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        | Eh! si mi innamoro, mi innamoro delle cose belle della vita,
 di questo immenso creato,
 delle nuvole che fanno capolino,
 della pioggia che bagna la mia rosa.
 
 Eh! si mi innamoro, mi innamoro
 di una bella donna dolce e fiera,
 e chi se ne frega,
 se
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        | Tu che mi ascolti, e muta stai
 all'angolo di strada,
 di fronte a quella chiesa,
 come pugile suonato,
 rialza le tue membra,
 il peggio è già passato,
 il buco si è rimarginato,
 la polvere è volata via,
 non c'è
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        | Bevo, non whisky dry,
 ma calice d'amaro fiele,
 per questo sogno che sa di fine.
 
 Canto,
 non canzoni d'amore,
 ma melodie antiche che fanno male.
 
 Piango,
 non lacrime di gioia
 ma gocce di sangue rosso vermiglio.
 
 Vedo,
 non esistenza serena
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        | Sale da cucina, sulle piaghe di questo cuore,
 che non ne vuol sapere,
 di dimenticare,
 annullare, cancellare
 colei che l'ha
 umiliato, tradito, offeso.
 
 Sale da cucina,
 le parole delle tue canzoni,
 i sorrisi nelle nostre fotografie,
 il profumo
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        | Empaticamente sicuro, di coinvolgere ognuno,
 plagiava con fatti e parole,
 l'altrui pensiero.
 
 Osteggiava, opprimeva, uccideva,
 il popolo pecora che
 ribellarsi non osava.
 
 Con goduria sovrana
 sedeva sul trono gaudente,
 il dittatore
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        | Stasera, parla piano, mondo,
 l'animo mio è fustigato,
 il cuore d'amore è devastato;
 questo tuo cicaleccio
 disturba il mio essere;
 canta piano, poeta,
 queste tue note
 sono troppo stonate,
 i miei occhi bagnati
 sono pieni di
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        | Capri, isola bagnata
 dalle lacrime di gioia
 degli amanti;
 tu,
 che hai visto tanti amori
 nascere, vivere, esultare,
 dimmi cos'è l'amore?
 Amare mio caro,
 è silenzio, solo silenzio;
 tra due persone
 che si baciano
 incrociandosi le
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        | Era per me, una bellissima Barbie;
 giocavo con lei,
 come gatto a fare le fusa,
 coglievo da lei
 come ape da fiore,
 il nettare per vivere;
 imparavo da lei
 a diventare grande
 come pugile sul ring.
 E' ora per me,
 ossessione continua,
 solitudine
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        | Ninna nanna, la mamma canta,
 a quel piccolo tesoro
 che dorme già;
 piano piano,
 non urlate,
 è il padrone,
 non fiatate,
 e lui grida già;
 poi lesto, lesto,
 con la mano
 dentro il pugno,
 urla:
 pace, uguaglianza,
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        | E all'improvviso tu; come
 sole accecante,
 luna splendente,
 mare tremante,
 terra invitante,
 orizzonte di vita,
 spazio illimitato,
 cielo stellato:
 e all'improvviso tu;
 come
 il limitare della strada,
 finisce in un bosco
 mi porti per
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        | Una voce: entra! ubbidii.
 Una luce: inginocchiati!
 lo feci:
 Una croce: osserva!
 guardai.
 Gocce di sangue e lacrime
 imperlavano quel corpo tumefatto;
 bellezza incommensurabile,
 intramontabile,
 meraviglioso nella regale maestosità,
 per
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        | Nelle interminabili pause, di un incontro amoroso,
 il corpo sinuoso riverberato
 sull'opaco muro;
 galoppo senza tempo e spazio,
 cronista dell'anima,
 in praterie sconfinate
 dell'inconscio perduto.
 Ombre riappaiono
 dai cunicoli
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        | Caffè, nero, bollente, ristretto,
 offerto, amaro,
 è stato il vedersi
 in quel luglio marino.
 Nera
 la pelle d'ebano, inebriante
 Bollente
 l'approccio degli sguardi, entusiasmante
 Ristretto
 il tempo dell'incontro,
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        | In un attimo fuggente, in luogo ovattato,
 essere donna
 per scoprire se
 e quando,
 bacia, accarezza, ama
 il corpo del suo uomo
 trova e prova,
 il tumulto dei sensi,
 l'afrodisiaco infinito,
 un incommensurabile estasi,
 il sublime
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        | Ascolta, la mamma chiama,
 la colazione è pronta già.
 
 Senti,
 la campanella trilla,
 la ricreazione è finita ormai.
 
 Odi,
 la sirena urla,
 la pausa purtroppo è terminata.
 
