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Paolo Morganti
Le 1099 poesie di Paolo Morganti
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| Graffiano, sulla nera ardesia,
unghie affilate,
di rosso da poco laccate,
panico da brividi negli schiamazzi,
percorrono la schiena, sul capo
si strozzano.
Tentenni a rannicchiare le spalle,
disgustato dal folle,
che scherza spezzando
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Archi possenti flettono, tesi i tendini
da esili braccia, elastici scoccano dardi appuntiti,
impetuosa la pioggia sagittale
martirizza il ventre, il petto e le membra.
Squarcia il cielo nuance di colori,
ostinata artigli l'acciaio,
la tenera
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| Sui monti innevati per stretti sentieri m'inerpico,
il gelido vento schiaffeggia feroce la faccia,
congelo i pensieri, mentre coagula il sangue nel freddo emostatico,
impallidito dal candore della neve l'anima ghiaccia.
Nessuna certezza nei passi
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Nube pesante, il sole nascondi
ed i raggi suoi caldi trattieni,
la pioggia spargi ed il grigio,
oh mio Dio! Fa che siano solo miraggi.
Cielo notturno, la luna sfoggi
e l'argentea sua luce rischiara
il corteo di stelle lucenti ed il buio,
Oh mio
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Sbagliando tempo, luogo e personaggi
precipitai leggiadro, epico cavalier cortese
in un dove ameno e in un quanto ricco di lignaggi
espansivo concedei l'arme e il cor d'amor s'apprese
tanto che il cantor de la dolcezza fui nominato
ma l'alloro a
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| Una carezza sulla copertina del vecchio quaderno,
scaccio la polvere, nell'angusta soffitta,
acrobatici i voli e le piroette seguiti dai fasci di luce
trapezisti circensi, granelli lucenti come lucciole
volano in alto sotto il lucernario, sfiniti
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Sulla tolda acciambellata gomena,
lascia al vento il veliero, libere le vele,
canapo raggomitolato, che l'attracco hai lasciato,
ricordi i porti nel cappio che hai preso.
Su me stesso come corda salmastra mi raggomitolo,
libero i ricordi e una
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Con lo sguardo, nel buio neanche un'ombra di luce,
graffiando il terreno, cieco, incedo come un'erpice,
batto tutte le vie di terra, di mare e di cielo
all'incrocio di un solo posto lontano, che anelo.
Con lo spirito d'un cavaliere, epico
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| Mani Divine plasmano fragili statue
argilla rossa clastico sedimento
della dura roccia madre erosa,
modellano inanimi poltiglie
d'arenata creta.
Percorri, miserevole, asfalti lastricati
di porcellane pregiate, mosaici maiolicati,
scivolano
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| Seppur, con pedi in punta, leggere piume dritte,
tesi i tendini d'Achille, gonfi i cuori venosi lucidi,
scarpine rosse da fiaba indossi, che magiche incantano
leggiadro esegui volteggi e passi di danza
del balletto che metti in scena ad
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| Perdere, nel lento incedere tra ostacoli erti,
la fiducia, l'ardimento di impavido cuor di leone
che le pecore sbrana in un pasto vitale,
trovare la ritrosia, trama mendace
che la mente annebbia, il buio cosparge,
ch'acceca lo sguardo e il
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| Che senso ha, miscelato
in sospensione, nel vuoto
ricomponendo pezzi di vetro, masticati,
feriscono l'anima, d'angoli acuti taglienti,
infliggersi pene e castighi senza fio.
Che senso ha, incantesimato
in fili d'oro legato, nel cielo
toccando
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| In quel pregiato tino che l'artigiano bottaio
con un colpo al cerchio ed uno al legno
a regola d'arte, crea a mente e divino
ribollirà il mosto, maturerà la gioia del vinaio.
Un colpo qua ed uno là, seppur con mani
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Le piccole ore stanotte restano ferme
nel buio, tra i tormenti, non scivolano via
in un nottambulo amore agognato;
Rubate al sonno dei giusti,
collose s'appiccicano al dosso
curvo sul lume acceca la pagina bianca,
alla ragione prevale
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| Ai margini,
scosse dal vento, le tife,
tra i giunchi, gelido s'insinua,
piega sull'acqua la tenace resistenza,
chino, il mio volto nel fiume, narciso rifletto.
