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♦ Bruno Leopardi | |
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Paolo Morganti
Le 1099 poesie di Paolo Morganti
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Quando beltà, come un pallido sole
appare neo messaggero
così chiaro, così fiero,
profumata nelle viole,
non scordi l'amore che ti ha colto
così innamorata ti sei mascherata.
Quando il dolore, come lama affilata
buca
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Punito!
Rivoltoso alleato di Crono
Atlante pietrificato
da Medusa guardato
Zeus ancora più forte
ancora più tiranno.
Quale ignominia
che indecenza
punito
senza indulgenza.
Sulle larghe e forzute spalle
volta celeste
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Non riesco a stare muto
né è possibile che stia fermo
da semenza nasce pianta
irrigata ed amata
da visioni e vibrazioni
s'alza il canto
alle passioni.
Il parlato senza orpelli
raffinato e ben stilato
è versare oro
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Per quanto avanzato
negli anni consumati
e scorsi,
io sia,
il mio spirito
nel passato volto
mi allontan da essi
e nella gioventù volto.
Per quanto spossato,
nel corpo logoro e usato
per fini consumistici vitali,
io sia,
il corpo
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Sincero ostinato
Titano incallito
autodeterminato
mai fui piegato
mai fui pregato.
Lungo il sentiero
ho pianto e riso
ho amato e condiviso
sogni infranti
desideri cullati
l'amore
e la fine di ogni dolore.
Trasecolato, trasceso
da furore
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Falena grigia
o color cartone
addirittura elegante
variopinto macaone
dalle ali arabescate,
svolazzavi sinuosa
all'impazzata
zigzagando senza sosta
mai ti posavi
davanti agli occhi
gonfi mai t'arrestavi
d'amore ricchi.
Con modi
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Europa culla del mondo
regina e custode
di antichi costumi
bramata sognata
e percorsa
dalle Alpi agli Urali
poi a ponente
fino ai Pirenei.
Sotto il sole cocente
o la pioggia battente
pollice verso
scroccando passaggi
srotolando le
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Del bosco regina
dispieghi le ali
la bacchetta nella manina
leggera e suadente t'involi.
Rotei felice
polvere d'oro disperdi
di aurea lucente
segni zigzagando
il tuo dolce volo
tra raggi di sole
filtrati
tra ombre flessuose
paurose.
Sei
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Lupa belva fiera
cupida vorace
innocenti carni lacera
con furia mendace
sull'insanguinata ara
sgozza capri espiatori
in vena sanguinaria.
Ulula feroce
su tremuli agnelli
sacrificali
lupa affamata
di potere assetata
circuisce
mortalmente
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La retta infinita
tra il cielo ed il mare
ghigliottina la palla infocata
appena spuntata
fa l'occhiolino m'ammicca
tutta aranciata.
Spente le luci stanche le gambe
dai balli dai canti
greve silenzio
avvolge la spiaggia.
Ficcati sulla rena
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| Fredde umide caverne
atri antri
angelo del focolare
spento
talamo violento
percosse capelli strappati
violentate.
Graffianti graffiti
graffiati
sulle pareti, ammuffiti
della storia reperti.
Uomini violenti
cacciatori abili
inseguono
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Dolci fiori profumati
in territori inesplorati
condurrò semenza
pianterò fragili piantine
irrigherò di tanto in tanto.
Porterò con me legati
alla terra amichevoli
profumi inebrianti
incontri piacevoli.
Sarò
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ho un idea
ma cozzo
contro erti muri
di pietra
quella dura madre
roccia.
muri erti
da minimalistiche mani
propaggini
di qualunquistiche membra
prolungamenti
di nichilistiche menti.
ho un 'idea,
in solitudine
la cullo l'accarezzo
la
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Luna piena argentata
palla pallida
un foro perfetto tondo
nel cielo blu fondo.
Sorridi, mai nera
ché io ti veda.
Ululano lupi, uomini lupi
assetati vampiri
d'amore.
Magico astro
regina delle maree
abbronzi gli amanti
d'estati
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| Ad rogare leggi
remoti vezzi
di antichi patrizi,
come
pubbliche richieste
di patria potestà
non é nel mio stile.
Non é arroganza
la mia é autodeterminazione
é presa di coscienza.
