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Fiammetta Campione
Le 441 poesie di Fiammetta Campione
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E’ nell’orgoglio di essere Donna
che intingo il pennello
ogni volta che la verità viene a cercarmi
perché qualcuno l’ha smarrita
il numinoso distende invisibili braccia
radunando particelle di coscienza
che si riconoscono
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Diversa
pur se concepita a discapito
per assemblare parti di cervello
o comporre equazioni già risolte
in una notte buia e tempestosa
diversa
magari recitando a soggetto
o riflessa in un gioco di specchi
così da non sapere
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Riassemblandomi
in piani di staticità e fermezza
che da radici salgono in ricami di foglie
con epiloghi da caleidoscopio
come l’albero – sintesi di pazienza
e robustezza
e cerchi concentrici da contare
accogliente di nidi e
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è stato bello quell’affaccio sul cuore
lo squarcio - figliol prodigo senza peccato -
nell’aria che stagnante mi feriva
ora quell’aria parla la mia lingua
e sorridendo mi racconta un’altra storia
nell’obliquità del tempo che torna
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| manca il tuo essere rifugio
nella fantasia che tentava l’approccio
anche se non hai mai saputo offrirti
la sola idea era consolazione
manca la consapevolezza
che c’è un tetto sopra la mia testa
che non sono il gradino più
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| è stato solo un segreto
a incantare ogni centimetro di parete
o tutto il bianco che mi splendeva intorno
oppure la quiete di quel mare inaccessibile
rarefatta apparenza
che inonda cuore e ragione
o l’aria che mi alitava accanto
satura di
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| Era l’anima che s’allontanava dal corpo
piccola, fragile, esclusa sostanza
nel viola di quella luce crepuscolare
miseramente posando su illusorie galassie
a proteggere l’istinto di morte
(debole anima abusata...)
via! in fuga da un rimasuglio
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| vivo
per essere diversa ogni giorno
perdo le ali agli sbuffi del vento
giro l’angolo quando è l’ora
ma con la voglia di tornare indietro
vivo
a tratti senza avvedermene
la ruota mi trascina:
prigioniera dei suoi raggi
vedo caricature
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| Soffia vento e portami lontano
là dove non prolifera il male
inventa un rifugio tra gli alberi più alti
che
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| Per quanto tempo
la pazienza dovrà chiedere l’ennesimo prestito
- senza restituzione, semmai ancora e ancora –
lo scoperto sul conto è divenuto voragine
ma si tira avanti - c’est la vie
e l’amore poi – ah l’amour!
dove sarà
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| era cieca realtà
scambiata per un sogno
che voleva perdersi nell’aria
in volute di fumo benedetto
poiché guardare non è vedere
o forse ci si mette l’anima – a volte...
erano giorni di colori dimenticati
sotto strati di
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Chissà se tra i percorsi delle nuvole
uno sguardo senza polvere s’aggira
ironico e indulgente
se l’abbraccio di vento
a raccogliere detriti e germogli
può sovvertire un assaggio di vita
troppo è il silenzio qui
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Il peso specifico delle parole
offende l’onda oceanica
e affonda nel liquido amniotico
che stanco di accogliere e nutrire
disgustato rifiuta
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Fingerò di non aver udito
parole dalla cresta che nasconde un mare
per tenermi stretto quel piccolo sogno
grande è la notte con i suoi mondi virtuali
gli orgasmi di emozioni fibrillanti
le coperte che diventano tetto
crederò
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| il prezzo da pagare
non si discute
e quanta vita con le ginocchia sbucciate
si ride per un minuto
poi è tempesta – orme di sabbia bollente -
il tempo sovversivo e terrorista
prende la mira dispensando anatemi
e fiori avvizziti
in
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Fiammetta Campione.
| senza fretta il giorno s’allontana
e con esso ogni ipotesi di redenzione
il buio attanaglia la notte
artiglio che raschia contro i muri
anima e capelli
increspati di sogni
...sei tu...?
credevo spenti
quei sospiri d’un rimasuglio di
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| Fiorisce l’incanto nei vicoli dell’anima
e bisbigli di luce tutt’intorno...
sulle tavole d’un palco disadorno
dissotterri la fame di vita reale – eppure...
non esiste più nulla
magnetismo d’una voce
incredula soave supplice
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| li guardi
e vedi riflesso il dolore
quello che già senti lentamente salire
il tremito che scuote
tutte le tue viscere non
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| Sono nata ieri
e non credevo ai miei occhi
perché intorno era luce e fragranza
i rami m’offrivano le foglie più verdi
e frutti maturi
sono nata tardi
di giorni falsi e di perché mai pronunciati
inattesa rivelazione che al
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| scivola lentamente fuori dal mio letto
la tua parte migliore
uno sguardo malizioso
a me che indugio tra lenzuola appassite
occhi al soffitto dove l’amore freme ancora
folletto infreddolito ti corro accanto
mentre i panni ti rivestono
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La mimosa piange inconsistenza.
Lassù, le nuvole osservano perplesse
come se il tempo dormisse
arretrando al punto di partenza
non era certo questa l’intenzione
né il sogno da realizzare
la rosa perde un petalo ogni
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Cos’è questo cielo buio
che si siede sulle mie spalle peste...
pallidi sospiri prendono vita
attraverso l’assenza che prima non pativo
ora le foglie danzano controvento
senza curarsi di toccare la meta
io – tra loro – disgregata nel
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Due parole vagabonde
e siamo già sorelle...
avvolte da un mantello di brezza
io e te
anime che si specchiano
c’è indulgenza
consonanza d’intenti
nel fluire di emozioni che s’appendono all’aria fiorita
oscillano dalla tua
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Mi sorprendo a giocare
con sentori di pensiero
azzardando voli a ridosso di strapiombi
[come gabbiano: planare sul silenzio]
ha fascino da vendere l’immensità del vuoto
e scivolo in caduta libera...
confondo poi la notte ed il giorno
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armonia ed equilibrio
difficili conquiste
perfino il cane lo sa – e dimena la coda
fare autoanalisi ed anche autocritica
non è da tutti, lo
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Abbiamo rovesciato l’anima
l’abbiamo appesa al muro per sezionarla
in un saccheggio di pensieri
ti leggo
mi leggi
galleggiano coaguli di parole
nell’aria impaziente – ma non bastano le ore
e come tutto s’incanta e stupisce
approdo nel tuo
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Dovrebbero proibire le distanze
le ore del silenzio, la fuliggine dei giorni...
vorrei avere un tempo solo mio
per assaggiare tepori senza fretta
non tutto – l’essenziale:
visitare una chiesa abbandonata
scambiarsi tesori sedendo su una
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vorrei esserti cura e rifugio
quando il nero non ha più fondo
e il cielo cade senza rimedio
annegando nelle tue lacrime
sono qui amica
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che dire poi
di quel silenzio, assoluto e raro
ovattata l’aria che racchiude i pensieri
e quel lampione, fiero e solitario
sta di guardia nel vuoto che s’inarca
in un ritorno dell’eco argentina
solitudine d’un mattino
luminoso e tremante di
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441 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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