Godo mirando lo scempio,
nello Stige canea azzanna le carni
i più scorrono
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Tra il sogno, stanche le membra, la coltre,
sciolte le accoglie, nel tepore avvolgente,
m'incammino nel magico mondo ovattato
dove l'amante acquiesce che la ami.
Il desiderio che arde nel cuore,
mentre impaziente mi vesto di seta
nelle sinuose
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Invia un messaggio privato a Paolo Morganti.
Indirizzo personale di Paolo Morganti: pulse.scrivere.info
| Nobile è la scelta, di amare,
seppur veste che cucio scarna non adorna
sforbiciando orpelli, falpalà e ghirigori,
solo una donna che gli occhi miei incorona.
Non sono io buffone o ciarlatano in questo o in altri siti
come il dottor
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| Vorrei vestirmi di Te, per sempre, farne abito
della Tua liscia pelle di pesca vellutata,
che mi riscaldi nei freddi abbandoni d'un attimo,
che abbottono piano piano, senza sgualcire le asole.
Vorrei vedere con le Tue iridi, incatenano il
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| Maschera, dolce compagna, allegra o triste dei miei giorni,
struccata, immobile stai, giaci fredda, sorrisi non ne fai,
svanite le iridi nel vuoto golem d'argilla di dura roccia madre,
come la bianca marmorea pietra ghiaccia il cuore.
Non
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| Oh cacciatore di stelle! Insegnami la tua arte
fammi conoscere come voli nelle celesti arcate
prestami ascolto e svelami i tuoi artifici segreti
affinché realizzi i miei desideri agognati.
Oh impavido cuore! Indicami quale è il legno
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Quando la vita coglie l'attimo feroce
t'azzanna fiera, ti lacera dentro e le carni
sbranandoti in un pasto sanguinario
alle ortiche e tra i rovi più ti dimeni
e più sale alla gola il dolore che provi.
Quando il pianto asciutte le
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| Sarò mai il mitico Pan, oh favolosa visione,
come quando nel bosco, sopito, sogno alate fatine
centauri, fauni con la cetra folletti che danzano in cerchio,
liocorni sulle sponde di un lago argentato scuotere i candidi crini
spandendo polvere
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| Un presentimento, un segno oltre il quale, pregno,
come un cielo stellato che con un'altra stella esplode,
come un fiume che esonda per l'ennesima goccia,
con la chiglia si tocca il fondo ci si arena
quando il porto è nelle vicinanze
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| Mago, giullare o bardo, i panni all'uopo vesto, fantasmagorici
ti farò ridere con me, guardami! A me gli occhi!
Voglio regalarTi dolci con le praline, cioccolatini fondenti
voglio rallegrarTi con belle storie mirabolanti.
Attenzione! Il mago
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Quando nelle mani, con incerto passo nel buio brancoli,
hai riposto il senso dello spazio, la visione del pericolo,
tastando gli ostacoli che spezzano l'incedere sicuro
hai il potere di scoprire la perfezione, rigettando l'impuro.
Quando negli
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| Tra le pagine del Tuo libro stropicciato getto lo sguardo,
un'ultima volta ancora quel quadrifoglio ingiallito
carezzo con amore, ormai rimane solo la sua stampa,
ricordo quando lo colsi destino prodigo agli occhi me lo pose.
Nella valigia ripongo
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| Propria, con la nuvola di vapore, tra lo sferragliare
di stridenti ruote, nel cadenzato scorrere volvente
su due rette parallele di acciaio brillante,
è la luce che irradia la locomotiva che conduco.
Accelero per ridurre il tempo di coprire
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Li ho visti, strisciare furtivi a fianco di zoccole unte
sotto umide arcate, inanimati imballi di carne prendere forma,
senza radici, senza origini e senza mete, dentro cartoni
desueti del consumismo vestire la notte cellophanata.
Nel denso vapore
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Prende forma, sognata, la visione
resta in uno spazio etereo il desiderio
coltivato mai colto, si staglia sulla mia sfera vitale
nell'incrocio di rotte fatali segnate da punti paralleli.
Le stelle più chiare del pallido cadono sul
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Dal palazzo turrito, sotto i merli, arcigni baluardi,
il vecchio orologio, segna il tempo con esigui rintocchi
che rotolano amari sul porfido della piazza.
Si rannicchiano, piccole, furtive scivolano via
nel guscio tetro della notte, le ore, nel
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1099 poesie trovate. In questa pagina dal n° 871 al n° 900.
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