Sovviene dantesco
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Se non fossero della favella
deprivati,
i corti di Auguste e Louis lumière
sulle acrobazie corporee
impostati,
non sarebbero stati
tanto apprezzati.
Roboanti risate
all'imprevisto scatenate
dal paradosso sostenute
da attori con facce
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Indirizzo personale di Paolo Morganti: pulse.scrivere.info
Talamo di rovi
per quanta noia provi
freddo golem
inanimato
resti muto immoto
piacere freddo
cuore gelido
doni all'usurpatore
avido.
Scorrono mani ruvide
grezze membra
di opprimente mente
sulla setosa tua pelle
di pesca vellutata.
Gocce
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Centellinando stilla
dopo stilla,
come l'alambicco distilla
erbe, frutta e spezie
in liquido d'esizie,
così io bollo
cuore, mente
e animo d'amante,
mi liquefo in gocce
d'elisir incantante.
Pozione magica,
a gocce
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Ferito, quant'anche fosse un gioco,
come sulla giostra, tenendo redini
di cavalli spenti nella corsa
a rincorrere destrieri
immobili,
sanguino dal'ultimo posto
di un cerchio senza posti.
Colpito, quant'anche fosse una finzione,
come sulle
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Alieno vertici
anelo vortici
smusso angoli
si' che nel nulla
m'annulli
e l'anima molli.
Disfatte
brame cupide
ancelle
della vita buia
senza stelle
getto indifferente
alle stalle.
Mi trastullo
nelle mnemosine
sorgive acque
ristoro
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Io ora su me stesso
accovacciato
scrivo versi
a rigar candore versi
ad espletar poesia
su un notes stracciato
financo su carta
morbidamente rotolosa.
Il mio datore di paga
a ore mi paga
ora salario riposante
su bisogno impellente
che ogni
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Io sono
penso rimugino
scrivo cazzate
solo allucinate
in pasto date
tribolate
sparate
genti scansate
non rimanete colpite.
Io spargo cervella putride
non fatele essiccare
amo i profondi fondi
dell'anima che affonda,
della mente che
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Una bugia piccola
appena accennata
tremula al mio cospetto
presunzione d'innocenza
illuminare la stanza
vorresti con la tua baldanza
schiarire la tua tracotanza.
Timida appena sussurrata
davvero sfrontata
al chiaro della luce
la tua
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Provincia italiana
substrato sociale
questione meridionale
nascono giovani fieri
vivono liberi
muoiono giovani fiere.
Provincia italiana
piccola borghesia
sentenzia
sputate menzogne
spocchiosi modi di dire
intransigenti modi di
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Se,
tenue, rischiarando il dì,
il sole, tra la sopita
boscaglia,
filtrasse tra le ante
socchiuse,
carezzandoci la nuda
pelle,
nel caldo tepore
ci culleremmo.
Se,
il giorno neonato,
ci trovasse nudi abbracciati
avvinti, dalla
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Smessi i tam*
lunghissime trecce,
come sferze
nell'aria profumata
di resina acre,
roteano.
Spasmodici ritmi
incalzano scuotono
percosse le pelli
caprine tirate
dei bonghi africani.
Ricce dreadlocks**
simil mito
di forza capelluta
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Nodo scorsoio
m'attanaglia la gola
afflato d'amore spezzato
indicibile graffio
cuore rigato,
strappo di mente
inequivocabile
legenda,
nell'anima dolorose
ferite.
Torvi pensieri
ansiose domande
certezze cercate
nelle riposte
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Metempsicosi
intrepida trasformazione
reincarnazione
metemsomatosi
corpo nuovo
al di là di gelida morte.
Se credi nella metempsicosi
le inspiegabili trasformazioni
di esseri bavosi
in sgargianti macaoni
potresti rinascere
sotto il
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| Bui
i trascorsi minuti
minuzia di vita
parca consumata,
i giorni grigi
filati via
spezzettati incatenati
d'angosce sovrumane.
Bui
rattrappiti pensieri
retrospettiva
di vita cognitiva
nozioni pronunciate
al passato
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Dell'agreste, ammirato,
uomo capro, mito
flautista naturista,
senso panico mi rattrista.
Urlo straziante abominevole
straccia le foglie
gli alberi piega a terra
del suo regno poco resta.
Alle soglie del bosco
muto irato resto
a rimirar
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1099 poesie trovate. In questa pagina dal n° 991 al n° 1020.
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