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Fiammetta Campione
Le 441 poesie di Fiammetta Campione
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l’alba si vestirà di assenza
che non mi ama
e spoglia di senso il cuore
castelli di carta le mie certezze
l’anima va a piedi...
il bruco ha dato vita
a preziose ali di farfalla
è tempo di andare
- la vita dona
la vita
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| Lascio correre il sangue
che ruggisce tutta la sua forza
ci sei tu
e appartieni
ad ogni movenza di respiro
ogni palpito assopito in rinascita
e perpetui la guerra di lenzuola stupite
occhi lampeggianti come fessure accese
movimento di mani
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| ed apro un libro nuovo...
assalita da sbuffi di stupore
esploro profondità di quiete che s’annida, straniera e intatta
non conosco niente di te
ma odori di buono
se mi sfiori la mano non ho paura
vacillano gli spettri che abitano il
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Fu il codice genetico o forse il caso:
chiamata all’appello
mi scontrai con la perfezione
che mi venne a cercare
nei gangli più nascosti dello spirito
e dichiarai incondizionato amore
ad ogni attimo di leggerezza
ogni battito di
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l’anima si congeda dall’esteriore
ripiegando sull’abisso in fermento
s’acuiscono i sensi, valicando frontiere
nel tracciato di un’aria dilatata
s’incanta il tuo sentire
e cattura molecole d’emozione
nell’aria silenziosa e raccolta
mentre dentro
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Stralci di nuvole
nel cielo intriso di miraggi
sono scherzi vagabondi che sorridono
quasi
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le mie parole
per dire buongiorno al mattino
quando il sogno sbiadisce e ritrovo l’altra
le mie parole
per disancorare scompigli
che il cuore non riesce a recintare
le mie parole
per esplorare con rispetto
lo sguardo cristallino di mia
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Sono petali gialli
rovinati a terra – incuranti
con essi potrei
realizzare confortevoli aforismi
assaggiare quella seta
di carezze sulle guance
ripassare a memoria
gli ultimi duecento anni
mescolandoli poi come mazzi di carte
-potrebbero
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verrà la sera
infine
che avvolgerà disordinati pensieri
nell'attesa d'una voce lontana
vicina...
non sapevo che ti avrei respirato
così in fretta così totalmente
gli anni bui del disinganno
svaniti in un barlume
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poi un giorno ti scopri
con un dito di polvere sui sogni
e il sorriso nascosto nelle scarpe
colori in fuga impallidiscono
flette sul grafico la grazia dell’esistere
il senso non trova un appiglio
arranca nell’aria incoerente
il disincanto
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La stanza dei rimpianti
urla contro
allaccerò la vita che passa
all’albero più vetusto
che m’offre inaspettato asilo
e sporge le sue fronde a riparo
arsa è la terra
che mi cammina sotto i piedi
faticano i passi perdendo
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Vienimi a cercare
ho un fiore bianco nel cuore
e capelli impazienti
per travalicare il vento
grigie albe non furono mai dome di sogni
né s’affaccerà più la fatica
dei giorni andati
a recitare salmi di dolore
non
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oltre i vetri
dentro il buio senza fine
storie di vita qualunque
sul davanzale un fiore guarda in giù
attraverso il nero ottuso della notte
staccandosi, un petalo vacilla
in una danza che nessuno intende
poi tocca il suolo,
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la sete graffia le pareti
con unghie spezzate le raschia
colano a terra gocce di sangue trasparente
la sete s’aggira senza meta
nell’aria statica
il vuoto l’accoglie ma non ascolta
e inghiotte indifferente ogni gemito
la sete s’espande come
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L’anagrafe dei giorni cancellati
impassibile non intende ragioni
come posso cambiare rotta
se il burattinaio insiste nel suo fare
-mani invisibili muovono contro-
e scruto lo spazio circostante
immaginando dispotiche circonvoluzioni
l’ombra,
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Leggera e mite l’aria m’avvolge
di presagi che incantano i sensi
sortilegi conosciuti
impalpabili ritorni dall’oblio
pietre preziose che peso non hanno
levitano sfumando di colore
afferro un suono lontano, lo faccio mio
catturandomi circonda
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Leggi la biografia di questo autore!
