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Gianluca Regondi
Le 368 poesie di Gianluca Regondi
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Se mai la luce
di questi giorni s’accorgesse
di dover rimanere
in una prigione di nebbia
dietro vetri solo impolverati
potresti accorgerti di quel
piccolo urlo sussurrato
ai margini della sera
nel proprio grigiore
ammutolito e stanco
delle ore
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Forse non sarà necessario
altro silenzio attraversato
dai petali recitati
di un fiore avvizzito
e neppure avrà senso
il riscoprire la sua bellezza
la bellezza del colore raggiunto
(Forse il suo fine
può essere solo questo)
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Volti segnati dal silenzio
quasi fosse una corsa senza fine
la cicatrice del tempo non rimarginato
dietro le porte chiuse del diniego,
nel rifiuto della rima che non consola
l’anima di carta delle parole
versate nel sangue delle proprie pagine
o
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Avevo nuvole confuse
nelle mani impaurite.
Mi raccontavano di anime
addentate dalla fame,
dal desiderio di vivere
in quel respiro d'amore
creduto saggio,
incontrato in un fiore.
E ogni sguardo al cielo
cadeva in uno strano fumo
di vita mai
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Ci si raccontava giorni rotti
silenzi non ancora sconfitti
afrori di vite malpagate
mentre con voce rotta
una speranza bambina
rinasceva pigolando
all’ angolo di un passero
dimenticato
E il tenero andare indietro
nell’attimo di una
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Le linee accennate dell’orizzonte
sono confuse nella bruma d’ottobre.
Salutano gl’assonnati campi in attesa
di una stagione che già conoscono.
Si ripetono il ritorno e il tempo.
I colori genuflessi dell’autunno
ringraziano l’aria
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Altre mani stanno nello strano
incapace tempo di un sorriso
Avrei voluto altre parole strozzate
oggi arrivano monche, scontate
Vorrei un altro domani
da poter ricordare
Ho coricato i miei capelli
sui tuoi seni che conosco
Essere
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Guardandomi nelle parole non dette,
abito un sonno senza sogni ...
(e più in là),
la noia traspare dal sudore
senza un motivo apparente.
Ho creduto ai pensieri inascoltati,
li ho cercati in una muta gioia
di un lamento senza
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Le discussioni del tempo.
La realtà delle parole.
Le immagini scolpite
degli sguardi.
La carta sempre uguale
in attesa d'inchiostro
definitivo
Anche le clessidre
sono in attesa
se ne stanno nascoste
in un viale alberato
di tigli
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Nella tasca bucata dei giorni
il passaggio delle monete smarrite
Vorrei poter dimenticare
anche il loro ultimo respiro
gridato nel riflesso di un vetro
che guarda la solita sbiadita piazza
degli anni indifferenti
E tu che passeggi tra le
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Il ticchettare appannato dei vetri
s'accorge delle strane lacrime di pioggia
Vorrebbe chiedere altro amore
prima di finire nelle grondaie del tempo
Vorrebbe che questo strano
ritmo suonasse per altre porte chiuse
Aria fresca e
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Ricordo il dolore e il gemito.
Usciva dalla schiena
percorrendo strade
che avrei cercato dopo
in queste parole
mentre la sorda rabbia
d'essere lì m'affogava
in grida roche appuntite.
Non so più in verità
dove sia finita
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A quelle anime
che stanno piangendo
soltanto foglie come tante
infanzie ferite
Al ricordo di quelle lacrime
che non avevano più forza
per liberare quel sordo dolore
della carne stracciata
senza senso come carta
con parole inutili senza
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Mi mancheranno quei giorni
dove tutti i volti che incontravo
erano il racconto di molte cose,
erano le mani giunte di un desiderio,
erano i sorrisi di un fiore
che sapeva la sua stagione.
Mi mancheranno i cuori
che sapevo strappati al tempo.
Le
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In un sonno buio
si muovono brividi
come spaventati
dal ronzio della notte
I tuoni e lo scrosciare
quasi violento dell'estate
si ferma ad aspettare
un altro volto immaginato
e so, che se potessi
dipingere un poco
di questo tempo
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Senza voce la tua libertà
ti rivela ogni minuto
dell’esistenza che arriva
Ti salutano fantasmi
di ricordi
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Invia un messaggio privato a Gianluca Regondi.
