
la luce nella gola
il cielo in una tasca
e l’aquila nei
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| E’ lenta, l’eutanasia di un giorno
in quella croce
dove il respiro è morto
litania di un cuore
perso nel dolore
Genesi d’amore coagulato
senza corpo
C’è solo polvere
polvere
negli occhi del mondo
che s’alza
in passi
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Ti amo
sussurra il cuore
mentre i sorrisi ai tuoi fanno ritorno
e ti aspetto
con la fiducia dell’infanzia
l’emozione
del sogno del risveglio
mentre ti porto con me sulla bocca
da prima che nascessi
Polline
che inebria la primavera e i
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Girotondo Poesia a tema libero |
La luna nel pozzo Jim Morrison (La notte è un pozzo nero dove intingo inchiostro per le mie poesie) |
| Voci estorte ai silenzi
rapite
alla sommità del bosco
sgranate in preghiera
come rosario fra le dita
o foglie secche
che coprono il sentiero
scricchiolando
e temo, l’imbroglio barcollante
nel segno dell’attesa
E’ oscura questa
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| Quel che basta al cuore
è quello strano maleficio
che lo fa volare
S’alza forte il profumo di pane caldo
stamattina
Alito
quel passo
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| Dove sono adesso i tuoi occhi
sospeso amore
l’anima tua
che respiro nel vento
odorando il ricordo
mescolandolo al pianto
dove sono i tuoi capelli castani
terra e tana dei miei sguardi
dove sei adesso dolce ricordo
Forse
in questa pagina
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Non basta mai
di lacrime in tempesta
il vento tra le mani
e l'eco dei passi vivi
nel pascolo verdeggiante
Quel latte appena munto
ancora caldo
consumerà il sapore
nell'attesa
di quando la fonte
zampillava risa
- e
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Chiaramente sei lì
nello specchio riflessa
riccioli rossi, catturati dal sole
piccola bimba
da grande vivevi
nelle cose più ampie, in cui credevi
alla giustizia
t’aggrappavi
Quel seme
divenuto quercia
con tutto il dolore che sa
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Danzano le pietre
nella notte dei pensieri
fra bordi e onde
senza prima né dopo
spostamenti di derive
fra lancette modulate
manipolate, create
dove il fuoco sposta l’aria
quintessenza della vita
risorgenza del passato
apparizione
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C’è una panchina di pietra
eterna e muta
sotto la pioggia battente
immersa
nell’acre odore di terra e nebbia
che s’alza
impregnata e bagnata
come passi intrappolati
nel denso grigio
in un dialogo silenzioso tra l’oscurità e il giorno
Poco
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Piove catrame
nell’infamia di un giorno
l’innocenza che muore
sul
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Annuso
la pioggia d’Agosto
che bagna, toccando terra
si riveste con gonna a fiori
il bulbo dell’esser
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Taglienti incubi che danzavano
su fili d’oblio
spazzati via, dissolti dall’aurora
in un tempo che passa
nel sorriso che arriva
mentre
mi scomponevo
per ritrovare la strada
nuvole nuove hanno bagnato la fronte
lavando via cenere
Non c’è più
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| Il cuore mio non ce la fa
e si consuma
mentre mi cerchi
nell’imponente visione
dei tuoi
i miei peccati
vorrei riempire il tuo pensiero
con l’eco della mia voce
che chiama
ma dov’è il tuo sguardo adesso
non mi vedi?
Sono qua
e
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| Questo strano coraggio nelle mani
nel tempo cancellato
nei contorni degli istanti
in quel qualcosa posseduto
e che manca
penetrando il sole
camminando
sulla sua circonferenza
ma senza possederlo
forse
solo sfiorarlo
e poi la luna
sola
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Primavera di Pioppo
è l’aria che esplode
liberando il polline
quando al buio si vedono i
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Un giorno
ti ho vista piangere
e tante cose, avrei voluto dirti
nel rumore delle stoviglie sporche
il rubinetto
col suo getto d’acqua
pubescenza
nuova dimensione
che arriva cruenta
e si fa spazio
nello spirito quieto
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1218 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1021 al n° 1050.
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