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        | E m'avvinghio a te, cozza allo scoglio,
 edera al muro,
 irudineo al sangue;
 perdutamente,
 avidamente,
 sensualmente
 divorato dal tuo:
 
 essere donna
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        | Ti ho ancora negli occhi, nella mente,
 nel cuore, nell'anima:
 un destino cinico e baro,
 in una virgola di tempo
 quello che avevamo
 ha eclissato, distrutto;
 come foglia che
 si arrende al vento,
 reclinasti su di me
 il tuo capo
 felice, sicura,
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        | Signore: non arrovellarmi la mente
 di futili pensieri,
 facili guadagni,
 compagnie insicure,
 carriere impossibili,
 scialbe notti;
 ma concedimi invece
 come fonte sorgiva
 vita serena,
 di una donna fedeltà,
 di un figlio felicità,
 di
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        | E la banda va, per paesi e città,
 per villaggi e vicoli stretti,
 dai balconi appesi
 drappi e merletti,
 petali di rosa
 cadono giù,
 la gente applaude
 senza un perchè:
 
 regala il sereno,
 toglie il pianto,
 ritorna il
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        | Onda di mare che batti la roccia,
 di quella scogliera
 a strapiombo laggiù,
 ti affido un messaggio
 racchiuso nel vetro,
 portalo dove sai tu:
 
 inteneriscigli il cuore,
 carezzagli l'anima,
 asciugagli il volto,
 svegliala dal torpore
 in
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        | Danza per me stasera, ballerina;
 sugli occhi, le mani
 le labbra, i miei seni
 sul ventre, sull'intimo,
 sui bicipidi, le caviglie
 e poi prendimi
 senza alcun pudore,
 calpesta l'anima,
 avvinghia il cuore,
 nuda nei sentimenti,
 scevra da
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        | Là, lontano,
 dove l'orizzonte
 unisce mare e cielo,
 le rondini vanno a riposare,
 là
 in quel luogo,
 spensierato, beato, felice
 vorrei andare;
 non per esserlo
 ma per vedere
 perché ride la gente,
 piange dopo la
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        | Vorrei dirti qualcosa di bello, in questa penombra opprimente,
 ma poeta non sono;
 il mio mondo è il cielo,
 lassù nel suo azzurro
 più profondo,
 cercai i tuoi occhi,
 la tua anima,
 la perfetta immagine
 di ciò che
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        | Quella luce che bacia quella rosa,
 sembra più bella;
 quell'uomo
 che porta a spasso la vita,
 sembra già vecchio;
 quel ragazzo
 che stringe a pugno
 la sua mano,
 è appagato felice.
 
 Sei lontana,
 ora come allora,
 nei miei
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        | Quando il cielo diventa opaco,
 albeggia la prima aurora,
 canta il gallo
 annunciando un nuovo giorno
 vermiglio,
 le cose di tutto il mondo,
 rincominceranno a parlare,
 allora parrà
 che tu sia qui con me.
 
 Quando riabbracciarti
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        | Là oltre il muro di cinta, v'è vita pulsante,
 gioia immensa,
 dolori inumani,
 uomini felici,
 donne stuprate,
 bambini violati,
 giustizia negata,
 amori rubati,
 canzoni d'autore,
 macchine veloci,
 politica ladra,
 fede ormai
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        | Avvolto in quel tabarro rosso, apparivi alle folle plaudenti,
 accarezzavi bimbi infagottati,
 affabulavi platee giovanili,
 parlavi di un Cristo risorto
 e di sua Madre sempre a Lui accanto.
 
 Venivi da lontano amato minatore,
 tenesti testa al tuo
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        | E mi perdo, nel profondo dei tuoi occhi blu,
 che il mare pare
 bianca tavolozza di pittore:
 
 e mi trastullo,
 con i capelli fili d'oro,
 e ragno vorrei essere,
 a tesser tela
 e rimanerne prigioniero:
 
 e alpino mi par d'essere
 a scalare quelle
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        | Cieli aspri, livide nuvole,
 orizzonti invisibili,
 mari arsi,
 praterie di croci,
 laghi di sangue,
 padre questo è quello che mi lasci?
 
 Sole nero,
 luna scomparsa,
 stelle violate,
 deserti sconfinati,
 padre questo è quello che mi
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        | E una canzone si sparse per l'aeree in festa, inondando case di persone immonde,
 naufragando cuori di pietra,
 opprimendo cervelli inverecondi,
 fuoco, lapilli, grida;
 cenere sotto la coltre umana,
 dell'uomo primitivo si perse traccia,
 delle
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        | Cenerentola e Pinocchio, s'incontrarono una sera
 ad un ballo in maschera,
 girarono e parlarono d'amore,
 poi il rintocco li fece svegliare
 da quel torpore celestiale.
 
