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santo aiello
Le 2488 poesie di santo aiello
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Ma nella musica si sparse la mia anima
come un profumo intenso, mai sentito e inaspettato
ogni cosa mi avvolse, mi amò in silenzio
ogni parte di me si spinse verso l’ignoto.
Bevvi rugiada e dormii tra le foglie
parlai con la notte e le sue ombre
e
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Un altro giorno lento a venire, ubriaco di parole
un altro giorno da dire al silenzio, per sentire
l'umido bacio di un sogno, sulla riva pescosa di ogni buio.
Il tempo si piega e si assottiglia
scorre come miele nel suo silenzio,
ma lassù,
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Io ti guardo, e porti in me un silenzio
muovi la tua mano, in un gesto mite
cosa vorrai dire che non sia un istante
la luce che attraversa il cuore.
Forse non siamo mai esistiti, forse è tempo
posi gli occhi sul tuo mistero,
ora lontano,
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| Vorrei che tu fossi poesia.
Potrei amarti in ogni ora,
senza mai stancarmi.
Sotto le lenzuola, sul tavolo di cucina
lungo la statale e le nebbie mattutine
al bar, davanti al mio caffè,
dentro di me, nel luogo che è mio
nel silenzio vorrei
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Sono farfalle di un solo giorno i baci,
sbattono le ali si perdono nel nulla
ma sulle labbra scrivono
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Tristezza m'assale,
e in me l'alba, si stringe alla notte,
quale addio ora,
quale dolore saremo
tristezza e non parole
come le rondini, migrare
qui in te,
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Dentro il tuo sguardo triste
s'inabissa la luce del tramonto.
Chiudi, ora le finestre,
le tue mani forti, e le tue labbra
riposa
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In te abitò il vento, in una notte fredda e tempestosa
l'occhio del mondo lacrimò in un sorriso triste
vele a ponente, rapite da solitarie rotte, mai neppure immaginate.
Tu qui mi porti, qui nella tua perdizione, nella tua
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Le parole, sono foglie d'autunno, le parole
s'alzano al primo vento,
come api impazzite, disperate
e a volte muoiono, le parole
e noi con esse,
adagiati al suolo, incapaci di risorgere, di capire
aspettiamo cosi la neve, la pioggia
il
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La tua voce ho sentito
lontana nei boschi,
io che vivo sotto le foglie
vicino al silenzio di ogni terra
la tua voce ho sentito
la tua anima, lontana.
Preziosa rugiada, lacrime della notte
ti ho attraversato nel mio silenzio
Quante stelle hai
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Percorrerò il giorno, contando i passi.
Uno per volta, lentamente.
L'anima qui si nutre.
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Mi nasci dentro,
come fossi un nuovo giorno
mi nasci, silenziosa
nell'onda, nel mio mare.
Mi carezzi, senza neppure sfiorarmi
con un gesto, tu capovolgi il mondo.
E sarebbe bastato poco a commuoverti
a renderti felice.
Anche un semplice saluto.
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Il male di vivere ho saputo
acqua stagna, silenziosa
l'immobile astro, nella notte sola,
voci dal nulla, anime senza luce.
Tutto s'acquieta, è l'alba
nel respiro tenue d'erba,
il dolce vento
s'alza,
ancora il canto,
la parola, il
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Rinuncerei a soffrire,
se questo mi desse la vita che cercavo.
Ma non è cosi.
Quindi vivo dentro la tua ferita,
il tuo sangue infetto.
Mi copro di croste vive, bianche
che assomiglino alla neve.
Vivo in silenzio, d'inverno
come il
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L'aria era intrisa di lavanda, eri ovunque.
Ed io, che per toccarti
ebbi solo le parole.
Avevi tutta la tua poesia addosso.
Un tuo foulard rosa, avvolto al collo.
Da qualche parte in me, manca
ancora un tuo silenzio.