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Mi guardo intorno, vedo rovine
quotidiani fardelli sulle spalle di ognuno
che importa?
l’aria è frizzante, l’albero carico di luci:
sta nascendo nostro Signore
alleluia
non ci sto...
mentre tutti comprano in saldo
gioia e buonismo
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gelido il volante che perseguita le mani
fatalmente distante, estraneo
dai pensieri che mi abitano
un flashback improvviso – memoria...
non mi assolve il ricordo
d’un tempo che è già vago
e che rivedo, sfumato, in
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| Circondata dall’abbraccio
d’un sospiro di vento
che lambiva la mia indole impaziente
ho disteso le ore su sorrisi di fiori
immemore di rovi e sassi da ingannare
-una luce solo mia-
era facile il gioco, schietta la parola
e sguardi come
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Certo, la notte non consola
e dunque ho lasciato tra i vetri una fessura
- magari arrivi tu...
la luna mi guarda insolente
lampadario in mezzo al nulla
sembra rammentare la mia vaghezza
-sono niente, lo so...
e passano le ore -volendo il
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Sono il tredicesimo mese dell’anno
il centunesimo grammo di un etto
la formica che canta sul ramo
facendosi beffe dell’inverno
mi volete conforme?
la discrepanza è la mia legge
mi chiudete in gabbia?
chi può fermare le idee...
esse
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Oggi ho incontrato una filastrocca
vagabondava in mezzo ad un prato
era senz'altro una cosa sciocca:
a cosa serve, cosa è sbagliato?
pensa ripensa sciogli l'arcano
una trovata si è fatta avanti
la filastrocca l'ho presa per
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Il sospiro del mondo
s’innalza in un canto universale
ad abbracciare spazio tempo e anime
per invocare il materno amplesso
d’un paradiso perduto ed agognato
zampillo di vita
si offre – imperfetto risarcimento
nella bisaccia che oltraggia le
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Prendimi nel buio
che inghiotte ogni certezza
come sai, come sei
arrogante e dolcissimo seduttore
prendimi con l’impazienza del vento
vortice che sradica e trascina
corrodi i miei confini senza tregua
prendimi negli angoli nascosti
con
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Sciocco
sciorinare intenzioni
mentre scie di desideri
affacciandosi sciamano silenti
lo sciabordio del cuore
si scioglie in sciarade sciroppose
scimmiottando sciagurate smanie
che scintillano sul baratro
così, scindo realtà e
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| Note sospese nell’aria
attraversano la stanza
fasci di luce che penetrando
m’avvolgono nell'incanto di pelle
rapita m’abbandono a quel senso
-rara percezione d’eleganza
cosa chiedere di più
d’uno spirito libero
che abbraccia
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Ti cercherò il cuore
lì, sulla strada in mezzo al fiume
per sconfiggere argini di vita
e vecchie storie in disuso
scioglieremo parole nel vento
petali amaranto s’appenderanno all’aria
mentre noi, seduti sulla riva
lasceremo andare
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| E’ un crepuscolo che allarga il cuore
facendosi beffe del sole in disuso
mentre m’aggiro senza convinzione
nel corridoio dei pensieri tramontati
affacciati al davanzale della sera
avrei potuto esserti anima
tu essermi ormeggio – al limitare
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Ascoltando l’autunno insinuarsi nel cuore
piego l’indice come fosse un sì
governata dal tempo che sussurra giorni
regalando gocce e storie di vento
a noi - alberi senza più foglie
un sole sintetico insiste sulla pelle
come a
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| Mi tirai in disparte
orfana di quel sogno
sconfitto dalla vita
la vita, ancora
e ancora...
altro non ero
che
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441 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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