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Paolo Morganti
Le 1099 poesie di Paolo Morganti
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| Quando un sasso affonda tra cerchi,
concentriche onde nella chiara acqua
prendono forma, spezzano il sogno,
cancellano il soave riflesso del Tuo viso.
E nell'incanto l'anima mia affonda,
nel petto odo un tonfo, trattengo il respiro,
il cuore si
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| Dal Tuo occulto forziere svela il tesoro
dai luce alle gemme brillano d'amore
i preziosi ori cesellati da mani gentili
rendi luce alla luce accecami.
Alitami il vento, sulle guance sulla pelle,
smosso dal soffio del Tuo afflato
dolce sospiro che
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| Vorrei incendiar, si fa per dire, la Selva nera,
i pini della Scandinavia e tutta l'amazzonia,
incenerendo legni, ovvio dico una fandonia,
per trarne cenere per ogni testa dura.
Il pentimento o qualche passo indietro
non è nello stile
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| Per l'eternità, al calar del sole, laggiù,
dove l'aranciato si stempera nel violaceo
vestito di lillà, tu volgi gli occhi lassù
nell'arcata che si tuffa nel plumbeo.
E' della giornata il lieto fine, crepuscolo
di noi
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Mostrati! Unghia sottile, nella buia cupola,
in un corollario di stelle lucenti, appesa,
vieni! Spicchio argentato appari d'incanto,
rivesti il cielo smorto e pallida mostrati!
Scendi sopra il mio capo colma d'amore,
spandi il chiarore, esangue
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Non importa, no! Per quanto,
direttamente proporzionali siano
il crescere a dismisura della via,
coll'aumentar di struggente nostalgia.
Sbuffa il cuore come un treno a vapore
in mezzo al deserto di sale, sferragliando
sulle rotaie ch'aprono una
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Se, per necessità di vivacchiare, si passano le ore
nell'aia a picchiar duro quel povero pulcioso cane
allora il tempo è quasi al calar del sole
dove la notte si beve quel poco di chiarore.
tuffati i giorni lieti nel mare
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Sentieri, ai lati, tracciati dal cammino montano,
crepitano foglie giallo- rossastre o rosso- giallastre
autunnali sono le vesti del bosco, varcato, alle soglie
m'immergo, nella fitta flora silvestre, silvano.
Riccioli biondi dei viticci
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| Dalla finestra un alito di vento aspetto,
lo sguardo ad oriente lentamente getto,
laggiù un rosso sole tondeggiante albeggia
è la rossa primavera che aleggia.
Le nari schiaffeggia, il Tuo caldo profumo
m'inonda e nel cuor tumulto
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Mattina di sole, promessa d'amore
tenuta nei chiodi da roccia,
sotto il peso dei ramponi
m'allaccio i due scarponi.
Fresca, nel luglio inoltrato, è l'aria
tra le mani scivola la foto
scorro le dolci parole, dedica
sul foglio pregiato
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Coraggio figliolo, non preghi, non credi
forza ragazzo non vincerti i pugni stringi,
a sportellate la vita s'affaccia,
in faccia, poni l'amore al cuore.
Quelle piccole ore notti nere,
tra anelli di fumo incenerite
rotolano le parole con le
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Per quel seme d'amore, sogno neonato
principe delfino rotola e gioca,
materna propaggine nel grembo scalcia,
come in acquario acrobata nato.
Sboccia in primavera, rallegra l'estate,
d'inverno scalda i cuori, ti cinge d'autunno
anno prodigo,
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Se potessi tornar d'argilla inanimato,
frantumato dalle macine del vento
sgretolato dalla salmastra risacca
in fine oro, polvere di battigia
riscalderei dal sole i Tuoi umidi passi.
Se potessi dividermi infinitesimale,
disgregato, a catena
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Senza confini non s'immagina neanche
fin dove disperda il bacio delle cantiche
supera granitici baluardi pleistocenici
statuari da periodi paleolitici.
Esso è aurora che gli animi rischiara,
le menti irrora ed i cuori innamora
esso
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| S'appiccicano vogliosi gli occhi
chiodati sulla bionda, pelle di luna,
sgranati sulla mora, gebo, d'onice, runa
sono con me o i miei sogni sono farlocchi.
Ricami di pizzo candido sull'eburneo ebano
neri merletti l'avorio pallido
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Difficile imbrigliare selvaggi, indomiti destrieri,
sbuffano fumo dalle froge e scalpitano,
come i miei pensieri di questo giorno grigio
che s'attorciglia a mani e piedi.