E poi il vento, solo il
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E rimani deserto
pallido terreno d'arare
da rivoltare in silenzio
e rimangono cose, cose da dire
lettere da dimenticare, o mai spedire
il luogo dei suoni, delle mani strette, poi smarrite
dentro le tasche vuote,
rimani deserto, vento che
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Oltre Oltre la porta (Riflessioni) |
Destino La ricerca della felicità ("Tra i diritti inalienabili dell’uomo: la tutela della vita, della libertà e la ricerca della felicità" Thomas Jefferson (1743-1826) (Sociale)) |
Bianca Tema libero |
Oltre le stelle,
dove si perde la stessa luce
smarrita, in quella sua solitudine
Trovo persone, solo in apparenza leggere
ma che portano in se
il peso di quel cielo.
Quella sete, che si fa stanchezza
nei passi stanchi, nei giorni.
Ma dove
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Dentro di me, riposa
l'inesprimibile silenzio
la tempesta perfetta
il caos del mio io,
l'insieme di tutto
il nulla, che devasta il cuore
la
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Mi torni poesia
come una gemma fragile
linfa di salici, oltremare
in me s'espande
- germogli antichi, echi lontani -
s'apre in me quel suono
disegno divino, di silenzi
oltre le cose, oltre me stesso
si compie, il tuo prodigio
poi
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Nasco ogni mattino, nel silenzio delle pietre
nei fili d'erba piegati alla rugiada,
nasco con la luce che penetra le ombre
nasco per morire, per diventare fuoco
per risorgere anche domani,
nel silenzio delle cose, nell'incanto
dentro un
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Ora, non pensare al tramonto
o divina luce,
resta illusione
il tempo che rimane
la sabbia è d'oro, dei tuoi anni
cade e ci ripensa,
e ci lascia un peso, la pietra viva
un silenzio solo, un filo
che lega alla memoria.
Poesia,
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Vorrei scrivere come te, vivere alle tue altezze
riempirei pagine di parole
come i campi di papaveri d'estate.
Come te vorrei vibrare, esser parte del presente
sentirlo nelle vene, sulla lingua
nella bocca come il fiato che serve a
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Il piacere, di leggerti dentro,
supera, quello di raccontarti.
Io vivo cosi.
Tra una pagina e l'altra.
Tra l'urlo e
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Hai scritto dentro di me
i tuoi versi, le tue poesie
senza spiegarmi come leggerli
o come cancellarli
Hai scritto il tuo cuore
la tua anima sofferente
senza un suono, s’alza
ancora la tua voce.
E continui, a scorrere
nelle mie vene
come i
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Scrivimi ogni cosa,
anche le parole sole, abbandonate
quelle che non sai dire
Scrivimi ogni cosa
di quante volte l'hai voluto
e se eri tu, stanotte,
a disegnare il cielo
scrivi, scrivi piano e nel silenzio
scrivimi dentro,
scrivimi di me.
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Era la sua mente a chiedere poesia
non le sue mani,
non le sue guance o le sue labbra
e neppure il suo corpo,
che nudo e silenzioso aspettava.
Ma la sua mente, la sua anima,
loro si, loro si nutrivano di poesia,
tenevano a bada
la bestia
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Certamente,
se il gabbiano lo volesse
aprirebbe le sue ali
e volerebbe fino all'isola
e io farei lo stesso
e vedrei il mondo dall'alto.
E capirei meglio molte cose
e saprei distinguere
il vero dal falso, per esempio
il giorno dalla notte
il
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Nero intenso,
è il silenzio, delle tue piume.
Fa, delle mie parole
un rossetto, per le tue labbra
che nessuno le
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Ti tormenti i capelli
sei tempesta, e l'uragano
tu senti, cadere le foglie
ed è sussulto,
un
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Cari poeti dell’ovvietà
ricchi di buone maniere
di facce contrite e sembianze vere
Cari, cari poeti del già detto e tritato,
nel volgare applauso del popolo
di chi vi ama, di chi vi applaude
a scena aperta, gridando il vostro nome.
Cari poeti, oh
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2488 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1231 al n° 1260.
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