A volte come per gioco ho immaginato l’amore,
il suo volto, il suo respiro venirmi incontro,
immaginando il futuro degli amanti perduti.
A volte come per gioco ho potuto rinchiudere
in una stanza le sue lacrime, per ritardare la ferita
e il dolore
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Macchie di buio momentaneo
nelle irrisolte e vacue fughe
dai luoghi appesi alla propria fine
senza una traccia dei fogli sporcati
da questi tentativi
quasi malati d'assenza.
Avrei altri ricordi che bussano
per essere scoperti
e riconosciuti poi
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Non andare e non tornare
sugli aghi di un pino.
Non cercare e non trovare
altre lacrime negate
in uno sguardo.
Non saprei che scrivere
o pensare.
Pensare al cigolio
di un'altalena vuota
Ai vetri sporchi di una stanza
alle ombre che ci
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Non avrei per nulla compreso
il respiro delle pause inseguite
di un viaggio senza fine
nelle righe di queste parole
che troppo spesso vanno a capo.
Avrei imbrattato d'inchiostro
la corteccia rugosa dei tigli
l'intreccio delle ragnatele
in un
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Saprò di un vento masticato da semplici pause
mentre cammina nei viali discesi del cielo
e le correnti disegnate sull’acqua ferma di un lago
mi diranno la direzione del verde silenzio riflesso,
se il suo cinguettare possa avere un nord
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Quei giorni finiti nelle mani dolenti del silenzio
si fanno ancora vivi senza gridare il loro respiro
senza che nulla possa fermare quel lento scivolare
di un rammarico raccolto nelle ciglia di un tempo nemico
che brucia per sempre gli occhi socchiusi
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Non poteva che essere così
l'incontro tra i tuoi e miei occhi
in una notte buttata alla luna
con le mani ancora inchiodate
a vecchie ferite
con gli sguardi al sangue rappreso
di un offesa non ancora spenta
I nostri discorsi volevano
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Vedo solo camminare
capelli bianchi ubriachi
come bicchieri vuoti
all’uscita di un osteria
e tra le rughe ricurve
dei marciapiedi vedo
solo foglie in attesa
dell’ultima stagione dimenticata
nei quattro soldi
di una consolazione senza
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Un frastuono d'uomini arresi
s'accalca nella folla dei dispersi
ed uno di loro son'io
arrendevole scribacchino
di propositi taciuti.
L'oblio tardivo e pentito
dei cuccioli al guinzaglio
odora di poesia negata.
Vi è bisogno
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Misuro le parole
nella speranza
di un respiro
più esile di ogni lamento
che ricordi innocente
nel loro sguardo timido
s'accorgono di un tempo,
l'attimo sperato
dell'illusa attesa
di un ritorno.
Il sorriso della luna
è ancora
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Alla luna chiara che arriva
in questo meriggio estivo
in questo inutile cullarsi
nelle note decise di una canzone.
Navigo un mare accogliente
sicuro tiepido e ancora pulito
nonostante tutto
nonostante un buco lontano.
In lontananza scorgo sagome
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Vorrei dimenticare
il grigio bisbiglìo
di ques’ età obbligata
nel cammino senza passi
di una spiaggia senz’ anima
sulle mani di una tristezza
accesa che conosco
nonostante il racconto
ruvido delle stagioni.
Vorrei comprendere
il
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Un milione di pensieri aggrottati
nel grigiore di queste nuvole
stanno per cadere in pioggia
E le notti del vento cinguettano
annoiate il passaggio di un tempo
sempre straniero
Gli sguardi si fanno umidi
non so se sono ancora lacrime
so che le
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Sarà il vento a portare pace
come fiocchi di pioppo
di una neve tiepida
di primavera
Sarà il verde ancora più verde
a rincuorare il cammino
dell'acqua appena caduta
le nuvole andate via
l'azzurro e la sua voce
la terra
la
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368 poesie trovate. In questa pagina dal n° 331 al n° 360.
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