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♦ rita damonte | |
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mario calivą
Le 23 poesie di mario calivą
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Lontano ricordo
velo trasparente
soavemente scende
accompagnato dalle sue
languide note
suonate dalla pioggia
che cade sui tasti
dei celesti pianoforti
sospesi tra la mente e il cielo
e si insediano sul mio petto
come zucchero su di una
leggi

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Non puoi immortalare
su di una tela
il Grecale soffiare.
Vien delicato,
rispettoso,
alitato da bocche ignote.
Puoi solo disegnar
le foglie sospese,
un attimo prima immobili
dormienti sul sentiero,
dentro un vortice
roteante di colori
del
leggi

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essenza traviata
è declino dei piaceri
s'apre la falla
sulle circostanze cerulee
e l'iride della sventura
tace e osserva
tra le crepe del cielo,
dentro le grotte della luce,
preclusi tragitti
sfiorano l'illusione
e in utopia
leggi

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piove certezza
da nubi affilate
e mi colpisce gelida
senza dolcezza
mi mostra estraneo d'era
riflesso sulle vetrine bagnate
tra diamanti nascosti
e lettere dimenticate
i boati dei nuovi sentieri
sono voci lontane
come un sogno
dentro la
leggi

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fluttuano le voci
sugli esiti infausti
dei malconci tentativi
dei reietti della sorte
fluttuano malvagie
compiaciute
da bocche linguacciute
di gole stasate
dal tono pago
sentenziano premonizioni
sui disastri sperati
per odio d'invidia
di
leggi

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Onde insorgono
giacché il tumulto impazza
tempesta perdura
dove sei mare dolce?
tutto è sconfinato
nulla è composto
briosa era l'acqua
al passaggio del bastimento
che sicuro è sbarcato nel porto
ma il suo solco
leggi

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Devoto al silenzio
questo mio impulso
remissivo e taciturno
non ha ragion d'essere
come tramezzo fievole
tra desiderio e realtà
effigia il momento
muto e soggiogato
ma vola la mia anima
in parallelo all'abitudine
ancorata alla
leggi

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Eterno timore
imperituro inganno
nelle nozze sfuggenti
tra commediante e finzione
l'ago non cuce
non punge
ne fa da bussola
la natura della menzogna
è artefatto del falsario
ispirato dal desiderio
di sobria evasione
la casa della
leggi

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uomo dal cappotto nero
perche da qui più non passi?
pioveva dentro la mia anima
e mi hai prestato il tuo ombrello
ma non so come ridartelo
giorni son passati e anni susseguiti
la pioggia era cessata
e la tua barba incolta
bianca si
leggi

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morti acerbe e cavalli sfibbiati
irrompono sulla corte del Re tiranno
gli archi dei ribelli son privi di corde
perché sono passate ai violini
ma le frecce sono avvelenate
e usate come stiletto
giova la morte amica del nemico
silenziosa come
leggi

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Quando il mondo piange
piove al contrario
le lacrime salgono in cielo
formando nuvole
ed ecco che la mia tristezza
sfocia in dolci versi
come un vestito da sposa
per una giovane amante
che perde l'amore
nei giorni lieti
e le parole
nei
leggi

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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a mario calivą.
Marzo infedele
della pioggia
ne fai trastullo
e a garganella
beffardo la posi
sulle plaghe assolate
striate da ombre di nuvole
Marzo che hai due facce
sbocci i fiori al mandorlo
per poi spazzarli
nell'oblio col tuo vento
Marzo viale del
leggi

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nelle albe gelide
dei freddi inverni
la nebbia beffeggia
sulle vedute già offuscate
e diluvi di archi vitali
si intrecciano inconsci
a dar figura e successione
a eruzioni di verve esistenza
di farfalle dentro uragani
che ferme nel
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I miei fiori
sono quelli calpestati dalle auto
che diventatano macchie sull'asfalto
e dalle finestre sembrano volti colorati a pastello
sono freddi
dimenticati in un vaso vuoto
impolverato di negligenza
sono i tulipani
in mezzo alle
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conobbi l'era del cristallo
ove le tue giovani membra
trasparirono il tuo pensiero
come fumo che esce dai camini
nelle notti di dicembre
ove trovasti il tuo candore
disegnato in uno specchio
pronto e fulmineo a scattare
verso campi
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catapulta verso la morte
è il tempo.
Entità errante
che tutto attraversa
che tutto oltrepassa
entità senza dimora
snodata da ogni colpa
eppur tutto al patibolo porta
niente lascia immutato
fulgido e fatale
corrode e
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tra me e te
un muro di sabbia
dentro una clessidra
il tuo respiro condensa l'aria
appanna il vetro
cosicché io possa scrivere
col dito
su di esso
fragili parole
ma verranno cancellate
dal tuo soffio
incessante come lo scorrere del
leggi

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odo il frascheggio
dal profondo del bosco
osservo inquieto
vento e pioggia
che si confondono
l'un nell'altra
e si propongono indivisi
regnando incontrastati
quasi colmi di rivalsa
verso la calura estiva
che così tanto li
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notte
confido in te
nel tuo silenzio
nella tua quiete
vegli il mio sonno
come sinistra sentinella
e del mio momento più fragile
sei il contorno
circondi me indifeso
in balia del buio
e m'abbracci e m'osservi
sei nelle cose
sei
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naufraga della notte
col corpo arenato
nella spiaggia della realtà dissennata,
sei assopita.
I tuoi occhi chiusi
assoggettati al sogno
guardano al nulla
sono abbottonati dalle ciglia
come se qualcuno
avesse pregato il destino
che
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23 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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