Serpe nera, striscia sinuosa, la malinconia,
l'anima, nella segreta buia,
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Indirizzo personale di Paolo Morganti: pulse.scrivere.info
Come sequoia al cielo protendo, possenti, le braccia,
come girasole sempre volgo al sole la faccia,
o sugli alberi appeso al risicato picciolo
caduco, come foglia, con l'anima spicco il volo.
Viaggio sopra oceani dal blu profondo, gli occhi
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Qui! Io mi fermo qui! Tra me e me!
Potrei scegliere di far morire me,
di rinchiudere quest'anima come gheriglio
o a riccio di castagna non affronterei periglio.
Paura di perdere le parole tonde
che sull'asfalto rimbalzano e rotolano,
o di
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Il mare tra le rocce culla i Tuoi sogni,
come onde ch'eterna risacca frange
un tuffo spietato e i giorni giovani
si spengono nell'acqua ch'asperge.
Dal fondo del cuore stringi il dolore
senza le mani immobili, afferri la vita
Ti scivola via
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Se non avessi conficcata, rosa aulente
maggese tinta di caldo rubino sangue,
una spina, del tuo esile e giovane gambo,
nel cuore, dove amore nasce e langue,
sarei un invertebrato essere senza spina.
Insofferente vivrei, sciatto e molle,
nella
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Tante le volte, che come macigni, le idee, pesano,
per quanto nell'anima vivida luce alberghi
e nel cuore frutti, mature voglie, rigogliosi i rami spezzano,
e nella mente videorama in diapositive scorra e frughi.
Mi sento stanco, sfinito, le ossa
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Rapace fredda, nera come pece, gracchia
concentrica volteggia, presagio nefasto, la morte;
uomini vuoti, spogliati sul marmo la maschera,
l'anima d'arlecchino si veste.
Sgargianti colori, pezze difformi rattoppate
come tasselli, sulle vetrate
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Accarezzata dalle folate d'Eolo nocchiere,
sparse sul globo, le fresche criniere
come spighe dorate, i biondi capelli, smosse
con energico soffio, l'ali delle ultime vanesse.
Vola, soave ti cinge e t'avvolge
la poesia, d'amor, mia a Te
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Squarciano, sagitte luminescenti, strali di Zeus,
le nubi e il cielo, come mare spumoso le onde,
s'annusa umore di terre lontane bagnate
adesso la faccia è sferzata dalle ventate.
Ritma la spazzola del jazz, il rullante,
ticchettare
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Bastarda, a crogiolarti tra quattro mura,
godi misantropa,.
Fumo, m'incenso di resina, sputo anelli;
un fremito d'ali un'afflato, svaniscono.
Istrionica, ti pieghi sulle ginocchia,
vomiti catene,
penso, m'affogo di buio, tintinna
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Le toppe dei calzoni, i rammendi dei calzini,
il sacco dei sogni, nelle fontane nei fiumi,
detersi, lindi, al sole asciugati panni
steso, appeso, dal vento carezzano tepori mattutini.
Peregrino affamato, per strade bitumate,
srotolavo lingue nere,
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Traccia la terra, il lucente vomere, tagliente,
dalle zolle umide s'alza umor fumante,
al canto, semi, spargono i villani,
speme di floridi raccolti pel domani.
A maturar, ogni giorno, con amore irrorati,
lotta tenace ardua verso la luce
cercano
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Vorrei... Costruire marionette di stracci e cartapesta,
renderle veritiere, con volti arcigni e austeri
come le cariatidi che infestano i ministeri,
che stanno sugli scranni in auge e senza testa.
Vorrei... Rendermi sapiente imparare dai
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I tonfi del cuore, tra ansimi rotti,
spasmodici afflati di amanti avvinghiati,
scandiscono il tempo, rintocca l'ora una,
venticinquesima! Amante della luna piena.
Scorrono mani infuocate, le palme
scorrono brividi freddi dalla nuca alla
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E... Se fosse pura immaginazione,
se quei palpiti, i brividi e quegli occhi
da visioni immaginifiche inchiodati,
fossero solo barocche cornici vuote?
E... Se dessimo un senso materiale,
se quei baci, le carezze e quel profumo
da sensazioni
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1099 poesie trovate. In questa pagina dal n° 931 al n° 960.
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