 Ringrazia,
 un altare invita,
 un bacio, un
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        | Al pari di un vento dolcissimo, che in autunno
 strappa una foglia
 dalla matrice,
 sei comparsa tu,
 signora mietitrice.
 Un cenno, un saluto,
 un tremito, un sussulto;
 una valigia piena di ricordi
 per compagnia;
 la strana voglia di
 andare via.
 Il
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  Invia un messaggio privato a vinfra47. 
 
 
 
 
 
  
  
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        | vorrei essere storno, nel cielo volteggiare,
 far disegni fantastici, irreali,
 prima di migrare,
 in eurasia tornare.
 
 vorrei essere ape dalle grandi ali,
 dalle corolle il nettare succhiare,
 tra petali in fiore inebriarmi,
 farfalla di notte
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        | Verrà un giorno, al compiersi del viaggio,
 che muto mi vedrai
 a mendicar perdono
 per quell'infantile partenza,
 che intrapresi
 per conoscenza inutile
 di mia stirpe e comunanza;
 ma Penelope non fosti,
 e ascoltar volesti
 la mia diletta
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        | Se vedrai un rivolo,
 su di un volto di donna,
 e i capelli di un uomo
 bagnati saranno;
 quelle sono lacrime.
 
 Se poi
 le asciugherai,
 nella mano avrai
 un immenso tesoro
 grande,
 più grande,
 molto più grande
 di te.
 è
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        | in una spiaggia lontana, sotto un cielo
 di fiammelle imperlato,
 in un torpore vellutato,
 un uomo innamorato
 guarda e canta
 alla luna.
 altri mondi intravede:
 incantati mari,
 innevati deserti,
 aride pianure,
 felici città,
 donne
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        | Arrivò, nelle nostre vite,
 come dardo
 in un mite aprile,
 improvvisamente,
 quando speranza era
 ormai evanescente;
 e fù il tuono,
 dirompente,
 vibrante;
 con il sorriso
 riempì
 con un arcobaleno
 di luci e colori,
 le nostre
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        | d'improvviso, tu,
 luce accecante,
 odore penetrante,
 mare in burrasca,
 cielo in tempesta,
 terra in frantumi,
 mi prendi per mano
 mi porti oltre
 lo stige
 fra miliardi di volti
 senza viso
 mugugnanti,
 in sperduti deserti,
 a me sconosciuti:
 poi
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        | Bagliori lontani, crepitar di lamiere,
 grida imploranti,
 boati assordanti;
 Signore
 qualcuno langue laggiù.
 Quella pace mai nata,
 in questa terra immatura,
 è come araba nascosta
 che mai fu trovata;
 Signore
 qualcuno muore
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        | Verremo su di Te, a riposarci,
 quando spariti e vinti,
 avremo tutte le battaglie
 perso.
 Tu amico mondo
 racconterai,
 con voce senile e rauca;
 sono e sarò
 per voler di Colui
 che tutto crea,
 Essere Eterno;
 non bisogno
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        | Camminando senza meta, alcuna,
 smarrito in luoghi
 sconosciuti,
 entrai in quella chiesa
 di montagna,
 abbandonata e solitaria,
 tra vette eterne,
 immacolate,
 silenti,
 e mi accostai a Lui
 in una tempesta di sentimenti,
 con l'animo inzuppato,
 di
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        | Grande meravigliosa, umana signora,
 che ascendesti
 in un giorno remoto,
 per raggiungere
 Colui
 che si fece,
 morire in croce,
 come lavacro del mondo:
 Fà che
 in una giornata lontana,
 quando l'olio mio umano
 si sarà
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        | Hai mai uomo,
 visto il cielo blu di notte?
 è pieno di stelle lucenti:
 scandagliato il profondo dei mari?
 è pieno di animali pulsanti:
 scalato le vette più' impervie?
 sono piene di neve e ghiacciai immortali:
 corso lungo prati
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        | Corpo indifeso, bambino
 ammutolito e gettato,
 in un letto di fango,
 assassino
 da sciacalli bastardi,
 randagi,
 senza volto
 amore, pudore.
 Ora voli leggiadra
 in campi elisi,
 infiniti,
 profumati d'incenso,
 irradiati di sole,
 profumati di
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        | Raccolgo le cose di un tempo, scarto la mia anima,
 in uno specchio ingiallito
 rileggo
 come in un film
 a passo ridotto,
 lo svolgersi
 della mia inutile esistenza;
 lo studio giovanile quotidiano,
 il partir militare,
 il si sull'altare,
 le vuote
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        | Ti vedo ora, com'eri allora,
 bimbo felice
 che guardavi alla luna
 e credevi
 tutto sarebbe stato facile;
 ragazzo tremante
 che volevi
 spaccare il mondo,
 pretendendo
 tutto e presto;
 uomo pensante
 che cercavi
 in ogni cosa,
 quello che,
 credevi
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