 Cenerentola perse la scarpina,
 che un altro principe raccolse;
 Pinocchio
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  Invia un messaggio privato a vinfra47. 
 
 
 
 
 
  
  
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        | Dio dove sei? In quali anfratti del cielo,
 su quali comete vaganti,
 scruti giudicando,
 l'esser che da fango modellasti?
 
 Siamo sempre Caino,
 Abele mai divenimmo,
 anima nostra altrove guarda,
 senza sosta pugnando
 fra fratelli di diverso
 colore,
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        | Se mi accorgessi di aver oltrepassato il confine
 della consapevole ragione,
 mi rannicchierei sotto
 un tiepido olmo,
 e pari al mio cane,
 divorerei gli avanzi della vita,
 consumerei i resti dell'amore,
 annuserei il vento,
 e quando campane in
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        | Ho parlato di te alle stelle, al mare, al sole,
 al primo gabbiano del mattino,
 alla rugiada che bagna l'aurora,
 al vento in piena tempesta,
 alla gente distratta per la via,
 ad un bimbo che ride per nulla,
 ad un vecchio che assapora
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        | Al di là del cielo, oltre le nuvole,
 ai confini dell'universo,
 tu:
 qui sulla terra,
 seduto su una straio,
 a sognare farfalle,
 io.
 
 Mondi diversi,
 comete vaganti,
 linee parallele,
 binari inconsapevoli
 di viaggi interminabili,
 treni di
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        | Ieri: viola, violette, violino;
 il tuo colore preferito,
 i tuoi fiori graditi,
 lo strumento amato.
 
 Oggi;
 viola, violette, violino;
 l'ultimo costume,
 sfiorite nel bicchiere,
 riposto, muto in custodia.
 
 Un bacio,
 una carezza,
 un saluto
 a
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        | D'accordo, sì! d'accordo, non mi ami più,
 ma in accordo,
 per favore, ridonami
 la fanciulla dagli occhi
 color miele,
 i vagoni dai nostri
 sogni pieni,
 le nostre sfrenate corse
 in bicicletta,
 il tuo perderti fra
 i miei
leggi
  
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        | Egli ignora, loro non sanno, che una bella splendente signora, tu,
 in un tempo trascorso migliaia di ore fa,
 ha amato alla follia,
 senza tempo e pudore,
 un ragazzo, io,
 che per lei impazziva d'amore.
 
 Lui non sa, loro ignorano,
 quanto
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        | Scusate mi sono perso, chi sono, dove vado, chi amo?
 lo specchio riflette nessuno,
 ho perduto coscienza
 di vivere, parlare, sentire;
 ho smarrito l'essenza
 del perché in questo universo;
 ho chiamato ma
 nessuno ha risposto;
 ho implorato
leggi
  
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    |  |  
 
  
  
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        | Ti cercherò, come quadrifoglio raro,
 fra le cose più belle del creato,
 i fiori più colorati di un prato,
 le stelle più lucenti del firmamento,
 le donne più pure, eteree, sensibili;
 
 ti difenderò,
 dalle
leggi
  
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        | Una gerbera, bianca d'innocenza,
 rossa di sangue,
 verde di speranza,
 gialla per l'invidia,
 azzurra somigliante il mare,
 celeste simile al cielo,
 arancione pari ad un tramonto,
 rosa profumata come un prato,
 viola anticipante la signora,
 nera
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        | Quando ti osservo, nuda sopra il letto,
 con quel corpo tuo perfetto,
 ringrazio Dio e la matrice,
 di aver creato questa meraviglia,
 che venere al paragone ci piglia:
 
 poi ti svegli,
 sorseggi il tuo caffè,
 ti trucchi,
 vesti, scendi le
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        | E' un venerdì, di un mese che non so,
 di un anno che verrà;
 e resto qui,
 sulla terrazza di fronte al mare,
 una scia di nave se ne va,
 la vita tramonta ormai,
 la falce è la padrona,
 il gabbiano riposa sulla duna,
 l'anima mia
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        | Muta, solitaria,
 silenziosa,
 scende la sera;
 come
 gatta in calore,
 dopo l'amore,
 schizzi
 via sui tetti;
 ombra nella notte,
 scompari,
 ti perdo
 goccia sublime,
 
 lampo di gioia
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        | E tornò un'altra torrida estate, l'orso alla sua orsa,
 il castoro a far dighe,
 la lucertola a prender sole.
 
 Io qui aspetto,
 in riva al mare,
 sotto un ombrellone,
 mentre un cretino
 critica un giornale,
 una donna si spalma la sua
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